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21/09 Solidarietà con i prigionieri anarchici in Bielorussia

Solidarietà con i prigionieri anarchici in Bielorussia

 

Solidarity with the anarchist prisoners in Belarus
Солидарность в Беларуси заключенным анархистам
Nell’Agosto di quest’anno l’Internazionale delle Federazioni Anarchiche, su invito della Croce Nera Anarchica bielorussa, ha lanciato un appello per una mobilitazione internazionale dal 22 al 23 Settembre a favore dei prigionieri politici detenuti nel paese. In contemporanea con le elezioni per il rinnovo del parlamento che si terranno in Bielorussia proprio domenica 23 settembre
Anche lo Stato Bielorusso, come molte altre repubbliche ex-sovietiche, mantiene un carattere fortemente autoritario e repressivo. Negli ultimi anni a fianco di un’apertura al privato da parte del vecchio capitalismo di Stato si è avuto un ulteriore accentramento del potere nelle mani del Presidente della Repubblica, Aleksandr Lukaschenko, già esponente della burocrazia sovietica, che governa con il pugno di ferro la Bielorussia dal 1994.
Fra i detenuti politici che si trovano nelle carceri del Paese vi sono 6 compagni anarchici (Ihar Alinevich, Mikalai Dziadok, Artsiom Prakapenka, Pavel Syramolatau, Aliaksandr Frantskievich e Jauhen Vas’kovich), arrestati tra l’autunno 2010 e l’inverno 2011 e condannati nel Maggio 2011 a pene detentive che vanno dai 3 agli 8 anni con l’accusa di aver compiuto una serie di azioni dirette contro simboli del capitale e dello Stato.
Attualmente l’Unione Europea esercita pressioni sul governo di Lukaschenko affinchè liberi i prigionieri politici, uno status che dall’Ottobre 2011 riguarda anche i sei compagni anarchici in questione grazie al riconoscimento da parte di organizzazioni per i diritti umani. Finora Lukaschenko ha “graziato” 30 prigionieri politici dopo che questi avevano avanzato una richiesta ufficiale di perdono con implicita ammissione di colpa a lui personalmente indirizzata, cosa che gli anarchici rifiutano di fare. A Lukaschenko interessa uscire da vincitore in questa situazione, evitando sanzioni politiche o economiche da parte dell’UE e cercando di far passare la liberazione dei detenuti politici come un suo personale atto di benevolenza che implica la richiesta personale ed il pentimento. Ma i compagni anarchici non sono merce da barattare sul tavolo delle trattative tra burocrati di questo o quell’altro Stato, perciò è richiesta la nostra solidarietà attiva.
Anche in Italia si terranno iniziative di solidarietà con gli anarchici bielorussi in carcere. L’Internazionale delle Federazioni Anarchiche fa appello alla protesta di tutti il 22 e 23 settembre contro queste torture e chiede l’immediata liberazione dei prigionieri politici bielorussi compresi gli anarchici.
Venerdì 21 settembre
presso la Federazione Anarchica Livornese, Via degli Asili 33
ore 20 aperitivo
ore 21:30 Assemblea/dibattito sulla repressione in Bielorussia
con proiezione del video realizzato nel 2011 dall’Anarchist Black Cross bielorussa
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.

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Appello IFA per le giornate di solidarietà con i prigionieri anarchici in Bielorussia

da: http://federazioneanarchica.org/archivio/20120908cri1.html

 

