Dopo la chiusura estiva la Biblioteca del Circolo Culturale “Errico Malatesta” riaprirà al pubblico da lunedì 8 settembre. Nel consueto orario di apertura della biblioteca e della sala di lettura riprendono le attività di consultazione e prestito con nuovi titoli in catalogo.
Fermiamo il genocidio a Gaza Blocchiamo la guerra blocchiamo tutto
I potenti e i governi vogliono trasformare il mondo in una grande distesa di macerie e di morti. Tutti hanno gli occhi puntati su Gaza perché Gaza rappresenta il mondo. Perché ciò che vediamo oggi in Palestina ci mostra chiaramente a cosa può arrivare la macchina militare dello stato e del capitale per affermare il proprio dominio, spazzando via intere popolazioni.
Per questo la Federazione Anarchica Livornese sosterrà iniziative di sciopero immediato e di mobilitazione cittadina che dovessero essere messe in atto qualora fosse impedito alla Global Sumud Flottilla di portare il proprio carico di aiuti alimentari e umanitari a Gaza.
Solo con la lotta unitaria e autorganizzata, autonoma da burocrazie sindacali e segreterie di partito si possono raggiungere obiettivi concreti nell’opposizione alla guerra e nella solidarietà internazionale
Come ogni anno saremo presenti questo fine settimana al Festival del Sedici d’Agosto a Roccatederighi in ricordo di Sante Caserio. Ci troverete là con il consueto banchetto della stampa anarchica
Il 14 agosto del 1865 nasceva Pietro Gori. Quello che segue è tratto dallo scritto di Gori in difesa di Sante Caserio, ghigliottinato il 16 agosto 1894.
Nacque a Motta Visconti, gaio villaggio della Lombardia, da una buona famiglia di lavoratori. Prestissimo dovette affrontare la lotta per il lavoro e per il pane quotidiano. Per ciò si risolse ad abbandonare la mamma che adorava e da cui era adorato, e spingersi nel mare burrascoso della vita, in cui si trova a dover navigare perpetuamente ogni lavoratore. Lasciò allora Motta Visconti, ed abbandonò altresì le illusioni mistiche di fanciullo, distrutte presto dalle dure realtà della vita. In Milano si occupò come panettiere nel forno Tre Marie e vi lavorò con zelo e infaticabilmente; e quivi si trovò più direttamente innanzi lo spaventoso sfruttamento legale del lavoro da parte dei parassiti del capitalismo; e constatò le ingiustizie sociali e la violenza d’una classe che non produce nulla, contro l’altra che col suo sangue e sudore crea la ricchezza de’ suoi padroni e solo, come unica ricompensa delle sue fatiche, raccoglie miseria e disprezzo. Fu per questo che Sante Caserio divenne anarchico. Quando fui la prima volta a Milano, Sante Caserio era già un anarchico entusiasta, e ricordo ancora la profonda impresione che mi fece quando fummo presentati. Si era ad un comizio di lavoratori, ed egli andava intorno distribuendo opuscoli e giornali rivoluzionari. La vita brevissima di questo, giovane, – aveva appena 21 anni quando fu ghigliottinato – è stata ripetutamente esaminata a traverso le lenti del dispetto e dell’odio, prima dalle polizie italiane e francese unite insieme, poi da una caterva di impostori bugiardi, i giornalisti borghesi, pagati dai conservatori del cosidetto «ordine» pubblico. Ciò nonostante, questi disgraziati non potettero non giungere a una conclusione, all’assicurazione cioè che Sante Caserio era un lavoratore di carattere buonissimo. E perfino la Scuola Criminale tanto avversa agli anarchici si vide obbligata a riconoscere ed affermare che il giovane panettiere era un onesto nato. Caserio andava, ne’ pochi momenti di ozio, a distribuire fra gli operai vicino alla Camera del Lavoro opuscoli e fogli di letteratura anarchica, insieme a pagnottine di pane, che comperava coi suoi risparmi nella panetteria dove lavorava, «perchè, – diceva, – sarebbe stato un insulto dare a persone dimagrate dalla fame carta stampata, senz’altro con cui saziare lo stomaco prima di leggere; e perchè in tal modo eran capaci di capire un po’ meglio ciò che leggevano» po’ meglio ciò che leggevano». Quando la polizia si accorse che Sante era un entusiasta propagandista, benchè fosse timido e modesto all’estremo nel suo modo di propaganda, cominciò a perseguitarlo. Caserio cominciò col dedicarsi alla propaganda teorica, credendo