Sosteniamo le iniziative di lotta dei lavoratori, che da mercoledì 27 sono in presidio fisso in Piazza Grande tutti i giorni.
Per Venerdì 6 luglio è stato convocato da Unicobas uno sciopero generale cittadino con manifestazione.
Collettivo Anarchico Libertario – Livorno
Sosteniamo le iniziative di lotta dei lavoratori, che da mercoledì 27 sono in presidio fisso in Piazza Grande tutti i giorni.
Per Venerdì 6 luglio è stato convocato da Unicobas uno sciopero generale cittadino con manifestazione.
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– Giugno 29, 2018

A Livorno cinque lavoratori portuali di ALP (Agenzia per il Lavoro in Porto) nella giornata di venerdì 22 giugno hanno ricevuto lettera di licenziamento. Lo ha reso noto Unicobas porto in un comunicato. Il provvedimento, precisa il sindacato, ha motivazioni del tutto inammissibili e pretestuose, è stato dunque proclamato lo stato di agitazione e sono state annunciate iniziative di lotta per ottenere il reintegro dei lavoratori. Il sindacato di base ha convocato una conferenza stampa prevista per martedì 26 giugno, durante la quale verranno esplicitate le motivazioni del provvedimento e le azioni di lotta che verranno intraprese, azioni a cui tutte e tutti, lavoratori, studenti, disoccupati, sono chiamati a partecipare per dare solidarietà e sostegno.
Noi che viviamo in questa città, che conosciamo questi lavoratori, che abbiamo visto crescere l’esperienza di Unicobas in un settore difficile come quello del lavoro portuale, monopolizzato da politiche monolitiche e settarie, possiamo dire già da ora che con questo provvedimento si vuole colpire un’esperienza di sindacalismo di base realmente alternativa alle politiche di sfruttamento che nel settore trasporti sono particolarmente aspre. Con questo provvedimento si vanno a colpire lavoratori sindacalmente attivi che sul posto di lavoro si sono sempre battuti con decisione e tenacia per l’estensione dell’occupazione, per la pratica della solidarietà, per il rispetto delle norme di sicurezza; quella sicurezza che viene quotidianamente messa da parte e sacrificata in nome del profitto. Il settore della movimentazione merci e del trasporto marittimo ha un conto costantemente aperto con le vittime della mancata sicurezza, anche nel porto di Livorno. Il licenziamento è un’arma di repressione e di intimidazione nelle mani dei padroni, tanto più inaccettabile se rivolta contro chi si batte per la tutela dei lavoratori. Non lo accettiamo e sosterremo con forza tutte le iniziative volte al ritiro del provvedimento. Se colpiscono uno colpiscono tutti. Se colpiscono cinque colpiscono cinque volte tutti.
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario
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– Giugno 24, 2018
Stato di agitazione nel porto di Livorno da venerdì 22 giugno quando sono stati licenziati 5 lavoratori portuali della ALP (Art. 17). In un breve comunicato Unicobas riporta: “Oggi sono pervenute a 5 lavoratori di ALP lettere di licenziamento con motivazioni pretestuose e inammissibili. L’Unicobas proclama subito lo stato di agitazione e percorrerà tutte le strade possibili perché i lavoratori licenziati vengano reintegrati nel loro posto di lavoro”
Di seguito il comunicato del sindacato Unicobas e l’articolo del quotidiano locale Il Tirreno del 24 giugno
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– Giugno 24, 2018
volantino distribuito alla manifestazione del 20 giugno a Livorno organizzata dal Coord. Fight/Right
La propaganda contro l’immigrazione usata da chi governa è fatta di frasi semplici e violente, sono i vecchi modelli propagandistici fondati sull’idea che le masse sono ignoranti e controllabili. Ma sappiamo bene che chi impone la disoccupazione, lo sfruttamento e la miseria è chi ha governato e chi governa oggi il paese.
Con la strada spianata dal PD di Renzi e di Minniti infatti il nuovo governo Lega – Movimento 5 Stelle guidato da Giuseppe Conte difenderà gli interessi dei potenti, degli industriali, dei capitalisti, dei finanzieri, dei militari. Per questo l’Italia è in guerra in Africa, per questo il governo vuole chiudere i porti a naufraghi e profughi. Perché ci vuole divisi, tra “italiani” e “stranieri” per poterci sfruttare meglio.
Con le dichiarazioni arroganti e aggressive di queste settimane contro Rom, profughi e migranti, il governo Lega-Movimento5Stelle sta preparando le condizioni per imporre nuovi provvedimenti autoritari e razzisti. Una situazione simile fu creata per permettere la stretta autoritaria di Maroni tra 2008 e 2009 che impose i militari nelle strade, i CIE, il reato di clandestinità, e altre misure repressive volte a criminalizzare il dissenso e a spezzare la solidarietà tra gli sfruttati. Questo venne fatto anche attraverso l’imposizione di speciali e specifiche forme di oppressione e sfruttamento per gli “stranieri”. Dopo questi provvedimenti, nel 2011, lo stato italiano bombardò la Libia, dando inizio ad una nuova fase della sua politica coloniale in Africa. Una linea che il PD stando al governo ha proseguito, imponendo i provvedimenti Minniti-Orlando e avviando le nuove missioni militari in Libia, Niger e Tunisia.
Oggi la vicenda Aquarius è emblematica. Come i governi precedenti in altre occasioni, ad esempio con le navi Cap Anamur (2004) e Pinar (2009), oggi il governo con la Aquarius ha giocato con la vita delle persone per gestire le trattative con altri stati, e per dimostrare a livello nazionale e internazionale l’approccio militare e autoritario con cui intendono condurre l’attività di governo. Proprio a partire dalla chiusura del governo italiano sulle navi delle ONG si torna a parlare a livello europeo di aprire in Africa centri di identificazione profughi, ciò significherebbe nuovi campi di segregazione ma anche nuove guerre, perché la “lotta ai trafficanti di uomini” non è che un modo per legittimare gli interventi militari degli stati europei in Africa.
