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25 aprile a livorno: NO AI C.I.E.

25_aprile_striscione_cieLa mattina di domenica 25 aprile, il C.S.A.
Godzilla ed il Collettivo Anarchico Libertario, hanno organizzato una
propria presenza con striscioni, volantini ed interventi al megafono,
alla celebrazione ufficiale della Festa della Liberazione.

Il corteo viene ogni anno aperto dalle
istituzioni civili e militari, ed è composto anche da rappresentati dei
partiti di sinistra, ex partigiani e gente comune. Dopo la
commemorazione dei militari caduti nella guerra di liberazione, la
manifestazione si è spostata sotto la lapide al Partigiano,
attraversando Via Magenta. Intanto i giovani del Godzilla e del
Collettivo Anarchico avevano appeso, proprio di fronte alla lapide, sul
cancello del Liceo Classico, uno striscione che riportava "Ora e sempre
resistenza". Mentre il corteo istituzionale si avvicinava, veniva aperto
un secondo striscione contro i Centri di Identificazione ed Espulsione
per immigrati: "Ieri Lager, Oggi C.I.E. – VERGOGNA".

Il volantino distribuito dai ragazzi
spiegava infatti che con quella presenza di fronte alla lapide, si
intendeva non solo commemorare l’anniversario dell’insurrezione
partigiana nel nord italia, ma anche prendere una chiara posizione
contro i nuovi lager nei quali vengono segregati uomini e donne
immigrati. Nel volantino, letto al megafono al termine della
celebrazione, ed applaudito da parte della piazza, si denunciava
l’arroganza delle istituzioni che intendono essere portatrici dei valori
di Libertà  e Resistenza, mentre sostengono le politiche razziste e
liberticide del governo.

A buona parte della piazza,
probabilmente non piace l’aspetto militarista e nazionalista assunto da
questa celebrazione. Così almeno ci è parso di capire. Infatti, al
termine del minuto di silenzio, quando i giovani del Collettivo
Anarchico e del Godzilla sono intervenuti leggendo al megafono il
proprio volantino, ed hanno poi intonato canti partigiani, molti si sono
uniti a loro.

Mentre le istituzioni si allontanavano
rapidamente dalla piazza, con il sindaco Cosimi in testa, un ex
partigiano si è avvicinato allo striscione contro i C.I.E., chiedendo
che venisse letta al megafono una poesia sulla sua esperienza. Sono poi
continuati i canti ed il volantinaggio, ed infine è stato appeso al
cancello del Classico anche lo striscione contro i C.I.E..

Paradossale resta l’appello del sindaco
in occasione del 25 aprile, come può affermare che i giovani non hanno
memoria, che ai giovani vanno trasmessi i valori della resistenza? Sono
proprio i giovani che stamani con il loro intervento, anche
contrapposto alla celebrazione ufficiale, hanno creato una piazza
diversa dal consueto sfoggio di divise, baschi, trombe e gonfaloni, di
fatto indistinguibili dalle celebrazioni del 4 novembre. Sono i giovani
che hanno portato in piazza la festa dell’insurrezione collegandola alle
questioni più gravi ed attuali.

Forse al sindaco che plaude la
costruzione di un C.I.E. Ii Toscana, piacciono solo i fantomatici
giovani del PD.

resistenza_continua_striscioneNel quadro degli interventi sul 25 aprile, il
Collettivo Anarchico Libertario ed il C.S.A. Godzilla hanno affisso
questa notte numerosi striscioni contro il fascismo in varie zone della
città (nella foto uno striscione in Piazza Mazzini).



Ecco il volantino
distribuito da Collettivo Anarchico e Csa Godzilla alla celebrazione
ufficiale del 25 aprile questa mattina:

IERI LAGER, OGGI C.I.E. LA STESSA
VERGOGNA

In questo 25 aprile, anniversario dell’insurrezione
partigiana nel nord Italia, riteniamo importante affermare la nostra
forte opposizione ai Centri di Identificazione ed Espulsione per gli
immigrati. Questi sono i nuovi lager, strutture nelle quali persone
immigrate, per la sola colpa di non avere i documenti in regola, vengono
segregate. All’interno di queste strutture possono trascorrere anche
sei mesi senza aver commesso alcun reato, subendo abusi e violenze.
Continuamente ci giungono notizie di scioperi della fame, di proteste,
di vere e proprie rivolte all’interno dei Centri di Identificazione ed
Espulsione. In Italia esistono già dodici strutture di questo tipo, il
ministro dell’interno Maroni ha annunciato che entro il 2010 ne sarà
costruito uno anche in toscana. Il luogo deve essere ancora definito, ma
sicuramente è importante far partire fin da subito una ampia
mobilitazione a livello regionale, contro l’apertura di un C.I.E. in
Toscana e per la chiusura di tutti gli altri centri. La coalizione di
centro sinistra che ha vinto le elezioni regionali, è favorevole alla
costruzione di questi nuovi lager per immigrati. Per questo è importante
oggi, il 25 aprile, festa dell’insurrezione, portare solidarietà a
coloro che si ribellano alla segregazione. E’ inecessario opporsi alla
costruzione di nuovi lager. E’ importante denunciare l’arroganza delle
istituzioni che celebrando la Resistenza, la Liberazione e la Libertà,
sono però in prima fila nel seguire le politiche razziste, liberticide,
repressive e di sostegno al padronato. Lo stesso sindaco Cosimi, in
qualità di presidente dell’ANCI Toscana si è detto favorevole alla
costruzione dei C.I.E. nella regione. Questo non deve stupirci, può anzi
solo confermare l’importanza di mobilitarsi per impedire la costruzione
di un nuovo lager.


ORA E SEMPRE RESISTENZA

C.S.A. Godzilla  –
 Collettivo Anarchico Libertario

Posted in Antifascismo, Antirazzismo, Iniziative.


VOLANTINO 25 APRILE

IERI LAGER, OGGI C.I.E.
LA STESSA VERGOGNA

In questo 25 aprile, anniversario dell’insurrezione partigiana nel nord
Italia, riteniamo importante affermare la nostra forte opposizione ai
Centri di Identificazione ed Espulsione per gli immigrati. Questi sono i
nuovi lager, strutture nelle quali persone immigrate, per la sola colpa
di non avere i documenti in regola, vengono segregate. All’interno di
queste strutture possono trascorrere anche sei mesi senza aver commesso
alcun reato, subendo abusi e violenze. Continuamente ci giungono notizie
di scioperi della fame, di proteste, di vere e proprie rivolte
all’interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione. In Italia
esistono già dodici strutture di questo tipo, il ministro dell’interno
Maroni ha annunciato che entro il 2010 ne sarà costruito uno anche in
toscana. Il luogo deve essere ancora definito, ma sicuramente è
importante far partire fin da subito una ampia mobilitazione a livello
regionale, contro l’apertura di un C.I.E. in Toscana e per la chiusura
di tutti gli altri centri. La coalizione di centro sinistra che ha vinto
le elezioni regionali, è favorevole alla costruzione di questi nuovi
lager per immigrati. Per questo è importante oggi, il 25 aprile, festa
dell’insurrezione, portare solidarietà a coloro che si ribellano alla
segregazione. E’ inecessario opporsi alla costruzione di nuovi lager. E’
importante denunciare l’arroganza delle istituzioni che celebrando la
Resistenza, la Liberazione e la Libertà, sono però in prima fila nel
seguire le politiche razziste, liberticide, repressive e di sostegno al
padronato. Lo stesso sindaco Cosimi, in qualità di presidente dell’ANCI
Toscana si è detto favorevole alla costruzione dei C.I.E. nella regione.
Questo non deve stupirci, può anzi solo confermare l’importanza di
mobilitarsi per impedire la costruzione di un nuovo lager.

ORA E SEMPRE RESISTENZA

Collettivo Anarchico Libertario – C.S.A. Godzilla

Posted in Iniziative.


Ribelli senza congedo, presentazione del libro

RIBELLI SENZA CONGEDO

Rivolte partigiane dopo la Liberazione
(1945-1947)

di Marco Rossi, edizioni Zero in
Condotta.


Venerdì 23 aprile, alle ore 17, presso
la biblioteca della Federazione Anarchica Livornese, si terrà la
presentazione del libro “Ribelli senza congedo”, edito nel 2009
da Zero in condotta.

All’iniziativa sarà presente Marco
Rossi, autore del libro.


“Attorno alla data del 25 aprile
1945, considerata e celebrata come l’anniversario della Liberazione,
permangono ancora molti equivoci e rimozioni, dettate da un evidente
utilizzo politico della storia, sino al punto di ventilare la
cancellazione di tale festa per sancire la conclusione della guerra
che vide gli italiani combattersi su fronti opposti.
La principale
mistificazione riguarda proprio la data stessa del 25 Aprile con cui
si vorrebbe far iniziare e concludere l’insurrezione popolare contro
il fascismo e l’occupazione nazista, negando che quella guerra civile
e sociale aveva un "prima" e, soprattutto, che conobbe un
"dopo" tutt’altro che composto e riconciliato sotto la
bandiera della cosiddetta pacificazione nazionale.
Uno dei fatti
che contraddicono palesemente questa rassicurante ricostruzione del
passato è l’esperienza, comune a migliaia di partigiani che, a
distanza di poco più di un anno dalla Liberazione, tornarono in
montagna "per rifiuto di abitare nella Repubblica che mitraglia
i contadini, libera i fascisti e mette gli operai alla
disoccupazione".
Tali insorgenze, nonostante le considerevoli
dimensioni raggiunte,
rimangono a tutt’oggi una parentesi
pressoché ignorata e sconosciuta, a causa dell’evidente dissonanza
che rappresentò e ancora rappresenta per la storia ufficiale della
Resistenza.”


Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

Posted in Iniziative.


CINEFORUM IN VIA DEGLI ASILI

Cineforum in via degli Asili

Da giovedì 15 aprile partirà un
primo ciclo di proiezioni organizzato
dal Collettivo Anarchico
Libertario.
Invitiamo tutti a parteecipare, contribuire alle
discussioni, a proporre altri film.
Le proiezioni inizieranno
alle ore 21:30, nella biblioteca della Federazione Anarchica Livornese,
in V. degli Asili 33. Ma già dalle 19:30 ci troverete là per la
riunione del Collettivo e per mangiare  qualcosa.

giovedì 15
aprile:
"Viva
Zapata!"

(113′, USA1952, E.Kazan)

giovedì 22
aprile:
"Il
Profeta"

(155′, Francia 2009, Jaques Audiard)

giovedì 6
maggio:
"Il fascino discreto della borghesia"
(105′, Francia
1972,
Luis Bunuel)

giovedì 13 maggio:
"Mare nostrum"
(50’10’’,
Italia 2003, S.Mencherini)

Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it

Posted in Iniziative.


No al saccheggio – No allo sfruttamento – No al rigassificatore

volantino che sara’ distribuito a livorno al corteo di oggi contro il rigassificatore

 

NO AL SACCHEGGIO – NO ALLO SFRUTTAMENTO
NO AL RIGASSIFICATORE

Saccheggio dei territori a danno della salute di tutti, sfruttamento dei
lavoratori, repressione nei confronti di chi lotta. Così governi e
padroni mantengono il potere e si assicurano profitti.

Il rigassificatore offshore che è in costruzione tra Livorno e Pisa,
sarà un ulteriore atto di saccheggio e di sfruttamento. Viviamo in
un’area avvelenata, dove numerosi impianti industriali costituiscono un
costante pericolo per la salute della popolazione. Viviamo in un’area in
piena emergenza sociale, economica ed abitativa: cresce il numero dei
cassintegrati, dei disoccupati, cresce lo sfruttamento nei confronti
delle lavoratrici e dei lavoratori, sia nativi che migranti.
In questo contesto affaristi ed amministrazioni locali, con il ricatto
dello sviluppo, del lavoro, della crescita economica, cercano di
arraffare quanto possono. La centrale a biomasse, lo sviluppo
dell’industria e della ricerca bellica, le enormi speculazioni edilizie,
sono altri tasselli di questo quadro. La lotta contro il
rigassificatore ha avuto un certo ruolo nel portare l’attenzione su
questo tipo di dinamiche, è importante quindi adesso continuare ad
opporsi senza compromessi alla costruzione di questo impianto.
Attraverso la lotta e l’azione diretta, rifiutando di delegare
attraverso il voto qualsiasi gestione del territorio, è possibile far
crollare i disegni di chi sulla nostra pelle governa e fa profitti.

AUTOGESTIONE!

Posted in Iniziative.


CASO LONZI ARCHIVIATO – LO STATO UCCIDE E SI ASSOLVE

da senzasoste.it

 Caso Lonzi, la vergogna continua: la Procura annuncia l’archiviazione

Il caso Lonzi è archiviato. Questa è la vergognosa decisione della Procura di Livorno e del Pm Giaconi circa la morte di Marcello Lonzi nel carcere delle Sughere di Livorno nell’ormai lontano luglio 2003.

La notizia ha iniziato a circolare già da questa mattina quando i giornalisti hanno chiamato la madre, Maria Ciuffi, per annunciarle la triste notizia. Un fulmine a ciel sereno, visto che Maria stava raccogliendo soldi proprio per controbattere all’ultima perizia medico-legale dell’Università di Siena e attendeva la relazione del suo medico legale di fiducia che avrebbe smontato punto per punto quella della collega senese.

