da: http://www.autautpisa.it/
[GALLERIA FOTO] Via Marsala è sotto sgombero.
Stamattina alle 6.00 tre camionette dei carabinieri e una quarantina di
uomini della squadra mobile di Pisa si sono presentati alle famiglie
intimando lo sgombero immediato dello stabile del palazzinaro Pampana.
Le forze dell’ordine hanno bloccato subito il traffico, e l’azione di
sgombero, che non ha trovato alcuna forma di resistenza da parte delle
otto famiglie, tra cui, ricordiamolo, ci sono 17 bambini, sta avvenendo
in un silenzio surreale e carico di dolore.
Leggi gli AGGIORNAMENTI di seguito
(ultimo h12.30, conferenza stampa)
Intorno alle 7.00 il traffico è stato
riaperto.
(h 8.30)
Sono stati apposti i sigilli ai locali di Via Marsala. Le famiglie, con i
bambini, sono sulla strada. Si sta procedendo al monitoraggio della
salute fisica di chi è in sciopero della fame.
La presenza delle forze dell’ordine è massiccia e
provocatoria. Il Comune è ancora latitante. Sono presenti invece Luca
Barbuti (PRC) e Salvatore Montano.
(h
10.00) Occupanti e solidarizzanti accorsi in queste ore si
stanno spostando verso il centro città. L’appuntamento è previsto in Piazza
Garibaldi. La città intanto è già fortemente militarizzata,
con camionette sia sotto il Comune che nei pressi della Mattonaia.
(h 11.00) Il presidio si
sposta da Piazza Garibaldi a Largo Ciro Menotti, dove sono state montate
delle tende. Ha luogo la conferenza stampa alla
presenza di molte realtà solidali: da Rebeldia, Antiproibizionisti e
Tijuana Project fino a Unione Inquilini, Sicet, Cobas e Rifondazione
Comunista.
***
La prima voce alla conferenza stampa è
quella di Alina, una donna
delle “famiglie di Via Marsala”. Racconta come si è svolto lo
sgombero: tutto è avvenuto velocemente, alla presenza di molta polizia,
alla quale non è stata opposta alcuna resistenza, “proprio per far
vedere che non siamo quello che dicono, dei delinquenti”. Ogni famiglia
ha raccolto in fretta le sue cose e ha preso qualche cambio. Alina
sottolinea l’assurdità della gestione di problemi sociali con la
polizia, senza alcuna mediazione delle Istituzioni.
La parola passa al Collettivo PrendoCasa. “I
fatti più gravi” – viene evidenziato – “sono l’assenza della Politica
in tutta questa vicenda e le campagne diffamatorie degli ultimi giorni
sui quotidiani. Questa mattina il Comune non si è neanche preoccupato di
fare una proposta alle famiglie, che adesso sono per la strada. Quello
che è stato fatto è invece l’invio di ingenti forze dell’ordine a
presidiare le case sfitte in città, i luoghi delle speculazioni.” La
decisione del Collettivo e delle famiglie è perciò quella di restare in
presidio permanente in Largo Ciro Menotti, che già da qualche giorno era
il punto di raccolta per l’appello in sostegno dello sciopero della
fame e contro lo sgombero, e adesso vede anche le tende montate.
Inoltre, oggi un altro ex-occupante inizierà lo sciopero della fame.
Viene convocata un’assemblea
pubblica per venerdi 28 Maggio alle ore 18, sempre in L.go Ciro
Menotti, “per parlare più ampiamente della questione abitativa in città
e del pesante clima che si è venuto a creare di fronte all’emergere di
istanze sociali”.
Virgilio Barachini (Unione Inquilini),
porta la solidarietà alle famiglie di Via Marsala e fa una proposta: il
Comune ha 17 appartamenti vuoti, che ha messo in vendita per portare
avanti i progetti del PIUSS; questa vendita potrebbe essere sospesa per
sistemarvi le famiglie, e non solo, visto che gli appartamenti sono 17.
In attesa della collocazione nella prossima graduatoria per
l’assegnazione delle case popolari questa potrebbe essere la
sistemazione, in “emergenza casa”, come viene fatto in molte altre
situazioni. Domani (27.05.10) alle 15h30, presso la sede della Regione,
avrà luogo un incontro delle associazioni sindacali con l’Assessore
regionale Allocca al quale verrà portata tale proposta.
Daniele
Cosci (SICET) si unisce all’appello dell’Unione Inquilini e
rimarca lo scandalo del permettere a personaggi che possiedono
moltissimi alloggi di tenerli vuoti. Ricorda in merito l’art.41 della
Costituzione, che difende sì la proprietà, ma essa “non può svolgersi in
contrasto con l’utilità sociale” e deve essere coordinata verso tali
fini.
Interviene poi Luca Barbuti (PRC), che
comunica la richiesta di Rifondazione per una riunione dei capigruppo
consiliari e la volontà di adoperarsi anche a livello regionale. “Se il
Comune vuole, le forme per intervenire c’erano, ci sono e ci saranno”,
conclude Barbuti.
Intervento lungo e
applaudito quello di Salvatore
Montano, ex Assessore alla Casa, Comunisti Italiani. Ribadisce
il livello di non democrazia che si respira in città.e fa appello a un
ritorno a fare politica delle Istituzioni. “Perché Politica significa
sporcarsi le mani, metterci la faccia”. Non fare gli impiegati del
Catasto. La proposta di Montano, rivolta a Assessore regionale alla casa
e Presidente della Regione, è quella provocatoria di fare l’elenco
delle case sfitte nella Regione per poi aprire un fascicolo anche su chi
le tiene vuote le case. Perché quello è un reato e si chiama
aggiotaggio (artifizi atti a cagionare un aumento o una diminuzione
del prezzo delle merci).
Infine,
portano la solidarietà Tijuana Project, sgomberato ieri il Laboratorio a Palazzo Mastiani,
Antiproibizionisti, alle prese con il combattutto appuntamento annuale di Canapisa, e
Rebeldia, sotto sfratto entro il 30 Giugno.