IFA: Appello di solidarietà verso i compagni bielorussi detenuti

L’IFA fa appello alla solidarietà verso i detenuti politici in Bielorussia, fra i quali i nostri compagni anarchici. E’ passato molto tempo dall’ultimo appello alla solidarietà verso gli anarchici bielorussi. Oggi occorre con urgenza una nuova ondata di solidarietà, per far sì che escano dalle carceri. Per questo invitiamo a partecipare alla mobilitazione in solidarietà con i detenuti politici bielorussi il 22 e 23 di settembre 2012 (giorno delle elezioni parlamentari).
Gli attivisti Ihar Alinevich, Mikalai Dziadok, Artsiom Prakapenka, Pavel Syramolatau, Aliaksandr Frantskievich, Jauhen Vas’kovich imprigionati nell’autunno 2010 e inverno 2011 e poi condannati a pene da 3 a 8 anni di carcere nel maggio 2011 per una serie di attacchi ai simboli dello stato e del capitale, sono alla fine del loro secondo anno di prigione. Durante questo periodo i loro compagni e parenti hanno fatto del loro meglio per aiutarli ad avere migliori condizioni di detenzione e liberarli. Nell’ottobre 2011 sono stati riconosciuti come prigionieri politici da parte di organizzazioni per la tutela dei diritti umani. Questo fatto ha dato loro migliori possibilità di essere liberati al più presto, perché in questo momento il presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko è sottoposto a pressioni da parte dell’Unione Europea per depenalizzare i reati politici e liberare i prigionieri a causa di tali reati. Dall’agosto 2011 ha anche amnistiato più di 30 di questi ma nessuno dei nostri compagni è stato liberato. Lukashenko ha detto pubblicamente che amnistierà soltanto coloro che avanzeranno una richiesta di grazia ammettendo la propria colpa e chiedendogli personalmente perdono e che tutti gli altri resteranno in prigione. Infatti a tutti i prigionieri anarchici è stato proposto diverse volte di firmare questa domanda. 5 di loro hanno rifiutato. Artsiom Prakapenka ha firmato dietro pressione ma è tuttora in carcere. Oggi in Bielorussia ci sono ancora 15 prigionieri politici fra i quali 5 nostri compagni e in più un altro incarcerato per un’azione di solidarietà con loro.
Tutti i prigionieri politici sono sottoposti a diverse forme di pressione da parte delle amministrazioni delle prigioni dove sono rinchiusi, perché Lukashenko vuole uscire da questa situazione come vincitore e far sembrare che non sia stata l’Unione Europea a forzarlo a liberare i prigionieri politici per paura di sanzioni politiche ed economiche. I casi di pressione sui prigionieri comprendono: trasferimenti in altri stabilimenti penali, privazione di aiuti alimentari dall’esterno, privazione e diminuzione di visite dei parenti, negazione di telefonate, ritardi nella consegna delle lettere, isolamento, trasferimenti in reparti carcerari a regime speciale, ecc.
Le Federazioni Anarchiche riunite al Congresso IFA si oppongono fermamente al fatto che i nostri compagni siano scambiati per benefici dall’Unione Europea e condannano le pressioni alle quali sono sottoposti. Facciamo appello alla protesta di tutti il 22 e 23 settembre contro queste torture e chiediamo l’immediata liberazione dei prigionieri politici bielorussi compresi gli anarchici.

 

Call of the IAF for solidarity with imprisoned comrades from Belarus

IAF calls for solidarity with the political prisoners in Belarus, including our anarchist comrades. It has been a long time since the last call for solidarity with the Belarusian anarchists appeared. Today we have to admit that the new wave of solidarity is needed urgently to help them out from the prison. That’s why we call you to participate in days of action in solidarity with Belarusian political prisoners on 22nd-23rd of September 2012 (parliament election day)
The activists Ihar Alinevich, Mikalai Dziadok, Artsiom Prakapenka, Pavel Syramolatau, Aliaksandr Frantskievich, Jauhen Vas’kovich that were detained in autumn 2010 and winter 2011 and then sentenced to 3 to 8 years of prison in May 2011 for a series of attacks on state and capital symbols are finishing their second year in jail. During this time their comrades and relatives did their best to help them feel comfortable in custody and set them free. In October 2011 they were acknowledged political prisoners by right-watch organizations. This fact gave them bigger chances to be freed as soon as possible, because at the moment the President of Belarus, Alexander Lukashenko, faces pressure from the European Union with the demands to set free all the political prisoners and decriminalize them. From August 2011 he has already pardoned more than 30 of them, but none of our comrades was granted freedom. Lukashenko said publicly, that he will pardon only those, who will write the petition for pardon, thus admitting their guilt and asking him personally for mercy. All the rest will remain in prison, he stated. In fact all imprisoned anarchists were many times asked if they want to sign such petition. Five of them refused to do it. Artsiom Prakapenka signed it under pressure but he is still in prison. Now there are 15 political prisoners left in Belarus, among them are 5 our comrades and 1 more, imprisoned for the action of solidarity with them.
All the political prisoners are experiencing different kinds of pressure from the administration of the prisons they are held in, because Lukashenko wants to be a winner in this situation and make it as if it is not the EU that forces him to set free the political prisoners in fear of more political and economic sanctions. The cases of pressure on the prisoners include: transfers to other penal institutions, deprivation of food supply from the outside, deprivation and cuts on the dates with relatives, deprivation of phone calls, delays and gaps in letters’ supply, placing to the solitary cell, transfers to a penal facility with special regime, etc.
The Anarchists Federations joined at the IAF meeting strongly oppose the fact that our comrades are now traded for benefits form the EU and condemn the pressure that they experience. We call everybody to protest on the 22nd and the 23rd of September against these tortures and demand the immediate liberation of the political prisoners of Belarus, including anarchists.