Invece la Procura ha deciso anche senza la seconda controperizia. Ma la cosa ancora più strana e grave è che la madre e gli avvocati erano stati convocati dal pm Giaconi il 25 marzo prossimo per la chiusura delle indagini, mentre i giornalisti sono venuti a saperlo già oggi rendendo inutile a questo punto l’incontro del 25.

Maria Ciuffi in questo momento è una donna distrutta, che vede sfumare 7 anni di battaglie, tuttavia ha annunciato che non si arrenderà e già dalle prossime ore potrebbe annunciare clamorose proteste.

Da parte nostra riteniamo scandaloso che questa morte non abbia trovato nemmeno un processo dove essere accertata e che in ogni caso non ci sia nemmeno un imputato non tanto per omicidio, ma nemmeno per omessa vigilanza o semplici lesioni. Insomma, se qualcuno temeva che si andasse ad un processo per reati minori tanto per far vedere che si cercava quantomeno un po’ di verità, è andasto anch’esso deluso. La linea scelta è stata quella dell’insabbiamento all’italiana, la stessa del Moby Prince e la stessa che probabilmente colpirà anche il caso Cucchi la cui morte è stata da poco derubricata a "disidratazione".

red. 18 marzo 2010

 

Posted in Generale.


[Firenze] PRESIDIO ANTIELETTORALE E CONTRO I C.I.E.

No
ai C.I.E No ai Lager

Continue violenze,
abusi, maltrattamenti. Questa è la quotidianità di chi è internato
in un Centro di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.), in uno dei 12
campi di prigionia per migranti senza documenti che sono attivi in
Italia.
Sono ormai moltissime le testimonianze e frequenti sono le
notizie di scioperi della fame, proteste e rivolte all’interno di
queste strutture.

I C.I.E. nascono come Centri di Permanenza Temporanea (C.P.T.) nel
1998, con la legge Turco-Napolitano durante il governo D’Alema. Fin
da subito si caratterizzano per la funzione di lager per clandestini,
che negli anni resterà immutato. Dall’estate 2008 all’estate 2009,
l’attuale governo ha sfornato nuove norme sulla sicurezza,
trasformando, tra le altre cose, i C.P.T. in C.I.E., ed ha innalzato
fino a 180 giorni il limite massimo di detenzione. Con queste nuove
leggi inoltre, si istituisce il reato di clandestinità e si apre la
strada ad una vera e propria stretta repressiva che non colpisce solo
chi lotta, ma tutti gli sfruttati.

Strutture come i C.I.E.
sono proprio questo: hanno una chiara funzione repressiva come
strumenti per rendere ancora più ricattabile la massa di sfruttati
di origine straniera.
Uno di questi centri, ha dichiarato il
Ministro degli Interni Maroni, sarà costruito anche in Toscana entro
il 2010. Le decisioni vere e proprie saranno prese, pare, subito dopo
le elezioni regionali, con la nuova giunta. Intanto quello della
costruzione di un C.I.E in Toscana è divenuto uno dei temi della
campagna elettorale ed oltre alla ovvia posizione favorevole del PDL,
si è chiarita anche la posizione della sinistra istituzionale.
Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista, Verdi, Italia dei Valori
e coloro che appoggiano il candidato del PD Enrico Rossi, sostengono
infatti la costruzione di C.I.E. piccoli e volti all’integrazione.
Una posizione di pura facciata, visto che i C.I.E. devono seguire le
leggi nazionali e non possono avere una funzione diversa da quella
stabilita dal governo. Ma anche una posizione che chiarisce da che
parte stiano certe forze politiche. Non possono infatti esistere dei
C.I.E. "umani", sono strutture disumane, rispetto alla
quali si può solo prendere una posizione chiara e netta. Non ci sono
sfumature possibili.

Queste posizioni confermano l’importanza
dell’astensionismo, del rifiuto del voto e della delega. Solo
attraverso la lotta e l’azione diretta è possibile incidere sulla
realtà, solo con la lotta è possibile fermare la costruzione di un
C.I.E. In Toscana e chiudere tutti gli altri lager già
presenti
sul territorio.


Saremo in Piazza
Sant’Ambrogio a Firenze, venerdì 19 marzo, dalle ore 18.

Sono
invitate a partecipare tutte le realtà che lottano contro i C.I.E.
Senza compromessi.

Anarchici Toscani

 

Posted in Iniziative.


Convegno: quale ricerca/quale didattica sabato 13 ore 16:30, presso la FAL

Posted in Iniziative, Scuola/Università.