fermamente che l’anarchismo fosse considerato come un partito qualsiasi, forte e rispettato. Invece si vide perseguitato per le sue idee, condannato e imprigionato. Lavorava infaticabilmente, per riserbarsi il diritto di rimproverare ai borghesi il loro ozio, per chiamarli parassiti, quali veramente sono. La vigliacca petulanza poliziesca lo cacciò di dove lavorava; ed egli si convinse ancor più che i potenti ed i ricchi sperano tutto dalla sommissione e dalla pazienza del popolo, cui premiano impudentemente raddoppiando contro di lui l’opera di spogliazione e di violenza. …Mentre tanta sete di vendetta e di sangue ispirava l’opera della borghesia, riuscendo così alla più pericolosa delle provocazioni, un giovanetto, espulso dal suo paese da una stupida e iniqua condanna, incalzato d’ogni parte delle persecuzioni della polizia, andava a piedi per la strada che va da Cette a Lione, meditabondo, pensando alle ingiustizie di cui era stato vittima e sopratutto alle altrui sofferenze. .. Egli non aveva alcun risentimento personale contro Sadi Carnot; ma Carnot era il rappresentante politico della borghesia francese, per conto della quale aveva firmato il decreto di morte dei ghigliottinati di Parigi.
(Pietro Gori “In difesa di Sante Caserio”)
anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti
Venerdì 1 agosto 2025 ore 19
Commemorazione presso la lapide
Via Provinciale Pisana 354, Livorno
(ex-scuola Camilli)
Filippo Filipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.
Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile
Nell’estate del 1922 si giocano le ultime carte per fermare la reazione antiproletaria: il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e dei singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.
Da mesi l’Unione Anarchica Italiana e il giornale “Umanità Nova” si battono a sostegno del movimento degli Arditi del Popolo, per costituire un fronte unico proletario che organizzi la difesa. Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è costituita l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano tutti i sindacati, con l’appoggio dell’Unione Anarchica, del Partito Repubblicano, del Partito Comunista e del Partito Socialista.
L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio. I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla Chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.
In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, Bari i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo. Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione. Molti furono gli assassinati in quei giorni. Popolani, militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Luigi Gemignani, Gilberto Catarsi, Pietro Gigli, Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Bruno Giacomini e Genoveffa Pierozzi, oltre al giovane anarchico Filippo Filippetti.
Il movimento anarchico invita tutti le realtà antifasciste a partecipare alla commemorazione.
La Biblioteca del Circolo “Errico Malatesta” sarà chiusa dal 31 luglio al 7 settembre per la pausa estiva. Da lunedì 8 settembre la biblioteca sarà nuovamente aperta al pubblico per il prestito e la consultazione
Venerdì 20/06 h 18:30 alla FAL in Via degli Asili 33, Livorno
Presentazione del libro “Livorno antimilitarista” (BFS 2025) con l’autore Marco Rossi a seguire aperitivo
Proponiamo la presentazione del nuovo libro di Marco Rossi perché riteniamo possa offrire, a chi in queste zone lotta quotidianamente contro la militarizzazione e la guerra, utili riflessioni e strumenti, anche in una prospettiva storica. Il territorio livornese e la zona compresa tra Livorno e Pisa infatti, presentano una forte militarizzazione, dall’Accademia Navale, alla Folgore, alla base di Camp Darby, all’Aeroporto Militare, fino al progetto di un’ulteriore base militare per il Tuscania a San Piero a Grado. Militarizzazione che non è solo insediamento ma anche controllo armato su un territorio che da sempre si caratterizza come ribelle e insofferente alle dominazioni, alle guerre, alle divise. Oggi come ieri, nei territori come tra i lavoratori dei porti e delle ferrovie che si oppongono al traffico bellico. Perché Livorno era ed è antimilitarista.
