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Pisa: No War, No Cie

da:  http://www.kronstadt-toscana.org

 

Si è svolto sabato 2 aprile di fronte al comune, un presidio contro la guerra e contro la costruzione di un Cie anche in Toscana.

 

La politica del governo, come anche quella del Partito Democratico al  potere in Toscana  è concorde nella necessità di costruire veri e propri Lager per migranti, secondo il governo, luoghi grandi e ben protetti da recinzioni e filo spinato, secondo l’”umanitario” Rossi piccoli e diffusi.

Come è ovvio il governo della città, con a capo Marco Filippeschi, fedele servitore del  Partito Democratico, attraverso le sue  politiche securitarie alimenta sentimenti razzisti e xenofobi nella popolazione,  salvo poi il fittizio tentativo di “pulirsi la faccia” sostenendo il modello regionale di “Cie buono”.

Al presidio , al quale hanno preso parte circa cento persone, erano presenti molteplici organizzazioni collettivi e gruppi antirazzisti .

Il  presidio è stato promosso dall’assemblea cittadina svoltasi giovedì 31 marzo e che ha scelto il nome di Assemblea per i Diritti dei Migranti. Questo per sottolineare la centralità di rispondere ai bisogni di uomini e donne attraverso misure adeguate a seconda delle esigenze, diritto alla  sanità, diritto alla casa e, per noi anarchici altrettanto prioritario, diritto alla libertà di movimento. Una libertà di movimento che di fatto viene limitata, se non negata come nel caso dello Stato italiano con i suoi Cie/lager, a migliaia di persone con leggi restrittive e lesive della volontà umana di muoversi verso i luoghi  maggiormente ritenuti opportuni nel continuo tentativo di affrancarsi da situazioni di sfruttamento e disagio.

Al presidio erano presenti molti comitati  cittadini che hanno denunciato in particolar modo la connessione fra la guerra in Libia e il peggioramento delle condizioni di vita di milioni di persone.

Durante l’assemblea cittadina di giovedì è infatti emerso come la guerra in Libia oltre ad esser combattuta per interessi geopolitici, economici e di approvvigionamento energetico, risponda solo alle definizioni e ridefinizioni di potere fra le elites europee e internazionali. Si è pertanto concluso che la propaganda della guerra Umanitaria, trita e ritrita in uno squallido teatrino che svilendo i più basilari sentimenti umani, si erge solo a paravento della difesa di interessi di pochi potenti. Si è sottolineato inoltre come questo abbia contribuito ad un inpennata dei flussi migratori verso i paesi europei.

Per questa ragione  è stato scelto di sottolineare nella giornata del 2 le opposizioni alla guerra congiuntamente alle opposizioni ai Cie, sia come li vuole il governo che come li vuole Rossi,  e alle richieste di diritti per i migranti.

Berni

A seguire il volantino diffuso al presidio dal Kronstadt Toscano e il volantino unitario degli  individui e delle organizzazioni/collettivi riuniti nell’assemblea del 31 marzo.

NO ALLA GUERRA!

NO AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO CIE!

REALE ACCOGLIENZA PER I MIGRANTI!

Guerra esterna e guerra interna agli sfruttati e oppressi.

Guerra alle popolazioni libiche, mentre continua quella alle popolazioni afgane. Guerra ai migranti che arrivano sulla penisola italiana, i dannati della Terra, che fuggono alla ricerca di una speranza di vita per sè e per i propri cari.

Piovono le bombe assassine “democratiche” sulle città della Libia sommandosi a quelle del dittatore amico fino a ieri: il colonnello Gheddafi coccolato e armato  da quelli che ora bombardano le città della Libia, ammazzando civili e devastando territori, in nome dell’ “umanità”. Gli stessi, quelli della Fortezza Europa con l’Italia in testa, che hanno banchettato e stretto accordi con il raìs, mentre questi opprimeva e violentava le popolazioni libiche ed imprigionava, torturava e

