da senza soste.it:
Piazza Cavallotti, tensione fra vigili e ambulanti senegalesi. Protesta davanti al Comune
Momenti di tensione fra ambulanti senegalesi e vigili urbani in piazza Cavallotti davanti al Comune. Tutto è iniziato questa mattina verso le 10 quando i vigili hanno messo in atto l’ennesimo intervento per sequestrare il materiale di vendita ad un ragazzo senegalesi di piazza Cavallotti. Uno di loro scappando ha perso il materiale ma i vigili lo hanno raggiunto saltandogli addosso con veemenza e, secondo le testimonianze, anche con inutile violenza. Una scena che ha portato una reazione anche da parte dei numerosi passanti che hanno solidarizzato col gruppo di ambulanti che cercavano di liberare l’amico. Da lì sono nati momenti di tensione fra vigili e ambulanti senegalesi che allora hanno deciso di andare in corteo verso il Comune per protestatre contro il comportamento persecutorio dei vigili e per reclamare la liberazione dell’amico.
Sul posto sono giunte macchine della digos, dei carabinieri e della polizia oltre che alcuni operatori sociali e M’baie Diop (vicino a Arci e Pd) a fare da mediatore. 6 vigili, come loro consuetudine, si sono fatti refertare al pronto soccorso (solita manovra per scagionarsi e fare notizia, tanto paga l’Inail…).
Le tensioni fra vigili e ambulanti di piazza Cavallotti scoppiarono già almeno 3 anni fa senza che tuttavia si fossero mai riscontrati conflitti o situazioni particolari con gli altri ambulanti o i clienti del mercato. Poi negli ultimi 2 anni lo sceriffo Pucciarelli e i suoi vigili hanno deciso di intervenire in modo sempre più “spettacolare” e persecutorio nei confronti dei senegalesi. Una logica che rientra nella ristrutturazione del corpo dei vigili urbani sempre più impegnati nell’ordine pubblico e nella “difesa del decoro urbano”. Basta vedere che proprio questa “squadra” è diventata la più numerosa all’interno del corpo stesso. Nel puro stile dell’amministrazione livornese, forti con i deboli e deboli con i forti.
red. 19 maggio 2011
Vigili e senegalesi: spuntano anche le perquisizioni
Questo pomeriggio, ironia della sorte, il Pd aveva organizzato un incontro sull’immigrazione alla circoscrizione 2. Ospiti Andrea Spini, docente dell’Università di Firenze, il sindaco Cosimi, il segretario toscano del Pd Manciulli e Diop M’baie, rappresentante della comunità senegalese giunta in massa all’incontro.
Dopo quello che era accaduto stamani la parte politica ha evitato di presentarsi lasciando al docente fiorentino l’onere e l’onore di parlare dei fenomeni migratori e del modello toscano. In mezzo ad una circoscrizione gremita non potevano tuttavia mancare gli accenni ai fatti della mattina. E dalle testimonianze è emerso un quadro inquietante (riportiamo in fondo all’articolo una testimonianza di chi ha seguito tutti gli avvenimenti della mattinata).
In particolare ha colpito la denuncia di Diop M’baie circa una lunga serie di perquisizioni avvenute negli ultimi mesi nelle case dei senegalesi a Livorno. Perquisizioni ordinate dalla Procura ed eseguite dai vigili urbani come metodi inquietanti. Dalle stesse parole di M’baie è merso infatti che i vigili si sono presentati spesso anche di notte, senza qualificarsi e mostrando il mandato di perquisizione solo al momento di andarsene. Una cosa vergognosa perquisire chi si arrangia per mangiare di fronte a un totale lassismo verso tutte quelle forme di sfruttamento che nessun vigile o altra autorità si sogna mai di monitorare: a partire dagli affitti-strozzinaggio agli immigrati (e non solo) ammassati nelle case fino ai cantieri dove gli immigrati (e non solo) sono carne da macello.
Ma d’altra parte cosa ci si deve aspettare da un corpo come i vigili urbani, ristrutturato dallo sceriffetto Pucciarelli, con il benestare di Cosimi, con il gruppo più numeroso di vigili affidato alla mansione dell’ordine pubblico e della lotta al degrado sotto la guida del vigile Cenerini che imperversa con le proprie squadracce.