 

Appel de l’IFA à solidarité avec les camarades biélorusses emprisonnés

L’IFA appelle à la solidarité avec les prisonniers politiques biélorusses, dont les camarades anarchistes concernés. Le premier appel à solidarité avec les anarchistes biélorusses a été lancé il y a longtemps maintenant. Mais force est de reconnaître qu’une nouvelle vague de solidarité s’impose de manière urgente pour les aider à sortir de prison. C’est pourquoi nous appelons à participer aux journées de solidarité avec les prisonniers politiques biélorusses les 22 et 23 septembre 2012 (jour d’élections législatives en Biélorussie).
Les activistes Ihar Alinevich, Mikalai Dziadok, Artsiom Prakapenka, Pavel Syramolatau, Aliaksandr Frantskievich, Jauhen Vas’kovich sont détenus depuis l’automne 2010 et l’hiver 2011. En mai 2011, ils ont été condamnés à 3 et 8 ans de prison pour une série d’attaques sur des symboles de l’Etat et du capitalisme. Ils finissent actuellement leur deuxième année en prison. Pendant ces années, leurs camarades et leurs proches ont fait de leur mieux pour rendre leur captivité moins pénible et les faire sortir de prison. En octobre 2011, ils ont été reconnus comme prisonniers politiques par les organisations de défense des droits de l’homme. Cela accroit leur chance de libération rapide, car le président biélorusse, Alexander Lukashenko, fait actuellement face à des demandes pressantes de l’UE afin que les prisonniers politiques soient libérés et amnistiés. Depuis août 2011, il a déjà gracié plus de 30 d’entre eux, mais aucun de nos camarades n’a été libéré. Lukashenko a declaré publiquement qu’il graciera seulement ceux qui acceptent de rédiger une demande de pardon (admettant ainsi leur faute). Ainsi, il a été demandé plusieurs fois aux anarchistes emprisonnés s’ils voulaient signer une telle lettre. 5 d’entre eux ont refusé de le faire. Artsiom Prakapenka l’a signé sous la pression mais il est encore en prison. Il reste à présent 15 prisonniers politiques en Biélorussie, parmi lesquels 5 de nos camarades, ainsi qu’une personne détenue pour une action de solidarité avec eux.
Tous les prisonniers politiques subissent différents types de pression de la part de l’administration et des prisons où ils sont détenus, car Lukashenko veut sortir vainqueur de cette situation et faire comme si ce n’était pas l’UE qui l’a forcé à libérer les prisonniers politiques (par peur de sanctions politiques et économiques plus lourdes). Les cas de pression sur des prisonniers incluent : transferts vers d’autres lieux de détention, privations de nourritures provenant de l’extérieur, privations de visites des proches, privation d’appels téléphoniques, retards et trous dans la délivrance du courrier, placement en isolement ( ? > mitard), transfert dans des cellules au régime spécial.
Les Fédérations Anarchistes réunies au Congrès de l’Internationale des Fédérations Anarchistes à St Imier s’opposent fermement à ce que nos camarades servent de monnaie d’échange avec l’UE et condamnent les pressions dont ils font l’objet *. Nous appelons à manifester les 22 et 23 septembre afin de dénoncer les tortures en Biélorussie et de demander la libération immédiate des prisonniers politiques, dont nos camarades anarchistes.