ammazzava i migranti nei campi di concentramento o li abbandonava nel deserto a morire: a migliaia! Il tutto d’intesa con i governi Prodi e Berlusconi. Popolazioni martoriate e devastate per il petrolio e per strategie politiche, per  insediare l’ennesimo fantoccio-autocrate, al solito! In particolare l’Italia ha nella sua storia già massacrato le popolazioni libiche per crearsi la “sua” colonia, la storia, in altro contesto, si ripete! Le guerre “umanitarie” devastano situazioni già difficili e la gente è costretta a fuggire, ma dove giunge non trova di certo sostegni umanitari, bensì politiche governative securitarie! A Lampedusa giungono i migranti dall’Africa alla ricerca di un futuro e trovano abbandono e cattiveria pianificati. Giungono in particolare dalla Tunisia, in cui è soffiata e ancora soffia il vento della rivolta per la libertà e la giustizia sociale, rivolta che ha cacciato un dittatore, dittatore a suo tempo appoggiato nella sua ascesa al potere proprio dai governanti italiani ( vedi Craxi, l’amico di merende di Berlusconi). Contro di loro il razzismo di stato imperversa: leghisti e berluscones utilizzano ancora una volta l’ideologia del capro espiatorio, dell’ “orda alle porte”, per seminare paura e odio. Il loro “rimedio” antiumano e barbaro è la deportazione, i campi di concentramento, la segregazione, le violenze fisiche e psicologiche sui migranti. Il centrosinistra, PD in testa, li segue di fatto sullo stesso terreno ma coprendosi dietro l’ipocrita e cinica “umanizzazione” del sistema concentrazionario .

Di tutto ciò è lo specchio fedele anche l’aberrante vicenda di Coltano. Il leghista Maroni vuole una grande lager in cui ammassare e violentare degli esseri umani; i centrosinistri Rossi, Filippeschi ecc… vogliono tante piccole prigioni diffuse sul territorio in cui comunque verranno negati diritti umani alle persone.

Destri e sinistri, nelle rispettive versioni, continuano ad utilizzare termini antitetici rispetto alla realtà: i cosiddetti “centri di accoglienza” sono in realtà dei tremendi carceri, non/luoghi di privazione della libertà e della dignità, sia nella versione fascio-leghista che in quella democraticista piddina.

Dunque per oscene e ignobili ragioni di propaganda politico-elettorale e per sostanziose ragioni economiche – il clandestino si può sfruttare molto bene da parte di padroni e padroncini e il sistema dei centri di detenzione è un grosso business per ditte, cooperative, associazioni e politici di ogni colore – si crea l’emergenza strumentalmente e così si legittima una ulteriore stretta repressiva e militarizzatrice che colpisce in primo luogo i migranti ma che poi si estende sempre più a tutte le classi subalterne. Di fronte ad un peggioramento delle condizioni di vita lorsignori spingono la gente a prendersela con chi è più debole: così chi governa, i padroni, i burocrati, i politici possono continuare ad accumulare immensi privilegi e potere mentre chi sta sotto, i dominati, si scannano fra di loro.

Come anarchici, come libertari e socialisti, diciamo che c’è bisogno di autorganizzare la lotta risoluta contro il sistema concentrazionario, di ogni tipo. Nessun CIE a Coltano e in nessun altra parte della Toscana! No ai CIE ovunque, chiusura di quelli già esistenti! Libertà di movimento per tutti e tutte! Le persone hanno il fondamentale diritto di cercare una possibilità di vita e di ricongiungersi ai propri cari e amici ovunque, senza prigioni e senza frontiere. No alla repressione statale!

C’è bisogno di lottare – unendosi dal basso, autoctoni e migranti – per sconfiggere la barbarie del potere, per conquistare migliori condizioni di vita per tutti e tutte. C’è bisogno autorganizzare la solidarietà internazionalista con le popolazioni in rivolta nel Nord Africa  e contro la guerra predatrice e normalizzatrice neocolonialista. C’ è bisogno di autorganizzare la solidarietà per una reale accoglienza dei migranti.

Quante risorse “pubbliche” vengono spese per imprigionare, per fare le guerre, militarizzare i territori e i mari!?Risorse che potrebbero essere utilizzate dalla gente, attraverso l’autogestione, per poter star meglio tutti e tutte, senza confini fisici e mentali. Uniamoci e coordiniamoci contro un sistema di potere globale mortifero, in nome della vita!

