NO C.I.E. – NO LAGER
chiudere tutti i centri di espulsione!
PRESIDIO CONTRO L’APERTURA DI UN C.I.E. IN TOSCANA
GIOVEDI’ 3 GIUGNO ORE 16:30 IN PIAZZA GRANDE
I Centri di
Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) sono strutture nelle quali si
può essere rinchiusi fino a sei mesi, per la sola colpa di non avere
i documenti in regola. Nati come Centri di Permanenza Temporanea
(C.P.T.) con la legge Turco-Napolitano, durante il governo di centro
sinistra del 1998, i C.I.E. hanno sempre mantenuto inalterato il loro
ruolo di veri e propri lager per migranti. Sono centri sorvegliati
anche da militari, nei quali si vive in condizioni disumane, nei
quali si subiscono continuamente violenze e abusi. Spesso,
attraverso
l’utilizzo di cooperative o organizzazioni come la Misericordia e la
Croce Rossa, si cerca di presentarli come centri gestiti in modo
umanitario, che addirittura aiutano l’integrazione.
In realtà non
può esserci niente di umanitario in una struttura che è mezzo di
ricatto e di oppressione per le donne e gli uomini migranti che
vivono in situazioni di estremo sfruttamento e povertà, in un vero e
proprio centro di detenzione che ha lo scopo dell’espulsione. Queste
strutture sono uno dei tanti mezzi attraverso i quali si cerca di
mantenere divisi i lavoratori e le lavoratrici di origine straniera
da quelli italiani. E’ una volontà politica che con il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza varato dall’attuale governo, è ancora più
chiara ed evidente.
Il ministro
dell’interno Maroni ha annunciato che entro il 2010 sarà costruito
un C.I.E. anche in Toscana, in un luogo ancora da definire. Il
nuovo
presidente della regione, Enrico Rossi, si è detto favorevole alla
costruzione di queste strutture, sostenuto da diverse amministrazioni
locali: tra gli altri anche il sindaco di Livorno, Cosimi, in
qualità
di presidente dell’ANCI Toscana.
Al momento
esistono 13 C.I.E. nel nostro paese, quotidianamente al loro interno
ci sono proteste, scioperi della fame, vere e proprie rivolte.
Intanto le mobilitazioni in molte zone d’Italia, per la chiusura di
questi centri, sono sempre più frequenti. Anche in Toscana,
l’opposizione alla costruzione del C.I.E. sta prendendo sempre più
forma per opera di strutture extraistituzionali e di base.
Pure a Livorno,
per iniziativa di diverse realtà politiche e sindacali, si sta
costruendo un percorso di opposizione ai nuovi lager. Il presidio di
giovedì 3 in Piazza Grande sarà un primo momento di mobilitazione,
al quale seguiranno altre iniziative nelle settimane successive.
Riteniamo sia
importante muoversi fin da subito. Anche facendo pressione sulla
regione prima ancora che sia deciso il luogo di costruzione del
C.I.E. toscano, per impedirne l’apertura.
Comitato di lotta per il lavoro; Unicobas; Unione sindacale di Base; Confederazione Cobas; Collettivo Anarchico Libertario; Federazione Anarchica Livornese – F.A.I.; C.S.A. Godzilla; Centro Politico 1921; Sinistra Critica; Partito Comunista dei Lavoratori – Livorno;