
Blocchiamo tutto!
Fermiamo il genocidio, fermiamo la guerra, fermiamo il riarmo!
Uniamoci oggi al presidio permanente al porto di Livorno
Partecipiamo alla manifestazione del 27 settembre a La Spezia
Lx anarchicx non possono che essere presenti e parte attiva ai blocchi e alle iniziative di sciopero perché l’anarchismo non è un’ideologia dogmatica ma una pratica concreta. Una pratica coerente con fondamenti e principi, a partire dalla solidarietà.
La giornata di sciopero di ieri è riuscita ad intrecciare la solidarietà al popolo di Gaza e della Palestina e la lotta contro il genocidio condotto dallo stato d’Israele alla lotta contro la guerra, il riarmo e l’economia di guerra. Una giornata che in continuità con gli scioperi contro la guerra degli scorsi anni, ha posto di nuovo al centro la classe lavoratrice e la pratica dello sciopero. Una giornata di scioperi e di blocchi che ha portato in piazza centinaia di migliaia di persone, con manifestazioni in oltre 80 città. Siamo consapevoli che questo è solo l’inizio, in molte città infatti l’iniziativa non si è spenta. Per vicinanza è importante per noi rilanciare sul blocco della nave statunitense SLNC Severn in arrivo al porto di Livorno in questi giorni e sulla manifestazione antimilitarista che il 27 settembre si terrà a La Spezia (h 15 in p. Brin) contro la mostra navale-militare Seafuture.
In questo momento a Livorno è in corso un presidio permanente all’interno del porto, presso il molo italia, con tende e gazebo sulle banchine dove dovrebbe attraccare la nave SLNC Severn, che recentemente ha trasportato in Israele caterpillar che sono stati corazzati ed utilizzati contro la popolazione palestinese. Si tratta di una nave cargo statunitense che svolge primariamente trasporti di tipo militare e governativo facendo la spola tra i porti che servono le basi militari USA e alleate.
L’assemblea di ieri sera con centinaia di persone presenti al presidio ha affermato con chiarezza che la mobilitazione andrà avanti e che il presidio sarà tenuto all’interno del porto per impedire l’arrivo della nave. È stato annunciato da USB, e anche da alcune sigle confederali, che in caso la nave dovesse entrare in porto scatterà uno sciopero di 48 ore dei lavoratori portuali per impedire le operazioni di scarico.
Smettiamo di credere alle istituzioni, alle segreterie di partito e alle burocrazie sindacali. Chi ci dice che quella nave ha un carico commerciale e che bisogna lasciar fare a loro, che si perde il lavoro a protestare, è il primo a guadagnare dal commercio di armi, dalla stabilità di un sistema politico ed economico che per mantenere intatto il proprio dominio è disposto a radere al suolo il mondo con le bombe, come accade a Gaza.
Sappiamo tutte bene che le armi non sono solo quelle definite dalla legge 185 del 1990, che comunque i guerrafondai e i mercanti di armi cercano costantemente di smontare. Le armi non sono solo quelle che sparano, sono anche materiali di supporto e mezzi che possono essere utilizzati da corpi militari, sono strumenti o prodotti che possono essere usati per ridurre una popolazione alla fame, le merci che sono commerciate con uno stato che sta commettendo un genocidio sono un’arma.
Ma in questo caso è chiaro che la SLNC Severn viene a Livorno perché a pochi chilometri dal porto c’è la base militare statunitense di Camp Darby, il più grande arsenale USA fuori dal suolo americano.
Sosteniamo il Gruppo Autonomo Portuali che da anni porta avanti la lotta contro il trasporto di armi nel porto di Livorno. La loro azione ha posto al centro la militarizzazione del nostro porto che dal dopoguerra è sempre stato snodo centrale per il transito di armi e materiale bellico.
Facciamo appello ad unirsi al presidio a partire da oggi pomeriggio e ad allargare il più possibile la partecipazione. In due giorni con l’azione diretta, l’autorganizzazione e l’autogestione è stato raggiunto già un importante risultato: creare una base di movimento attorno ad un obiettivo concreto. Da questa lotta possiamo creare un precedente che sia d’esempio per tutti.
Federazione Anarchica Livornese