da: senzasoste.it
E’ a capo di Finmeccanica, produce sempre più armi e fa sempre
più profitti vendendole in tutto il mondo. Ora ha guai giudiziari
Si
chiama Pierfrancesco Guarguaglini, è nato a Castagneto Carducci ed
è amministratore delegato della potente Finmeccanica che fa capo alle
maggiori aziende italiane produttrici di armi.
Nelle ultime settimane è salito alla
ribalta delle cronache quando L’Espresso ha pubblicato una serie
di intercettazionialla banda di
riciclatori guidata da Gennaro Mokbel e dal senatore Nicola De
Girolamo. che collegavano il colosso militare
Lui si
difende dichiarando di non conoscere Mokbel, in ogni caso leggendo l’inchiesta
dell’Espresso fa impressione vedere il giro di soldi che ruota
attorno a Finmeccanica e al ministero della difesa, gli interessi e gli
intrighi internazionali (e le conseguenti guerre) che rimangono in
bilico fra morte e affari.
A tal proposito il giornalista Stefano
Ferrario e il sito di Peacereporter
hanno pubblicato un bel dossier proprio su Finmeccanica ed il commercio
bellico italiano
Finmeccanica:
sistemi a infrarossi per esercito Usa
Finmeccanica
vende sei velivoli alla Difesa. Costano 220 milioni
Finmeccanica
rimoderna gli Apache britannici
In questo clima sembra tuttavia che le
ore di Guarguaglini possano essere contate perchè Tremonti stesso appare
non
intenzionato a salvare la situazione mentre il vicino di casa
Matteoli è impegnato in vicende giudiziare che lo mettono in una
condizione di non poter salvare nessuno.
Ma la politica bellica italiana non è
certo solo gli interessi ed i profitti di Finmeccanica ma soprattutto
spreco e spese stratosferiche del Ministero della Difesa come ha messo
in evidenza l’Unità
con la prima pagina di domenica 6 giugno. Ed è veramente
impressionante leggere certe cifre in un momento in cui si chiedono
grossi sacrifici a interi comparti di lavoratori per manovre che sono di
molto inferiori alle cifre che girano intorno al mercato delle armi e
degli impegni internazionali presi da generali dell’esercito e governo e
che ricadranno sulle nostre testa per i prossimi anni.
Naturalmente nonostante le palate di
retorica che i nostri quotidiani locali sono abituati a spargere sui
livornesi famosi nel mondo, questa volta si sono ben visti dal far
conoscere ai livornesi le performance di questo manager da 5.551.000
euro all’anno. Anzi, siamo certi che sarà proprio lui a inaugurare il
nuovo binomio universitario-militare che presto si insedierà allo
Scoglio della Regina. Sempre che resista come amministratore delegato
per tutti gli anni che serviranno alla nostra amministrazione per fare
lavori che a confronto delle cifre che muove Guarguaglini sono solo
pochi spiccioli.
Per Senza Soste, Franco Marino
7 giugno 2010