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Solidarietà ai compagni sotto processo a Kavala

Solidarietà ai nostri compagni di Kavala (Grecia) che devono affrontare oggi 18/05/16 un’udienza per il processo che mette sotto accusa la loro lotta contro il fascismo, lo Stato e il capitalismo

Ieri a Livorno il Collettivo Anarchico Libertario ha posto uno striscione nel centro cittdino in solidarietà con i compagni sotto processo.

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Riportiamo di seguito buona parte del comunicato redatto dal COLLETTIVO AUTONOMO DI KAVALA, dallo SQUAT VIRONOS 3 e dal FONDO DI SOLIDARIETÀ PER I COMPAGNI IMPRIGIONATI E PERSEGUITATI. Questo comunicato è stato pubblicato lo scorso febbraio in occasione di un’udienza del processo che venne rinviata.

“La cosiddetta crisi di Imia (isolotto conteso tra Grecia e Turchia, che dette luogo ad una crisi tra i due paesi tra il dicembre del 1995 e il gennaio del 1996 – i nazionalisti greci celebrano con manifestazioni il 26 gennaio, data in cui un prete e il sindaco di Kalymnos issarono sull’isolotto la bandiera greca) del 1996 , da un lato è servita alle politiche imperialiste dei due stati (Grecia e Turchia), dall’altro, attraverso l’isteria nazionalista che ha provocato, ha contribuito a metter su il banchetto degli armamenti. Dopo i fatti di Imia, lo Stato Greco, approfittando dell’“alibi” del rischio di guerra, ha proceduto in un investimento senza controllo nei programmi di armamento militare. Questi sono i “bei tempi”, quando il business nazionalista è così lucrativo da ingrassare politici, uomini d’affari, ufficiali militari e giornalisti.

Al fianco dello stato ufficiale che ancora oggi utilizza questi fatti nella sua agenda politica (vedi: Kammenos, Ministro della Difesa della sinistra-fascista che ha lasciato una corona di fiori sull’isolotto di Imia), c’è anche qualcun altro che ha guadagnato in questo affare. Per anni, il para-stato fascista si è approfittato dell’incidente di Imia inscenando celebrazioni di odio. Dal 2011 in avanti, il Movimento Patriottico di Kavala, con il pretesto dell’incidente di Imia, organizza ogni anno una manifestazione con appello nazionale, alla quale prendono parte altri fascisti e ultraconservatori, da Larissa, Drama, Thessaloniki, Komotini e Alessandropoli. Questa chiamata di odio nella nostra città è la seconda manifestazione di ultraconservatori a livello nazionale per Imia, dopo quella di Alba Dorata; in modo simile, in entrambe le manifestazioni si possono sentire marce militari, vedere i partecipanti inquadrati in formazione militari facendo saluti nazisti, mentre viene dato fuoco alle bandiere antifasciste.

Quindi, ogni anno, la notte precedente, membri del movimento patriottico sorvegliano la piazza in cui la loro celebrazione di odio ha luogo, mentre minacciano e aggrediscono chiunque non gradiscano.

Nelle prime ore del mattino di domenica 26/01/2014, poche ore prima dell’inizio della manifestazione antifascista in Faliro Park, gli odierni collaborazionisti-nazisti di Kavala hanno ancora una volta assunto il fin troppo noto ruolo di spie. Solo che questa volta il loro ruolo è stato aggiornato e non limitato a fare la spia. Hanno spaccato la vetrina e tentato di dar fuoco al negozio che appartiene a un nostro compagno, preso di mira per la sua attività antifascista. Il negozio era situato nei pressi di Agios Nikolaos e le vite di coloro che abitano l’edificio sono state messe in pericolo. Il nostro compagno, una volta avvisato dell’attacco al suo negozio, si è precipitato a vedere che cosa fosse successo. Pochi istanti più tardi arrivano alcuni agenti in borghese, avvisati dai residenti della zona. In quel momento il nostro compagno viene informato che prima dell’attacco al suo negozio, uno scontro ha avuto luogo tra un gruppo di antifascisti e un gruppo di membri del Movimento Patriottico; questi ultimi si trovavano là per sorvegliare l’area del Parco Municipale per il loro evento su Imia del mattino seguente. Il nostro compagno poi è andato all’ufficio di polizia, dal momento che era stato informato dai poliziotti che in quanto proprietario dell’esercizio erano richieste da lui alcune formalità, dal momento che il tentato incendio è un reato perseguibile d’ufficio; questo indipendentemente dal fatto che egli intendesse o mento intraprendere un’azione legale o utilizzare i canali della giustizia civile.