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16/09 APERITIVO + PROIEZIONE e DIBATTITO

 

Domenica 16 settembre
presso la Federazione Anarchica Livornese in Via degli Asili 33

ore 20: Aperitivo
ore 21e30: Proiezione e dibattito
sul film “Salvador, 26 anni contro”

Collettivo Anarchico Libertario
collettvoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org/

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Resoconto e dibattito sull’Incontro Internazionale dell’Anarchismo di Saint Imier

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09/07 Resoconto/dibattito sull’Incontro Internazionale dell’Anarchismo di Saint Imier

Venerdì 7 settembre
presso la Federazione Anarchica Livornese
in Via degli Asili 33, Livorno
ore 20: Aperitivo abbondante
ore 21: Resoconto e dibattito sull’Incontro Internazionale dell’Anarchismo di St. Imier
Dall’8 al 12 agosto migliaia di persone hanno partecipato all’Incontro Internazionale dell’Anarchismo che si è tenuto a Saint Imier, in Svizzera, a 140 anni di distanza dalla fondazione dell’internazionale antiautoritaria avvenuta proprio in quella cittadina.
Anarchici ed anarchiche da tutto il mondo hanno dato vita a cinque giornate di confronto e di solidarietà. Dibattiti, cinema, assemblee, e poi giornali, libri, musica e spettacoli. Numerose delegazioni hanno preso parte al congresso dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche.
Un appuntamento storico, manifestazione della vitalità e della diffusione del movimento anarchico, della lotta per un mondo senza stati né classi.
Ne parleremo con i compagni di Livorno che hanno partecipato a queste giornate presentando anche foto e materiali.
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.

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Giornata in ricordo di Filippo Filippetti, anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

Giornata in ricordo di Filippo Filippetti, anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti
a novant’anni dalla morte.
Giovedì 2 agosto
ore 18:30
Commemorazione presso la lapide
Via Provinciale Pisana 354
(andando verso Via Firenze, alla ex-scuola di fronte al circolo ARCI “Tamberi”)
dalle ore 21:00
Serata di memoria antifascista
Mostre, interventi, distribuzione stampa e materiale anarchico
Al Teatro Officina Refugio, Scali del Refugio 8
Filippo Fillipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.
Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti di ritorno dall’aver assassinato i fratelli
Gigli la sera prima. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile.
Gli anarchici invitano tutti gli antifascisti a partecipare alla commemorazione.
Nel novantesimo anniversario dei fatti dell’Agosto 1922, la Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertariohanno organizzato un ciclo di iniziative per la valorizzazione della memoria antifascista e degli arditi del popolo. La commemorazione di Filippo Filippetti è il momento più significativo del programma, che si concluderà in autunno.
Agosto 1922 Livorno si oppone al fascismo
Nell’estate del 1922 il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.
Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è stata costituta l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano le principali organizzazioni del movimento operaio, con l’appoggio dell’Unione Anarchica e del Partito Socialista.
L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio.
I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.
In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo.
Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione.
Molti furono gli assassinati, tra popolani e militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Gemignani, Catarsi ed i fratelli Gigli.
Negli scontri in periferia viene ucciso il giovane anarchico Filippo Filippetti.
Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.
Collettivo Anarchico Libertario

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6 luglio: presentazione dell’Incontro Internazionale dell’Anarchismo di Saint Imier

Venerdì 6 luglio, alle ore 18,00 presso la Federazione Anarchica Livornese, Via degli Asili 33.

Incontro Internazionale dell’Anarchismo e

IX Congresso dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche

che si svolgeranno dall’8 al 12 agosto a St-Imier (Svizzera)

presentati dal compagno Simone Ruini, della Commissione di Relazioni Internazionali della Federazione Anarchica Italiana.

A seguire cena sociale

I governi di molti paesi del mondo, spesso supportati da tecnocrati, hanno avviato misure di austerità su grande scala. Continua a manifestarsi una resistenza che assume forme anche molto conflittuali: che si tratti del movimento popolare Occupy, degli scioperi generali contro le “misure” dei governi, di manifestanti anti-tagli, di sindacati di base o di rivoltosi, prosegue la lotta contro il ricatto occupazionale e l’imposizione dei sacrifici con cui si vorrebbe ridurre al silenzio qualsiasi opposizione.

L’estendersi a macchia d’olio della disoccupazione di massa e il massiccio indebitamento dei ceti popolari – anche per consumi di prima necessità, sono aspetti dell’offensiva lanciata dai potentati politici ed economici contro i lavoratori che mira a fiaccarne la capacità di lotta. I governi e i capitalisti sperano così di inasprire le condizioni di sfruttamento a cui sono costretti dai continui ricatti i lavoratori salariati, e poterne quindi disporre senza limite alcuno.

