Oggi,
4 novembre, come ogni anno sarà celebrata la Festa delle Forze Armate
nell’anniversario della "vittoria" della prima guerra mondiale.
Milioni di morti, miseria e distruzione. Non c’è niente da festeggiare.
Assisteremo anche quest’anno a parate e cerimonie che esalteranno la
guerra, il nazionalismo ed il militarismo in nome della vittoria e
dell’unità nazionale. Non è però una giornata orientata solo alla
commemorazione del passato, come ogni anno le cerimonie srarnno
occasione di propaganda, saranno occasione per esaltare le Forze Armate
e l’impegno militare dell’Italia.
Tuttora ci viene infatti imposta la guerra, i militari italiani sono presenti in
numerosi conflitti in diversi paesi del mondo. Per quanto si cerchi di
spacciare tali interventi militari come “missioni di pace” o “missioni
umanitarie”, essi sono invece inviati armati per combattere, per far
valere gli interessi del governo italiano e dei sui alleati, per
garantire gli interessi dell’industria bellica ed in generale dei
poteri economici che traggono profitto dalle guerre, dalle
ricostruzioni e dal controllo di determinate zone del mondo. Ma la
guerra in atto è anche interna, è la guerra dichiarata agli immigrati,
portata avanti con criminalizzazione, segregazione nei CIE, retate,
ronde ed altri provvedimenti razzisti volti a deviare ogni malcontento.
E’ la guerra al dissenso, ad ogni opposizione sociale, una guerra vera,
fatta con l’esercito armato nelle strade, con la repressione che
colpisce i movimenti e chi lotta, con leggi liberticide contenute nel
pacchetto sicurezza. Questa guerra, sia sul fronte esterno che sul
fronte interno è pagata sulla pelle di chi vede peggiorare le proprie
condizioni, di chi viene sfruttato sul lavoro, di chi lavoro non ce
l’ha, di tutti coloro ai quali viene detto che bisogna sacrificarsi
perché la crisi economica è ancora lunga, mentre per l’apparato
militare e per quello repressivo vengono spesi miliardi su miliardi di
euro.
Tra i tanti protagonisti di questa
guerra che si combatte oggi c’è la Brigata Paracadutisti Folgore,
presente a Livorno ed impegnata adesso a combattere in Afghanistan. La
Folgore, in Afghanistan come in molte altre missioni degli ultimi anni,
si è distinta per uccisioni di civili, torture e violenze nei confronti
delle popolazioni delle zone in cui ha svolto servizio. La Folgore
inoltre ogni anno assieme alle autorità locali celebra l’anniversario
della battaglia di El Alamein, battaglia della seconda guerra mondiale,
nella quale gli italiani della Folgore, al fianco della Germania
nazista di Hitler vennero sconfitti.
Quest’anno tale celebrazione, anziché
svolgersi a fine ottobre si svolgerà il 14 novembre, per attendere il
ritorno dei paracadutisti della Folgore dalla missione in Afghanistan,
l’esaltazione della missione di guerra sarà infatti parallela alla
cerimonia di quest’anno per l’anniversario di El Alamein.
DISERTIAMO
OGNI PARATA!
DISERTIAMO OGNI CELEBRAZIONE!
DISERTIAMO OGNI GUERRA!
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it