13/03 Convegno: Quale ricerca-Quale didattica

Il mito dell’autonomia della scienza e
della ricerca tra tagli e privatizzazioni: il rapporto con i governi
e gli interessi capitalistici.
Tagli a danno dei precari e delle
classi subalterne, sperperi a vantaggio dei baroni, dei monopoli
pubblici e privati, delle classi privilegiate.
Il contributo della scienza e della
ricerca alla guerra e al saccheggio del territorio: la ricerca
bellica e il caso di Livorno.


Quale ricerca / Quale didattica

La ricerca tra tagli e privatizzazioni,

il settore militare e la situazione
locale.


Sabato 13 marzo
ore 16:30
 presso la Federazione Anarchica
Livornese in V. degli Asili 33, Livorno


Interverranno:

Fulvio Lazzeri – Università di Pisa

Stefano Galatolo – Università di Pisa

Massimo Zucchetti – Politecnico di
Torino

Circolo Culturale “E. Malatesta”

Posted in Generale, Scuola/Università.


10 marzo presidio in solidarietà a Marco

Marco Tonarelli, compagno anarchico di Pistoia, mercoledì 10 marzo sarà sottoposto a processo.

L’11 ottobre scorso a Pistoia venne danneggiata una sede fascista.
La
questura scatenò una vera e propria rappresaglia, facendo irruzione in
una assemblea regionale contro le ronde, che si stava svolgendo a poche
centinaia di metri da dove era avvenuto il fatto. 7 compagni, pur in
mancanza di prove, hanno dovuto subire mesi di arresti.
Adesso si
stanno svolgendo i processi. Marco ha subito per tre mesi gli arresti
domiciliari, ed ora è ancora sotto forti restrizioni.

L’appuntamento per amici e compagni è per mercoledì alle ore 9,30 davanti al Tribunale di Pistoia – Piazza Duomo

 

 

il Testo del volantino che sarà distribuito:

 

MARCO
LIBERO! LIBERI TUTTI!

Molto è stato già detto e scritto a
proposito – e spesso a sproposito – dei fatti dell’11 ottobre
2009, quando ignoti devastarono la sede dei neofascisti di Casa Pound
Pistoia.

Molte cose sono già emerse dalla prima
fase del processo, in particolare le contraddizioni dei testimoni e
degli stessi “aggrediti”, il palese accanimento della Questura di
Pistoia verso gli antifascisti, la ridicolezza delle accuse fin qui
mosse agli accusati.

Oggi a Pistoia il tribunale è chiamato
a giudicare la posizione del nostro amico e compagno Marco,
pistoiese, coinvolto con gli altri antifascisti toscani nella
montatura poliziesco-giudiziaria ordita dalla locale questura.

Marco non può essere colpevole di ciò
di cui è accusato, per il semplice motivo che quel giorno, a
quell’ora, si trovava ad una riunione in cui si sarebbe parlato di
come opporsi al fenomeno delle ronde, argomento scottante in quei
giorni (forse per questo quella riunione è stato l’unico ambiente
su cui si sono soffermate le indagini? Mah!)


Perché, quindi, Marco deve sedersi di
fronte al giudice?

Perché antifascista, come tutti gli altri sotto processo,
in un’epoca in cui invece si assiste ad una riabilitazione di
quella cosa schifosa chiamata fascismo e che permea, a tutt’oggi,
talvolta in maniera subdola, altre volte palesemente, la nostra
società.

Perché impegnato nel campo
dell’antirazzismo, in un Paese in cui le parole d’ordine
sono clandestino, respingimento, irregolare.

Perché impegnato nella lotta contro
l’inceneritore di Montale
(quello sì irregolare) ed in tutte
le lotte contro le nocività figlie dello sciagurato modello di
sviluppo a cui ci siamo venduti.

Perché schieratosi apertamente, e
spesso fianco a fianco, con le comunità resistenti che, sparse per
l’Italia, continuano a rivendicare il diritto a scegliere sull’uso
del proprio territorio, delle proprie risorse, delle proprie
coscienze e dei propri corpi.

Ancor prima di essere giudicato, ha
subito oltre due mesi di arresti domiciliari, e solo da
un mese circa può uscire di casa, a patto di non uscire dalla
propria frazione (ma qualcuno l’aveva mai sentita questa?) e
vedere amici e conoscenti, che vengono seguiti fin sotto casa da
agenti in borghese. Alla faccia del principio della presunzione
d’innocenza!!!

MERCOLEDì
10 MARZO ore 9.00

PRESIDIO DAVANTI IL
TRIBUNALE DI PISTOIA

Anarchici Toscani

Certo bisogna farne di strada da una
ginnastica d’obbedienza,
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza,
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni,
da non riuscire più a
capire che non ci sono poteri buoni.

F.de André, “Nella mia ora di
libertà”

 

Posted in Repressione.