La consapevolezza che oggi si combatte una battaglia decisiva tra capitale e lavoro salariato anima gli anarchici che, protagonisti in tutto il mondo delle lotte di questi ultimi mesi, si ritroveranno dall’8 al 12 agosto 2012 a St-Imier (Giura Bernese, CH), in occasione del 140° anniversario del Congresso dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, che sancì la nascita del movimento anarchico.

E’ da questa consapevolezza che i movimenti di lotta possono ripartire: nessuna illusione di compatibilità tra gli interessi della classe lavoratrice e quelli dei suoi sfruttatori; nessuna illusione sulla possibilità di un uso rivoluzionario o sociale dello Stato; creare le condizioni perché possa svilupparsi l’alternativa, sulla base dell’autogestione e dell’azione diretta, all’attuale società.

 

I PRINCIPI ANARCHICI

quali furono formulati nel 1872 al Congresso di Saint-Imier:

 

  1. La distruzione di ogni potere politico è il primo dovere del proletariato.
  2. Ogni organizzazione di un potere politico sedicente provvisorio e rivoluzionario per giungere a tale distruzione non può essere che un inganno di più, e sarebbe così pericoloso per il proletariato come tutti i governi oggi esistenti.
  3. Respingendo ogni compromesso per giungere al compimento della Rivoluzione sociale i proletari di tutti i paese devono stabilire, all’infuori di ogni politica borghese, la solidarietà dell’azione rivoluzionaria.

 

Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.

Collettivo Anarchico Libertario

 

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Comunicato sull’operazione repressiva del 13 giugno

Il 13 giugno abbiamo assistito all’ennesima ondata repressiva antianarchica che ha portato all’arresto di dieci persone, a 40 perquisizioni e 24 indagati. Il titolare dell’inchiesta è il PM della Procura di Perugia Manuela Comodi, già nota per fantasiosi teoremi repressivi puntualmente crollati. L’operazione è stata effettuata dal ROS, il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri che più volte si è distinto per montature in grande stile ed il cui Generale, Giampaolo Ganzer, è stato condannato a 14 anni per spaccio internazionale di stupefacenti e prescritto, per scadenza termini, per traffico internazionale di armi. La coppia Comodi-Ganzer già si rese protagonista di un’altra famigerata montatura, l’operazione “Brushwood” del 2007.

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone colpite dall’ondata repressiva del 13 giugno.

Questi fatti si collocano in uno scenario che non può e non deve essere sottovalutato. In nome della “crescita” e dei sacrifici per uscire dalla crisi si fa sempre più duro l’attacco alle condizioni di vita e di lavoro, in difesa dei profitti e dei privilegi, per rendere gli sfruttati più divisi e ricattabili. Per sostenere questa offensiva i governi e i padroni aprono la strada ad una sempre più forte stretta autoritaria, ad un incremento della tensione repressiva, ad un aumento della violenza dello stato. In questo contesto è in atto un attacco specifico al movimento anarchico. Ora più che mai è importante affermare la solidarietà come mezzo di risposta a questi attacchi. Solidarietà tra gli sfruttati, nelle situazioni di lotta, nella criminalizzazione e nella repressione, tra chi subisce quotidianamente l’oppressione dello stato. Solidarietà per un mondo senza stati né classi.

Libertà per tutte e per tutti!

 

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org


22/06/2012

 

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14 giugno: presentazione “Elementi libertari nel Risorgimento livornese e toscano”

Presentazione
Atti del convegno di studi
“Elementi libertari nel Risorgimento livornese e toscano”


