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In memoria di Franco Serantini

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Domenica 5 maggio a Pisa si è tenuta un’iniziativa in ricordo di Franco Serantini “Anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.

Il pranzo/incontro autorganizzato è stato promosso dal Gruppo Anarchico Kronstadt di Pisa. Un’iniziativa semplice, che però ha portato in Piazza Serantini una cinquantina tra compagne e compagni, coinvolgendo numerosi passanti. Dopo il pranzo in libertà, per il quale ciascuno ha portato qualcosa da mangiare e da bere, sono iniziati i canti, grazie anche alla presenza del Coro Controcanto pisano. Per tutto il pomeriggio la piazza alberata in cui è posto il monumento in ricordo di Franco è stata uno spazio d’incontro, di lotta e di memoria.

Aver ricordato Franco quest’anno, a 41 anni dalla sua morte, ha assunto un significato molto importante. Infatti, il qualunquismo politico e l’affarismo poltronistico dei politici di palazzo Gambacorti ha superato qualunque limite, proponendo di dedicare una strada cittadina di Pisa al missino fascista Niccolai. Perpetuare ancora oggi le lotte di coloro che allora, come Franco, si opponevano a una società classista e basata sullo sfruttamento dovrebbe servire da monito ai sedicenti politici che nel nome di una finta “pace bipartisan” calpestano tutto e tutti.

Per ricordare la figura di Franco Serantini riportiamo di seguito parte dell’appello di convocazione della manifestazione anarchica che lo scorso anno, a quarantanni dal 1972, portò in piazza a Pisa oltre mille compagne e compagni.

 

“Franco Serantini faceva parte del gruppo anarchico Pinelli di Pisa, che aveva sede in via San Martino. La volontà di lottare per una società di liberi e di eguali lo univa ai compagni ed a tanti altri giovani proletari, in una fase di grande fermento sociale; era sicuramente una pagina nuova della sua giovane e difficilissima vita, che aveva conosciuto l’abbandono, l’orfanotrofio e la durezza delle istituzioni.

L’impegno di Franco si dispiegava nelle iniziative sociali di quegli anni, come l’esperienza del “mercato rosso” nel quartiere popolare del CEP, ma anche, in senso specificamente politico, nella campagna contro la strage di Stato, per la difesa della memoria di Pinelli, per la scarcerazione di Valpreda e di altri compagni. Dopo le grandi lotte del ’68 e del ’69, padroni e fascisti cercavano di rialzare la testa rispondendo con la strategia della tensione e sferrando una feroce campagna antianarchica.

Il 5 maggio del 1972 Franco partecipa ad un presidio contro il comizio del fascista Niccolai.

Il presidio viene duramente attaccato dalla polizia. Franco viene circondato sul Lungarno Gambacorti da un gruppo di poliziotti del I Raggruppamento celere di Roma, e pestato a sangue. Portato nel carcere Don Bosco, Franco sta male, ma le sue condizioni vengono ignorate, nonostante si aggravino rapidamente. Dopo due giorni di agonia e coma, Franco muore. E’ il 7 maggio 1972. I suoi funerali vedono una grande partecipazione popolare.”

 

l’incaricato

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Posted in Anarchismo, Antifascismo, Generale, Iniziative, Repressione.

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