La questione piazza Cavallotti rimane irrisolta. Dall’incontro di oggi nessuna proposta, nemmeno quella più semplice di iniziare un percorso per adibire uno spazio riservato a mercatino come hanno fatto molte città in Italia. E da domani si riparte, con i vigili in prima linea e gli ambulanti senegalesi a scappare. Meno male che questa volta anche i cittadini che hanno assistito alla scena si sono rivoltati di fronte a queste sceneggiate. Probabilmente in molti si stanno accorgendo che la reotrica della legalità è ormai esaurita. In un paese fatto di economia sommersa, democrazia negata, inciuci, banche delinquenti e aziende rapaci, la legalità a senso unico e verso il basso è diventata una barzelletta. red. 19 maggio 2011 (nella foto le macchine di vigili e carabinieri che presidiano la protesta sotto il Comune)
Ecco un riassunto della mattinata fra Piazza Cavallotti e Comune
Da parte del Sindaco Alessandro Cosimi finalmente una parola chiara, sulla legalità tolleranza zero. In pratica questo è il succo della dichiarazione del primo cittadino subito dopo aver partecipato a un incontro con un gruppo di senegalesi, il loro rappresentante Diop, alla presenza del comandante dei Vigili Urbani Pucciarelli. Motivo dell’incontro urgente è quanto accaduto in Piazza Cavallotti questa mattina dove un giovane africano venditore ambulante è stato arrestato, picchiato e trascinato per strada dai vigili urbani livornesi accorsi in aiuto (così sostengono) di alcune vigilesse strattonate dal senegalese che tentava di riavere la merce che gli era stata sequestrata. Una scena, di violenza inutile, hanno detto i cittadini e gli esercenti del mercato che hanno assistito all’azione dei “rambo” modello livornese. Una reazione immediata a favore dei senegalesi che la dice lunga sul metodo, e sul merito di quanto fatto dai vigili urbani.
Da quanto si è potuto appurare, dal racconto degli stessi ragazzi senegalesi che si sono riversati sotto il comune per chiedere l’immediato rilascio del loro compagno che nel frattempo era stato fermato, 3 uomini e una donna in borghese si sono presentati al venditore e gli hanno contestato alcune irregolarità. Sostengono che nessuno si è qualificato come vigile urbano e non hanno neppure chiesto se il giovane fosse in possesso o meno di licenza. Pare infatti che il giovane, il cui unico guaio, forse, è quello di essere colorato, sia in possesso di regolare licenza di vendita e che non commerciasse affatto con prodotti taroccati o falsi d’autore. C’è anche da riferire, sempre a detta dei giovani senegalesi, che negli ultimi tempi vi sarebbe stato un progressivo aumento dei controlli, addirittura con vere e proprie perquisizioni nelle abitazioni dei giovani. Alla domanda se i vigili urbani avessero mostrato un permesso di perquisizione degli alloggi, i ragazzi hanno dichiarato che non è stato mostrato loro nessun documento e in alcuni casi sono stati sequestrati materiale e soldi senza che fosse rilasciata nessuna ricevuta. Come sempre accade, in questi casi, ben 5 vigili urbani si sono fatti refertare in ospedale per le presunte violenze subite, mentre sembra che il ragazzo senegalese sia stato, colpito a pedate anche quando si trovava a terra.
Insomma ancora una brutta storia di quella che viene definita città ospitale e tollerante, dove si fanno convegni e incontri (magari con il sindaco Tosi anche lui per la tolleranza zero) o come quella prevista nel pomeriggio organizzata dal PD. Ma da anni, nessuno che abbia il coraggio di affrontare la questione della comunità senegalese per quello che è, una realtà di giovani che cercano di far campare le loro famiglie facendo quello che trovano da fare, senza rubare o spacciare droga. Il tutto, magari, pagando svariate centinaia di euro per affittare stanze dai soliti cittadini che votano per Cosimi Sindaco, che guarda si alla legalità, ma solo a senso unico.
Le squadracce di Pucciarelli colpiscono ancora: perquisizioni e tensione al mercato
Ancora una mattinata di tensioni in zona Piazza Cavallotti
Le squadracce dello sceriffetto Pucciarelli hanno deliberatamente creato tensione come rappresaglia per i fatti di ieri mattina. I vigili infatti hanno fermato un senegalese e ispezionato la sacca per controllare il contenuto. A questa provocazione hanno subito risposto gli amici del ragazzo che hanno circondato la macchina dei vigili. A ciò è seguita la richiesta di documenti ai presenti, compresi i giornalisti a cui è stato intimato di non scattare foto e fare video.
Sembra davvero arrivato il momento di convocare in zona mercato tutta la cittadinanza che ritiene questi comportamenti da Far West o da ventennio, per attuare una vigilanza democratica nella nostra città.
20maggio