Per respingere il razzismo del governo, per la libertà di movimento, chiudiamo i CPR e tutti i nuovi campi di concentramento e segregazione! per la solidarietà tra gli sfruttati, prendiamo in mano le nostre vite, lottiamo fianco a fianco per la liberazione sociale.
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese
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– Giugno 20, 2018
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– Giugno 13, 2018
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– Giugno 2, 2018
Presidio venerdì 1 giugno dalle ore 17:30
in Via Grande, angolo via del Giglio
2 giugno: No al militarismo – No alla guerra!
Il 2 giugno, festa della Repubblica, si celebra con parate militari e sfoggio di armi.
Lo scontro degli ultimi mesi per la formazione di un nuovo governo mostra la lotta per il potere in corso all’interno della classe dirigente, per il controllo di istituzioni la cui rappresentatività è in crisi dopo anni di intense politiche antiproletarie. La “volontà del popolo” a cui hanno fatto appello Di Maio e Salvini non esiste, non è che una manciata di voti, qualche migliaio in più della metà di quelli che sono andati a votare. Dall’altro lato la “responsabilità” di Mattarella dimostra ancora una volta che il potere si esercita con atti autoritari e rapporti di forza. È bastato spostare qualche pedina per dare una poltrona a tutti e fare un nuovo governo. Sappiamo che solo prendendo in mano le nostre vite e lottando in prima persona fuori dal gioco delle parti elettorale e istituzionale possiamo cambiare le cose. Nessun governo lo farà al posto nostro. Ogni governo si impegnerà a garantire la stabilità di questo ordine sociale basato sulla sopraffazione e l’ingiustizia, con ogni mezzo, anche con la guerra.
Grandi manovre all’ombra del (non) Governo
Mentre in Italia la crisi politica si sta avvitando, lo Stato italiano aumenta la sua partecipazione alla militarizzazione dell’Unione Europea. Alla fine del 2017, gli Stati membri dell’Unione Europea decidono di costituire una struttura di comando militare europea sotto l’acronimo di PESCO (Permanent Structured Cooperation). Il mito di un’Unione Europea fondata sull’impegno per la pace mondiale nasconde i veri caratteri di questa struttura. PESCO è il primo nucleo di un esercito europeo; perché appare oggi, qual è il suo scopo, qual è il ruolo dell’Italia? Dietro la costituzione di PESCO c’è la spinta della NATO affinché le spese militari degli stati europei aumentino, per poterne controllare l’orientamento, specie nella ricerca militare e nell’acquisto nuovi armamenti. Inoltre PESCO collabora strettamente con la NATO in tutte le attività collegate al militare.
Un’alleanza ferrea nelle varie zone del mondo come in Italia, dove le basi militari come Camp Darby vengono estese aumentando il rischio per la popolazione e la presenza di armi e truppe sul territorio, reso di fatto un obiettivo militare
L’Unione Europea mette le mani sull’Africa
Il processo di Karthoum è un accordo tra gli stati membri dell’Unione Europea e molti paesi africani. L’obiettivo è trasferire in Africa le frontiere dell’UE, con presenze militari e di polizia. La scusa per questa operazione è l’emergenza migranti e il blocco delle partenze. In realtà si tratta di un intervento militare in Africa per difendere le fonti di materie prime (coltan, diamanti, petrolio) e i mercati di sbocco dall’influenza di altri paesi imperialisti, in primo luogo la Cina.
Il coinvolgimento dell’Italia
Lo scorso 17 gennaio la Camera dei Deputati ha approvato, nel silenzio dei media, l’inizio di nuove missioni militari in Africa – 118 milioni, circa 1000 soldati e 200 mezzi militari . Raddoppierà in questo modo la presenza militare italiana in Africa, cresciuta moltissimo dopo il 2011, quando l’Italia ha aggredito la Libia con bombardamenti aerei. Le missioni in Tunisia e Niger sono in stallo, ma in Libia già da tempo sono presenti le truppe italiane per difendere gli interessi dei padroni del petrolio e partecipare al saccheggio neocoloniale della regione. Una presenza che si inquadra negli obiettivi dell’Unione Europea e della NATO.
Le forze politiche che hanno basato la loro proposta elettorale sul “prima gli italiani” e “aiutiamoli a casa loro” (dal PD alla Lega passando per i 5Stelle) alimentano contemporaneamente il razzismo e la politica estera imperialista e guerrafondaia dell’Italia e dell’Unione Europea.
E in un clima di crisi politica la crescente militarizzazione della società e l’aumento delle spedizioni militari all’estero vengono gestiti come normale amministrazione, così come è normale amministrazione lo sfruttamento e l’ingiustizia sociale che la macchina dello stato continua a produrre. Opponiamoci a tutto questo!
CONTRO TUTTI I GOVERNI ! CONTRO TUTTI GLI ESERCITI !
Federazione Anarchica Livornese
cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
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Commenti disabilitati su In piazza contro tutti gli eserciti e contro tutti i governi!
– Giugno 1, 2018
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– Maggio 29, 2018
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Commenti disabilitati su Libere e autodeterminate: oltre la legge 194
– Maggio 23, 2018
Quarant’anni fa una grande stagione di lotte costrinse lo Stato a depenalizzare l’aborto. Le donne nelle piazze affermavano principi di libertà, nelle varie strutture autogestite costruivano esperienze di autodeterminazione.
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Commenti disabilitati su Livorno 25 maggio: per la libertà di scelta!
– Maggio 23, 2018