Ieri mattina alle ore 8.30-9.00 è stato sventato il primo tentativo di sgombero dell’immobile sito in via dei Conciatori a Firenze nel quartiere Santacroce.
Fin dalla sera precedente moltissimi compagni e compagne hanno partecipato alla cena sociale, sempre a offerta libera, al circolo Anarchico e hanno continuato a presidiare l’immobile, durante tutta la notte.
Il progetto conciatori racchiude una molteplicità di soggetti, associazioni, collettivi, movimenti e gruppi nati dagli stessi abitanti del quartiere.
Sono stati infatti occupati altri locali dell’immobile svenduto all’asta dal comune , poco più di mille euro al metro quadro a santacroce sono irrisori, con l’evidente tentativo di effettuare le solite operazioni speculative.
I compagni e le compagne anarchici e i gruppi, associazioni e cittadini del quartiere hanno risposto con la creazione dal basso di ulteriori momenti di aggregazione, dibattito politico e riflessione rispetto a quelli che già erano presenti prima della svendita all’asta.
Il progetto conciatori infatti nasce proprio per restituire alle persone la possibilità di sviluppare progettualità dal basso negli spazi che devono restare pubblici, dove per pubblico si intende a disposizioni di tutti e tutte.
La realizzazione di laboratori di auto-produzione del sapone come nella festa del gennaio scorso, la ludoteca per bambini e la nascita di molte altre iniziative evidenzia l’urgenza di rispondere ad un bisogno sociale, quello di conoscersi, di condividere e relazionarsi fuori dagli ambienti lavorativi o del “divertimento ufficiale”. I cittadini le compagne e i compagni insieme ad associazioni gruppi e movimenti in via dei conciatori lo hanno fatto e lo stanno facendo attraverso il metodo dell’autogestione, ossia, attraverso la decisione in prima persona da parte degli individui all’interno di assemblee orizzontali, in un processo di continua definizione di risposte a una molteplicità di bisogni che di volta in volta emergono.
Oltre alle attività in questi mesi sono nati anche dei gruppi, come l’esempio di un collettivo femminista che denota l’urgenza non solo di creare eventi, ma riflessione dibattito e progettualità attorno a tematiche di primo piano come possono essere le questioni di genere.
Ieri 24 marzo l’ufficiale giudiziario, accompagnato dai vigili urbani non ha potuto svolgere lo sfratto/sgombero dell’immobile. Al loro arrivo i vigili si sono trovati di fronte al presidio mattutino al quale erano presenti circa 150 persone, quelle persone, che attivamente nelle ultime due settimane hanno creato quasi ogni giorno eventi, presidi, momenti di riflessione e dibattito su come rispondere ai tentativi di dissolvere un’esperienza di socialità altra, progettualità altra e di solidarietà fra i membri di una collettività.
Al termine del presidio si è svolta un’assemblea per decidere come continuare la resistenza ai continui attacchi di chi ha solo l’interesse a mantenere i propri privilegi tramite speculazioni, giochi di potere e controllo/normalizzazione di tutto ciò che non è funzionale al proprio potere e al proprio profitto.
Berni