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18:10 Arriva anche il sindaco di San Giuliano Terme: anche lui, però, risposte non ne ha. La situazione è molto tesa e le voci dei cittadini trasmettono esasperazione. Se la strategia del governo è quella di mettere sotto stress comunità e città ci sta riuscendo perfettamente.
17:30 Sindaco e vice-Sindaco si uniscono al presidio, ma senza nessuna risposta o idea.
17:00 Continua il presidio permanente a Coltano. Mentre giungono comunicati e prese di posizione contro il proposito del governo di rinchiudere in una grande tendopoli centinaia di migranti portati da Lampedusa, quasi si trattasse di pacchi, la tensione sale:
i cittadini annunciano che il presidio continuerà anche di notte, a dimostrazione della totale indisponibilità ad accettare l’arrivo dei migranti. Il rischio è che le motivazioni umanitarie che spingono un’enorme parte del tessuto sociale pisano a rifiutare con forza l’assurda “soluzione” imposta dal Governo, vengano oscurate dal risveglio dei peggiori istinti che il Governo sembra fomentare.
I migranti non devono essere reclusi in un ex-campo di concentramento perchè è stupido e disumano, non perchè, come sembra sostenere qualcuno, a Coltano ci sono già anche troppi zingari.
Di seguito il comunicato che convoca un’assemblea per domani, alle 18.30, al circolo Utopia in via San Lorenzo a Pisa
Siamo giunti a conoscenza, come ulteriore conseguenza della nefasta guerra in Libia, che approderanno a Pisa in zona interna all’ex base NATO di Coltano migliaia di profughi. Premesso che l’emergenza, quando i migranti, o ancora più vistosamente i profughi, sono solo poche migliaia risponde più a una montatura propagandistica che a una situazione reale, e quindi semplicemente dando loro i diritti come rifugiati politici si potrebbe evitare di abbandonare a se stessi migliaia di persone su un isola, ci sembra opportuno intervenire con una sensibilizzazione della popolazione affinché non ci siano fraintendimenti. I profughi non sono mai stati un problema, i migranti non dovrebbero esserlo. La vera incognita è quella delle politiche governative che speculano sulla pelle di questi dannati della terra. Il rischio più grosso è infatti che in Toscana il presidente Rossi e la sua giunta colgano l’occasione per adottare misure repressive obbligando i migranti in un luogo invece di sostenere la necessità di dare diritti a questi ultimi come rifugiati politici e rispondere alle loro esigenze più basilari. Inoltre, questo avvenimento increscioso, ovvero quello di creare un vero e proprio campo “lager”, potrebbe aprire la strada alla possibile costruzione di un CIE in Toscana e a Pisa. Sulla base di queste considerazioni proponiamo di incontrarci con tutte le realtà cittadine antirazziste per costruire un percorso comune.
Giovedì 31 marzo 2001 ore 18.00 in Via S. Lorenzo 38 sede del Circolo Utopia.
14.00 Si è tenuta stamattina in comune la conferenza stampa convocata dal Sindaco Filippeschi in merito al “campo profughi” di Coltano. Se non si stesse vivendo una tragedia umanitaria sulla pelle di migliaia di uomini e donne migranti la conferenza stampa di questa mattina avrebbe quasi dei lati tristemente umoristici.
Il sindaco Filippeschi si è presentato ai giornalisti col migliore sguardo da anima smarrita a sua disposizione, lamentandosi che con la costruzione di un campo a Coltano vengono annichilite tutte le sue migliori idee per l’area, e provando in tutti i modi a dimostrare la sua mortificazione nel vedere i progetti suoi e del presidente della regione Rossi svanire. Nessun Cie “umanitario”, nessun piccolo parco adibito al concentramento e alla reclusione dei migranti, ma gestito comunque da bravi volontari per dare un’aria più rassicurante alla struttura. No, niente di tutto ciò. Il ministro Maroni che, come detto da Filippeschi, la situazione cittadina la conosce bene, visto che solo qualche mese fa è venuto a Pisa a stringere il famoso patto per Pisa sicura, ha rimandato al mittente qualsiasi idea “socialdemocratica” di Cie o distribuzione dei profughi. Per Maroni quando si fanno le cose vanno fatte per bene. Se di campo profughi si parla allora bisogna fare la tendopoli e non bisogna neanche mascherarsi tanto dietro parole come “accoglienza” e simili.
La realtà, tragica e per nulla grottesca, è che il sito scelto a Coltano è un vecchio campo militare per nulla adatto ad un’operazione del genere. O meglio per nulla adatto se, per l’appunto, di accoglienza si vuole parlare. Una zona a forte rischio di allagamento e dalla natura paludosa, con strutture che non sono adatte ad ospitare nessun essere umano visto che sono sprovviste di finestre, servizi igienici, acqua e corrente elettica. Una struttura che, ma forse questo al ministro Maroni è particolarmente gradito, conserva la sua natura militare con ampi fossati e recinzioni.
La realtà il punto è che tutta l’operazione viene calata completamente dall’alto e questo lo diciamo non per simpatia a Filippeschi visto che l’unica obiezione che riesce a porre è che lui ha già “800 zingari!”… No, l’aspetto spaventoso di tutta questa vicenda è che, proprio come a Lampedusa, si cerca di costruire una politica dello shock nella popolazione, creando il panico, provando a costruire il mostro dell’orda pronta a invadere le nostre case. Ed è su questo tentativo che l’incapacità e la confusione politica dell’amministrazione pisana può trasformarsi da farsa grottesca in tragedia.
C’è da mobilitarsi, costruire in tanti accoglienza, e opposizione alla tendopoli. E, soprattutto, libertà di circolazione per i migranti.
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