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Disinformazione e criminalizzazione: comunicato del Collettivo Anarchico Libertario

In questi ultimi giorni le testate giornalistiche locali, al pari di quelle nazionali, si danno molto da fare, utilizzando certi fatti di cronaca per criminalizzare situazioni di lotta, per creare confusione sulle pratiche, le idee e l’identità di realtà politiche e sociali ben conosciute e che da anni sono presenti in città con manifestazioni ed iniziative pubbliche che coinvolgono migliaia di persone.

In particolare, come spesso accade quando si presenta una stretta autoritaria e repressiva, è il movimento anarchico il primo obiettivo della criminalizzazione e della disinformazione dei media.

 

Il Collettivo Anarchico Libertario nasce nell’autunno del 2005, nel corso delle proteste studentesche contro la riforma della scuola dell’allora Ministro Letizia Moratti. Prima con il nome di Collettivo Anarchico Libertario Giovanile e dal 2007 con la sigla che conserva anche adesso, in questi anni è stato un punto di riferimento per molti giovani e studenti che si sono avvicinati alle idee ed alle pratiche libertarie. Il Collettivo in questi anni si è riunito ed ha organizzato molte delle sue iniziative in Via degli Asili 33, nella sede della Federazione Anarchica Livornese, con cui mantiene un saldo rapporto di collaborazione.

 

Ci troviamo costretti ad intervenire dopo le menzogne e la disinformazione prodotte in questi giorni da certa stampa, ed in particolare in seguito all’attacco diffamatorio portato dal consigliere provinciale PDL Corsinovi contro la Federazione Anarchica Livornese.

Per l’ennesima volta, un consigliere provinciale del centrodestra, utilizza in modo strumentale un fatto di cronaca, come il lancio di bottiglie incendiarie contro la sede di Equitalia di Livorno, per ricavarsi un momento di notorietà.

Per l’ennesima volta un esponente del PDL, estraneo alla realtà cittadina, tenta di criminalizzare il movimento anarchico in città, chiedendo che venga annullato il contratto di affitto che la Provincia di Livorno ha con la Federazione Anarchica Livornese, che dal 1945 ha diritto ad una sede in un edificio pubblico per l’impegno avuto nella lotta antifascista.

 

Gli articoli che in questi giorni abbiamo potuto leggere sui giornali meritano certo il premio “fantasia”. Si giunge persino ad inventare una nuova area politica, quella “anarcoantagonista”, si tirano in ballo sigle di realtà come il “Godzilla” o il “Movimento Antagonista Livornese” che da alcuni anni non sono più attive e che comunque si caratterizzavano per una presenza e un impegno portato avanti in maniera aperta, alla luce del sole. Spesso inoltre si parla in modo fumoso di “Circoli anarchici di Pisa e Livorno”, quando invece le realtà anarchiche che si muovono in queste città sono conosciute pubblicamente e sicuramente sono note pure alla stampa.

In certi articoli addirittura si citano come elementi su cui indagare i manifesti di propaganda della manifestazione nazionale anarchica che si è svolta sabato 12 maggio a Pisa, a quarant’anni dalla morte di Franco Serantini, compagno anarchico “colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”.

I manifesti, affissi in ogni quartiere della città, annunciano una manifestazione pubblica, convocata dagli Anarchici Toscani, assemblea regionale di cui fa parte anche il nostro Collettivo assieme alla Federazione Anarchica Livornese. Una manifestazione comunicativa che ha visto la partecipazione di oltre mille persone.

Riteniamo grave che, a pochi giorni da una manifestazione pubblica e partecipata, i giornali locali continuino a creare ambiguità e confusione sul movimento anarchico, contribuendo alla sua criminalizzazione.

Le nostre idee ed i nostri mezzi sono ben noti e sempre affermati pubblicamente nelle piazze nelle nostre iniziative.

 

Chi scrive certi articoli meriterebbe, come già detto, il premio “fantasia”. Ma non c’è niente di creativo nel copiare le “veline” della Questura o nel cavalcare l’onda di disinformazione che caratterizza in questi giorni i principali mezzi di informazione.

 

Riteniamo preoccupante il clima che è stato creato in città dalla stampa e dalla Questura attorno all’episodio avvenuto di fronte alla sede di Equitalia di Livorno.

 

Denunciamo quindi un tentativo di criminalizzare il movimento anarchico in città, un attacco che comunque si va a rivolgere, più in generale, verso tutte quelle realtà politiche e sociali dell’area antagonista, che fanno politica in maniera autonoma da partiti e istituzioni.

Un attacco ancora più preoccupante se inserito in un contesto nazionale di stretta autoritaria.

Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno in merito all’uso dell’esercito per la repressione politica ci fanno capire da che parte stia la violenza ed il terrorismo.

Per fermare repressione e criminalizzazione è necessario estendere le lotte ed affermare pratiche di libertà e solidarietà, per rovesciare la crisi sui padroni e bloccare i meccanismi d’oppressione dello Stato.

 

 

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org

 

19/05/2012

 

Posted in Anarchismo, Generale, Repressione.

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