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Tutto il potere ai soviet, non al partito

da umanità nova, settimanale anarchico, del 27 febbraio 2011, n.6

 

 

Tutto il potere ai soviet, non al partito

 

1° marzo 2011: 90° anniversario della Comune di Kronstadt.

 

Kronstadt è una città-fortezza e porto sull’isola di Kotlin, nel Golfo di Finlandia. Fa parte dell’oblast’ di Leningrado e ne costituisce il principale porto militare.

Conquistata all’inizio del 1700 agli Svedesi, gli zar ne fecero una fortezza e una delle più importanti basi navali.

Le idee rivoluzionarie si erano diffuse fra gli operai dell’arsenale e fra i marinai della flotta già alla fine del 1800: quando nel 1905 scoppiò la prima rivoluzione russa, Kronstadt si unì agli insorti, divenendo una protagonista di quella insurrezione.

Nel febbraio 1917, ancora una volta marinai e operai insorsero giustiziando i principali ufficiali zaristi e costituendo un Soviet di cui difesero continuamente l’autonomia. Il Soviet di Kronstadt mise a disposizione i propri membri per partecipare alle principali iniziative rivoluzionarie: nell’ottobre fu l’incrociatore Aurora a dare il segnale dell’insurrezione, mentre distaccamenti di marinai e operai furono inviati sui fronti più lontani là dove la minaccia controrivoluzionarie era più forte, tanto che i bolscevichi definirono Kronstadt “onore e vanto della Rivoluzione russa”.

All’interno della città, intanto, l’esperienza rivoluzionaria va avanti. Alla caduta dell’Impero zarista, viene proclamata la nascita della Repubblica di Kronštadt, che già indicava un orientamento federalista, progressivamente orientata a un socialismo più umano e meno autoritario, definibile come anarco-comunismo, o comunismo libertario.

Mentre i bolscevichi invitano le masse ad aspettare le decisioni del governo provvisorio, il soviet di Kronstadt (come altri in tutto il paese) dà inizio a interventi di abolizione della proprietà privata, ridistribuzione delle risorse e delle case ai cittadini, azioni di democrazia diretta di varia natura.

La vita partecipativa del soviet di Kronštadt godeva della disponibilità dell’enorme cortile interno della fortezza, capace di più di 30 000 posti, dove si svolgevano gli incontri ed i dibattiti dei comitati.

«Tutto il potere ai Soviet e non ai partiti» fu una delle parole d’ordine che caratterizzarono la rivolta comunitaria in senso propriamente anarchico, in contrapposizione alla burocratizzazione e centralizzazione della maggior parte dell’azione conseguente alla rivoluzione d’ottobre.

La crescente centralizzazione delle decisioni nel Consiglio dei Commissari del Popolo, le iniziative tendenti a limitare l’autogestione delle fabbriche e a sostituirla con la farsa del controllo operaio, il “comunismo di guerra” che aveva accentuato la contrapposizione tra città e campagna provocarono proteste e scioperi in tutto il paese. A Pietrogrado gli scioperi furono soffocati nel sangue, e una delegazione del soviet di Kronstadt che si reca in città per raccogliere informazioni viene arrestata.

Il 1°marzo 1921 i marinai della flotta del Baltico, la guarnigione e i lavoratori di Kronstadt si ribellano alla dittatura bolscevica che sta esautorando il potere operaio costruito attraverso i soviet durante la rivoluzione russa.

Dopo 18 giorni di lotta, la Comune viene soffocata dall’Armata Rossa guidata da Trotskij.

Il periodo in cui si svolge l’insurrezione di Kronstadt è molto delicato per la rivoluzione sovietica: il rafforzamento della dittatura bolscevica va di pari passo con il soffocamento del potere operaio sulla produzione e nella società: di lì a pochi giorni si tiene il X congresso del partito bolscevico, che vara la Nuova Politica Economica, che reintroduce elementi di capitalismo al posto del “comunismo di guerra”.

Dittatura bolscevica, repressione del movimento operaio e restaurazione capitalistica sono tre elementi che vanno di pari passo: nonostante la sconfitta, i marinai e gli operai di Kronstadt impongono uno stop a tutto questo e frenano la restaurazione del capitalismo in Russia, che dovrà attendere ancora molti anni.

 

Tiziano Antonelli

t.antonelli@tin.it

Posted in Anarchismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Lavoro, Repressione.

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