Dopo un’attesa di tre ore alla stazione di polizia, il nostro compagno ha scoperto di essere in arresto dal momento che era stata depositata contro di lui un’accusa da parte di membri del Movimento Patriottico. Ovviamente, i poliziotti, ad un altro piano dello stesso edificio stavano confezionando con i “patrioti” le accuse nei suoi confronti. L’accusa principale è il reato di “disturbo dell’ordine pubblico a volto coperto”. L’unica “prova” per l’accusa è costituita dalle testimonianze dei membri del Movimento Patriottico. Durante l’attesa di tre ore al dipartimento di polizia, sono sfilati tutti gli alti ufficiali, passando dal Direttore della Sicurezza, Simoudis, al Capo del Dipartimento, A. Koskeridis.

Ma i “puri patrioti” spie non si sono fermati là. Circa 20 di loro restando nel Parco Municipale hanno attaccato e picchiato due studenti universitari, chiamandoli “feccia anarchica”, quando questi ultimi stavano tornando a casa dopo una notte passata fuori; i due studenti non avevano alcun tipo di affiliazione politica con il movimento anarchico e antiautoritario.

Il mattino seguente, la manifestazione antifascista organizzata, convocata dal Collettivo Autonomo di Kavala, dallo squat Vironos 3 e da individualità antifasciste, ha avuto luogo in Faliro Park. Dai primissimi momenti della manifestazione, era presente un imponente dispiegamento di forze di polizia con squadre antisommossa (circa 10 squadre), forze speciali (OPKA) e agenti in borghese. Gli anifascisti si sono riuniti a Faliro Park, tra le 150 e le 170 persone da Kavala e altre città, hanno bloccato la strada di fronte al parco, mentre allo stesso tempo i furgoni della polizia hanno chiuso ogni strada che portasse al Parco Municipale, dove si stava tenendo la manifestazione fascista. Non solo Alba Dorata e Movimento Patriottico hanno preso parte alla manifestazione fascista, ma anche altri gruppi neo-nazisti come l’Esercito Nazional-Socialista di Macedonia, il gruppo Uncommitted Meandros Nationalists, Movimenti Patriottici da altre città e altri fascisti più o meno conosciuti dal Nord della Grecia. Dopo la fine della manifestazione antifascista, le persone hanno formato cordoni tenendosi l’un l’altro e si sono diretti verso lo squat Vironos 3, con le squadre antisommossa che li hanno seguiti e poi sono passate intorno allo squat offendendo e facendo gesti agli antifascisti.

Con un compagno ancora trattenuto in custodia per due giorni dopo la ridicola accusa contro di lui da parte di membri del Movimento Patriottico, nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio 2014, il secondo compagno (fratello del primo), è stato anch’egli preso di mira per la sua azione antifascista. È stato informato che un’accusa pendeva pure contro di lui, anche in questo caso da parte di membri del Movimento Patriottico, e si è presentato volontariamente presso il Dipartimento di Polizia di Kavala. Questo secondo compagno, fino alle ore del mattino di domenica, stava cercando di salvare ciò che era rimasto del negozio di suo fratello. I nostri compagni sono stati trattenuti in custodia per una settimana prima di essere condotti dal pubblico ministero.

Venerdì 31/01/2014, dopo essere comparsi di fronte al magistrato, i nostri due compagni sono stati rilasciati, con un’abbondanza di accuse, alle seguenti condizioni: non è loro permesso di lasciare il paese e devono comparire al locale dipartimento di polizia entro i primi cinque giorni ogni mese fino a quando non si terrà il processo. La cauzione era di 2000 euro per entrambi più le spese processuali, che ammontavano a 950 euro.

[…]

In tutto questo periodo, fino ad oggi, nessun fascista è stato arrestato o incriminato per aver distrutto il negozio del nostro compagno e non vi è stato alcun esame preliminare, nonostante le accuse pendenti contro i fascisti.

È importante notare che prima di ogni udienza i fascisti hanno cercato di provocarci con il loro comportamento, minacciando e scrivendo disgustosi slogan nazionalisti e nazisti, assieme ai nomi dei nostri compagni sotto processo, sui muri della città e anche vicino alla casa dove i compagni vivono. Allo stesso tempo hanno organizzato diversi agguati per intimidire e colpire alcuni dei nostri compagni, col tentativo di creare un clima di tensione proprio prima delle udienze. Non c’è bisogno di dire che non sono riusciti nel loro intento, dal momento che i fascisti sono quelli che fuggono ogni volta che incontrano i nostri compagni nelle strade.

La collaborazione tra la polizia di Kavala, il Movimento Patriottico e il resto dei gruppi neonazisti ha un obiettivo: reprimere ed attaccare ogni resistenza locale vi sia nella comunità di Kavala – come il Collettivo Autonomo e lo squat Vironos 3 – e terrorizzare tutti gli altri.

Nessun compagno sarà lasciato solo nelle mani dello Stato. Solidarietà con i nostri compagni arrestati!”

Posted in Anarchismo, Antifascismo, Iniziative, Internazionale, Repressione.

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