in memoria di Luigi di Lembo

Il volume che viene presentato raccoglie gli atti del convegno di studi organizzato nel marzo 2010 dal Circolo Culturale “Errico Malatesta”.
Il lavoro vuole essere un contributo storiografico originale e significativo, frutto di un progetto scientifico e culturale ideato da Gigi Di Lembo e da Fabio Bertini, che ha visto la partecipazione di studiosi appassionati.
Quella che si propone è una ricerca sulle commistioni tra Risorgimento e primo movimento operaio, sugli spunti libertari e le radici dell’anarchismo a dimensione “italiana”.
“Storie” che si intrecciano in queste pagine, tutte trasversalmente percorse da pulsioni socialistiche, libertarie e federaliste.
Al centro di questi studi c’è la Toscana del primo Ottocento, cuore politico e culturale, ma anche luogo di movimenti collettivi legati ai grandi cambiamenti economici in atto.
C’è un Risorgimento particolare, popolano e refrattario, più sovversivo che patriottico.
Emerge dunque una realtà politica e sociale interessantissima e poco conosciuta: la diffusione dei circoli libertari a Prato, nella zona apuana e a Livorno; i contatti dei libertari toscani con Mazzini, Guerrazzi, Rattazzi, con i garibaldini di Rosolino Pilo; e, ancora, la partecipazione ai tanti eventi insurrezionali, dagli assalti alle guarnigioni, agli attentati, alle rivolte contro il carovita. E poi i fogli di agitazione, i giornali, i luoghi di ritrovo, la presenza attiva delle donne, i primi nuclei sindacali, i locali da ballo.
Mille rivoli di aggregazione popolare e dal basso di un Risorgimento così diverso da quello aristocratico consegnatoci dalla storiografia più consueta.
Un Risorgimento animato anche da figure gigantesche: il messaggio inequivocabilmente libertario di Pisacane, la visita di Bakunin a Livorno e i suoi incontri e scontri con Mazzini e Guerrazzi.
Una società viva e pulsante, in cui nessuno è marginale.
Un mondo reso piccolo dalla comunanza e larghissimo dalle prospettive.

Giovedì 14 Giugno ore 17
Sala consiliare della Provincia di Livorno
Interverranno gli autori

Circolo Culturale “Errico Malatesta”
con la collaborazione del Comitato Livornese per la promozione dei valori risorgimentali

 

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E’ scomparso il compagno Paolo Braschi, i funerali si terranno martedì 29 maggio alle ore 16

Gli anarchici livornesi annunciano con immenso dolore l’improvvisa scomparsa di Paolo Braschi, avvenuta il giorno 26 maggio, per le conseguenze di un incidente stradale di cui è stato vittima.
Fin da giovane Paolo aveva cominciato a frequentare la sede della Federazione Anarchica Livornese, in Via Ernesto Rossi, sotto la spinta libertaria che si stava diffondendo in una città di provincia come Livorno, assieme a tanti altri giovani livornesi attratti dal movimento dei Provos.

L’adesione all’ideale anarchico fu il naturale approdo di uno spirito che cercava la solidarietà, la giustizia sociale, la libertà.

Insieme ad altri giovani costituì un gruppo che fu attivo nelle lotte a cavallo dell’inverno ’68 e ’69, finché non fu coinvolto, assieme ad altri compagni, nella strategia della tensione. Paolo fu arrestato il 27 aprile 1969 con l’accusa di aver messo le bombe all’ufficio cambi della Stazione Centrale e alla Fiera Campionaria di Milano. Dopo due anni di carcerazione preventiva, fu assolto e scarcerato insieme agli altri compagni, mentre venivano alla luce le responsabilità dei servizi segreti ed i collegamenti internazionali alla base dello stragismo di stato e delle montature contro il movimento anarchico. Dopo la scarcerazione riprese l’attività e partecipò alla nascita del Gruppo Anarchico Azione Diretta.

E’ rimasto coerente con i nostri ideali fino alla morte; nell’ultimo periodo, oltre a partecipare attivamente alle iniziative anarchiche nella zona, si era impegnato perché la memoria della Strage di Stato, con l’incarcerazione di tanti compagni e l’assassinio di Giuseppe Pinelli, divenisse patrimonio comune delle giovani generazioni, aveva partecipato alla fondazione dell’Associazione Pietro Valpreda – Gli anarchici per la verità sulle stragi, ed era sempre pronto ad accorrere quando chiamato a testimoniare della sua storia di repressione subita.
Con Paolo piangiamo un fratello, un pezzo della nostra storia, della nostra vita che se ne va, lasciando un ricordo di entusiasmo, di umanità, di disponibilità solidale.
Siamo vicini alla famiglia e agli amici in questo triste momento.

I funerali di Paolo Braschi si terranno domani, 29 maggio, alle ore 
16, a partire dalla stanza mortuaria dell'Ospedale di Livorno.
Secondo le sue volontà, si svolgeranno in forma civile e con la presenza  delle bandiere anarchiche.

Federazione Anarchica Livornese

Collettivo Anarchico Libertario

 

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