Torino. Rivolta al CIE, occupata la Croce Rossa
Torino 14 luglio.
Oggi la deportazione tocca a tre “ospiti” del CIE, ma
nei prossimi
giorni potrebbero essere molti di più, perché l’accordo
stretto dal
governo con l’Algeria e la Tunisia consente espulsioni di
massa verso
i due paesi del nordafrica.
Il 12 luglio in un’intervista a “La
Padania” Maroni aveva dichiarato: è
“un passo meno eclatante dal
punto di vista mediatico rispetto all’accordo
con la Libia e tuttavia
è ugualmente, e sottolineo ugualmente,
importante”.
Intorno
alle 15 divampa la rivolta al CIE di corso Brunelleschi.
Alla fine la
polizia porta via due “ospiti” su tre. Gli immigrati dentro
riferiscono
che uno esce dal CIE pesto e sanguinante.
I prigionieri reagiscono
spaccando suppellettili e dando fuoco ai
materassi. Un’intera sezione
del CIE è resa inagibile: a nulla valgono gli
sforzi dei vigili del
fuoco chiamati a spegnere l’incendio. Alcuni
immigrati salgono sul
tetto.
Intorno alle 17 davanti al CIE si raduna un presidio di una
cinquantina di
solidali, che batte sui pali, fischia, urla per oltre
due ore, nonostante
il temporale che si abbatte sulla zona. I ragazzi
sul tetto si sbracciano
per salutare.
Si ha notizia di vari
feriti, forse portati in ospedale. Solo più tardi si
saprà che ci
sono feriti lasciati senza cure.
Un immigrato egiziano si taglia con
le lamette le braccia e il corpo: 10
poliziotti lo pestano a sangue.
Viene portato in ospedale intorno alle 21.
Ai volontari
dell’ambulanza viene imposto di non portarlo all’ospedale più
vicino,
il Martini di via Tofane, ma alle Molinette. Viene spiegato loro
che
si tratta di motivi di “ordine pubblico”. L’unico motivo di “ordine
pubblico”
è evitare la presenza degli antirazzisti. La notizia filtra
ugualmente:
la solidarietà è più forte dei trucchi della polizia.
Gli immigrati
pesti e bagnati vengono lasciati nel cortile sino alle 20,
quando
sono rinchiusi nella sezione femminile. Non ricevono né cibo né
acqua
sino alle 21,30, quando – da sotto le porte – viene passato loro
qualcosa
da mangiare. “Ce l’hanno allungato come ai cani” dicono. Uno di
loro
si è ustionato alle mani e ai piedi durante l’incendio della sezione:
chiede
aiuto ma nessuno lo ascolta.
Un gruppo di antirazzisti della
rete “10luglioAntirazzista” decide di
occupare il cortile della Croce
Rossa in via Bologna, consentendo
ovviamente alle ambulanze ed alle
auto di entrare e uscire.
Gli antirazzisti entrano nel cortile,
aprono lo striscione “Torino è
antirazzista” e chiedono inutilmente
di parlare con un responsabile per
avere spiegazioni sulle cure
negate ai feriti nel CIE. Quelli della Croce
Rossa, con
l’imperturbabilità di chi gestisce un lager, chiamano la
polizia.
Gli
antirazzisti decidono di restare finché non siano garantite le cure ai
reclusi
del CIE.
Dopo un po’ oltre alla digos arrivano anche quelli
dell’antisommossa.
La digos inizialmente nega la presenza di feriti,
poi l’ammette
minimizzando, infine, dopo tre lunghe ore, annuncia che
la guardia medica
visiterà l’immigrato ustionato.
È l’una quando
chiamano dal CIE per annunciare che finalmente è arrivato
il medico e
il ragazzo ferito è stato portato in infermeria.
Per info e
contatti:
“10luglioAntirazzista”
www.no-cie.noblogs.org
noracism@inventati.org
338
6594361
Trapani. Rivolta al CIE
Si è conclusa con quattro arresti la
rivolta divampata al CIE “Serraino
Vulpitta” dopo un tentativo di
fuga fallito.
Riportiamo di seguito il comunicato del
Coordinamento per la pace di
Trapani e due lanci di agenzia sulla
vicenda.
Rivolta al CIE “Serraino Vulpitta” – solidarietà agli
immigrati
La rabbia e la disperazione tornano a esplodere nel CIE
“Serraino
Vulpitta” di Trapani: l’ennesima rivolta che dimostra
quanto sia forte la
voglia di libertà di chi desidera vivere
degnamente la propria vita fuori
da queste strutture detentive,
contro le leggi razziste e le criminali
frontiere della Fortezza
Europa. Un episodio che conferma la quotidiana
insostenibilità delle
politiche repressive nei confronti degli immigrati.
Repressione che
non accenna a esaurirsi ma che, anzi, il governo intende
rilanciare.
Non solo con l’apertura di nuovi Centri di Identificazione ed
Espulsione
in tutta Italia, ma anche con l’annunciata esecuzione urgente
dei
rimpatri di massa di immigrati tunisini e algerini in virtù dei
recenti
accordi tra Italia, Tunisia e Algeria. Dal Viminale fanno sapere
che
le deportazioni – perché di questo si tratta – saranno giornaliere
fino
a “esaurimento delle persone raggiunte da espulsione che si trovano
nei
CIE”.
Un’altra vergognosa dichiarazione di guerra a un’umanità
schiacciata
dall’ingiustizia e dallo sfruttamento.
Coordinamento
per la Pace – Trapani
coordinamentoperlapace@yahoo.it
http://coordinamentoperlapacetp.wordpress.com
14/07/2010
AGI
15:52
14 LUG 2010
(AGI) – Trapani, 14 lug. – Si e’ concluso con quattro
nordafricani
arrestati e alcuni agenti di polizia contusi un
tentativo di fuga attuato
da almeno cinquanta extracomunitari nel
centro di trattenimento temporaneo
“Serraino Vulpitta” di Trapani.
L’episodio sarebbe avvenuto ieri sera, ma
non trova ancora conferme
ufficiali da parte della Questura. Gli
extracomunitari avrebbero
comunque aggredito in massa uno schieramento di
agenti di polizia,
anche con lanci di suppellettili. I poliziotti sono
riusciti infine a
sedare la rivolta, bloccando quattro rivoltosi, tunisini
e
marocchini.
Sono accusati di e resistenza e lesioni a pubblico
ufficiale.
Gli agenti rimasti contusi nello scontro sono stati
medicati al pronto
soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate di
Trapani e dimessi con
prognosi di pochi giorni. I quattro
nordafricani sono stati invece reclusi
nella casa circondariale
trapanese e sono in attesa del giudizio
direttissimo. (AGI)
Cli/Pa/Rap
(ANSA)
– TRAPANI, 14 LUG – Un tentativo di fuga dal Cie ”Serraino
Vulpitta”
di Trapani, organizzato da un gruppo di extracomunitari è stato
bloccato
sul nascere. Vedendo i poliziotti gli immigrati si sarebbero
scagliati
contro di loro e nella colluttazione, alcuni agenti sono rimasti
leggermente
feriti. Quattro immigrati sono stati arrestati con l’accusa di
resistenza
a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento.
Per info e
contatti:
Federazione Anarchica Torinese
Corso Palermo 46 –
riunioni ogni giovedì dalle 21
338 6594361 – fai_to@yahoo.it