La mattina del 19 maggio vicino Piazza Cavallotti, la Polizia Municipale ha compiuto l’ennesima retata contro i ragazzi senegalesi che lavorano nella zona del mercato, un ragazzo è finito in ospedale ed un altro è stato fermato e successivamente rilasciato grazie alla mobilitazione di decine di migranti, che hanno raggiunto in corteo il Municipio la mattina stessa, sarà processato giovedì 26. Già dal giorno seguente sono continuati i “controlli”. E’ chiara la volontà di esasperare la situazione dall’arroganza con cui vengono condotte tali operazioni, tanto che la Polizia Municipale ha intimato ai giornalisti di non fare foto o riprese video. Ormai da anni la Polizia Municipale viene impiegata per questi “controlli”, che non sono altro che operazioni repressive e persecutorie nei confronti di chi è solo colpevole di trovarsi in una condizione di sfruttamento e discriminazione. I controlli, le denunce, le requisizioni di merce, le minacce e le aggressioni nei confronti degli “abusivi” senegalesi così come lo sgombero e la devastazione dei campi “nomadi” rientrano in quella politica razzista condivisa dal PD e dal Governo. Una politica che non fa altro che peggiorare le condizioni dei più sfruttati ed emarginati, che mira a spezzare la solidarietà tra gli sfruttati e ad alimentare il razzismo stesso. Tutto questo si materializza nell’uso della violenza da parte dello stato. L’amministrazione comunale ha deciso qualche mese fa di armare ancora meglio la sua polizia, oltre alla pistola, saranno attrezzati con spray urticante e manganello. Questo risponde alla volontà di organizzare in senso sempre più autoritario e repressivo il governo della città. La mattina del 19 maggio però non sono riusciti a spezzare la solidarietà, decine e decine di persone hanno reagito difendendo un ragazzo senegalese aggredito fisicamente dalla Polizia Municipale che gli è letteralmente saltata addosso. Sono intervenuti la polizia di stato, i carabinieri, la DIGOS, ma ci sono voluti i pompieri istituzionali per provare a placare gli animi. La reazione della gente però non si è fermata ed un corteo ha raggiunto il Municipio per chiedere la liberazione del ragazzo senegalese fermato. E’ necessario che episodi di solidarietà come quello dimostrato dai passanti e dai migranti stessi, diventino la base di una pratica quotidiana, non solo per vigilare e reagire contro gli attacchi repressivi ma soprattutto per liberarsi da ogni forma di sfruttamento ed oppressione.
Collettivo Anarchico Libertario
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http://collettivoanarchico.noblogs.org 21/05/2011