«La storia di Livorno, fin dal suo sorgere, è stata segnata da una rilevante presenza di soldati, fortificazioni e caserme, dovuta all’importanza commerciale del porto, ma anche per tenere sotto controllo la “latente”conflittualità sociale verso le autorità costituite, comprendente un’endemica refrattarietà al militarismo, tale da far registrare la più alta percentuale di renitenza alla leva della Toscana. Dall’impresa di Libia al primo conflitto mondiale sino ai sommovimenti postbellici, Livorno ha quindi visto una diffusa opposizione popolare alla guerra che si è espressa con la solidarietà umana nei confronti dei giovani disertori. Le agitazioni operaie nelle fabbriche militarizzate, il pacifismo sovversivo delle donne, dei ragazzi e dei “senza patria” socialisti e anarchici. Cronache di ieri che riportano alle guerre di oggi»
Fermiamo lo stato di Israele e gli USA – Fermiamo la guerra
L’aggressione decisa dal governo di Israele contro l’Iran è partita nella notte fra il 12 e il 13 giugno. La scusa è impedire all’Iran di avere la bomba atomica.
Domenica 15 giugno era prevista una nuova riunione fra i delegati del governo dell’Iran e del governo USA per arrivare ad un accordo su questo problema; questo è un attacco alla trattativa, verso cui il primo ministro israeliano si è sempre mostrato contrario.
Questo attacco non sarebbe stato possibile senza il supporto delle forze armate USA: Israele si conferma il killer a cui l’amministrazione USA arma la mano.
Nonostante parli di pace, l’amministrazione Trump prepara e fa la guerra: prepara la guerra alla Cina, attacca l’Iran per l’interposta persona di Israele.
Nei prossimi giorni si terrà all’Aia, nei Paesi Bassi, il summit annuale della NATO, per organizzare meglio questa politica di aggressione contro gli altri popoli.
Possiamo fare qualcosa per fermare questa guerra?
Basta armi ad Israele,
Basta accordi commerciali e culturali con Israele,
ore 18:00 presso la FAL Via degli Asili 33, Livorno
Presentazione del libro di Volin La rivoluzione sconosciuta Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921
nuova edizione pubblicata da Zero in Condotta nel 2024 Sarà presente il traduttore e curatore Enzo Papa
a seguire aperitivo
Federazione Anarchica Livornese
SCHEDA DEL LIBRO:
Volin
LA RIVOLUZIONE SCONOSCIUTA Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921 EDIZIONE INTEGRALE nella nuova traduzione di Vincenzo Papa pp.560 EUR 25,00 ISBN 978-88-95950-83-9
Il teorico anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno. In queste pagine, si alternano i momenti dei grandi entusiasmi delle vittorie popolari, gli episodi drammatici, i conflitti e le repressioni, la solidarietà e la generosità fra le classi più umili, il senso della comunità, le sperimentazioni di nuovi rapporti sociali, le vicende di coraggio e di ferocia, le strategie militari e l’attivismo politico. Questo documento storico eccezionale, che si legge come un romanzo, viene pubblicato nel 1947 a cura dei suoi compagni e amici, “Les Amis de Voline”, sulla base del manoscritto redatto da Volin nel 1939-1940 durante il suo esilio in Francia. La Rivoluzione sconosciuta offre ancora oggi un prezioso punto di riferimento a chiunque sia interessato a un approccio storico non convenzionale.
Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin [Voline, con la grafia francese] (Tchvin, 1882 – Parigi 1945) è stato un anarchico, scrittore, poeta e sindacalista russo, attivo anche a livello internazionale, soprattutto in Francia.Conosciuto per aver elaborato la teoria del sintetismo anarchico, durante la rivoluzione russa del 1905 fu tra i fondatori del primo Soviet di San Pietroburgo. Combatté in Ucraina a fianco dei seguaci di Nestor Machno, rompendo violentemente con i bolscevichi, e fu incaricato di scrivere il manifesto della Confederazione anarchica ucraina “Nabat”, con l’intento di unificare le diverse correnti anarchiche entro un’unica organizzazione, dando peraltro un contributo notevole all’anarco-sindacalismo.
Il Collettivo Anarchico Libertario nasce nell’autunno del 2005, per iniziativa di un gruppo di studenti, divenendo un importante punto di riferimento e discussione in città per numerosi giovani compagni anarchici e libertari. In questi anni il Collettivo è stato sempre presente nelle lotte sul territorio, ed ha organizzato varie iniziative, spesso in collaborazione con la […]more →