Infatti che vita è quella che accetta come “normale” la guerra permanente all’umanità dolente! Che si inaridisce nell’odio per l’altro che ti sta accanto solo perché non ha un pezzo di carta! Che sprofonda nella melma delle paranoie identitarie e che si nutre di feroci quanto alienanti egoismi! Che vita è quella in cui non si riesce a vedere negli occhi dei migranti se stessi! E’ la non-vita che ci vuole imporre chi ha il potere! Una non-vita che è  antiumana e profondamente irrazionale! Il sistema dominante si fonda sulla sistematica distruzione della vita sul pianeta, in tutte le sue forme!  Esso produce ad ogni latitudine miseria e violenza!

Dunque occorre ribellarsi, rompere con tutto ciò, e cominciare a progettare, insieme, senza gerarchie ed egemonie, senza sfruttatori, attraverso una  libera sperimentazione, un modo diverso e migliore

Kronstadt Anarchico Toscano

No alla guerra e all’hub militare, sì alle politiche di pace

Siamo fermamente contrari all’allestimento della struttura di Coltano, destinata ai migranti e ai profughi sbarcati a Lampedusa. Si tratta di un luogo isolato, chiuso da due recinti di filo spinato, pensato per sorvegliare e rinchiudere. Di fatto si sta costruendo un “CIE”, un centro di detenzione, tra l’altro a due passi dall’aeroporto: è evidente che da lì si effettueranno espulsioni e respingimenti. Noi siamo contrari ai centri di detenzione per migranti, comunque denominati. Pensiamo, anzi, che non esistano CIE “buoni”, modelli “umani” o “umanizzabili” di gestione di queste strutture: la loro funzione è da sempre quella di rinchiudere ed espellere, di negare la libertà di movimento e i diritti fondamentali. Noi siamo fermamente contrari alla guerra in Libia, per più ragioni. La più evidente è che la guerra è mossa da interessi economici e geopolitici e non da intenti umanitari o democratici; una altra importantissima è data dall’inequivocabile dimostrazione che hanno dato i popoli maghrebini di potersi affrancare senza l’intervento militare di potenze straniere che mirano esclusivamente a controllare la politica economica, migratoria ed energetica della sponda Sud del Mediterraneo. Noi siamo contrari all’HUB militare di Pisa, da cui partiranno le prossime missioni militari italiane all’estero, che aumenterà il numero di voli che sorvolano il territorio pisano, il livello di rischio per la nostra città e l’inquinamento ambientale.

Per noi, però, tutto questo non significa opporsi all’arrivo o all’accoglienza dei migranti. Al contrario. Riteniamo molto pericolose le affermazioni di chi dice che “il territorio è saturo”, e che perciò “non possiamo accogliere anche i profughi”. Abbiamo sentito, in questi giorni, frasi apertamente xenofobe, come quella secondo cui Coltano, ospitando già centinaia di rom, non potrebbe farsi carico anche dell’accoglienza di cittadini tunisini e libici. Noi vogliamo far sentire una voce diversa. La voce di chi rivendica i diritti dei migranti. Di chi si oppone alla guerra, e che proprio per questo sostiene il diritto alla protezione per chi fugge da situazioni di conflitto. Non esiste nessuna “emergenza profughi”: gli sbarchi di questi giorni sono un fenomeno numericamente rilevante ma tutt’altro che ingestibile. Sono le politiche del governo a creare un’emergenza che non c’è, a suscitare paure per legittimare soluzioni repressive ed espulsive. E noi non vogliamo assecondare questa logica, né avallare la paura e la diffidenza nei confronti dei profughi.

Chiediamo che i migranti siano accolti al di fuori di ogni circuito detentivo o di reclusione, in luoghi aperti dove si possa liberamente entrare e uscire. Chiediamo forme di protezione che garantiscano il diritto di restare in Italia, e che impediscano espulsioni e respingimenti, non solo per chi viene dalla Libia (come persino la normativa vigente consentirebbe). Chiediamo, in particolare, che sia dato pieno accesso alla procedura per la richiesta di asilo o di protezione umanitaria e sussidiaria. Chiediamo che si attivino adeguate iniziative finalizzate all’inserimento sociale, abitativo e lavorativo.

Per questo saremo in piazza sabato 02 aprile per un presidio contro questa barbarie.
Appuntamento in piazza XX settembre alle ore 15:00

Assemblea per i diritti dei migranti

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