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In ricordo di Piero Balestri

Domenica 16 settembre, all’età di 82 anni, ci ha lasciato il compagno Piero Balestri, meglio noto come “Burrasca”. Tutti coloro che almeno una volta sono entrati nella sede della Federazione Anarchica Livornese hanno avuto occasione di conoscerlo: Piero infatti curava la gestione della sede, che, finché le condizioni fisiche glielo hanno consentito, teneva aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalla mattina alla sera, curando in particolare la gestione del bar, ma non solo. Grazie a lui veniva ritirata la stampa, portata Umanità Nova nelle edicole, curate le noie quotidiane come bollette, lavori di manutenzione, rapporti con i vicini. Grazie alla sua presenza i compagni potevano frequentare la sede in qualsiasi momento, per una riunione d’emergenza, per fare uno striscione o un volantino, ma anche per studiare, per chiacchierare, per fare una bevuta. Memorabili i suoi ponci. Ma soprattutto preziosa l’esperienza che era in grado di comunicare per le vicende vissute nella sua intensa vita. Precocemente orfano, precocemente operaio, si imbarcò poi come marittimo e sul mare trascorse gli anni centrali della sua vita, con vicissitudini non indifferenti, che lo videro anche espulso dagli Stati Uniti. La sua era una famiglia di anarchici: Pietro Gori , in alcune occasioni, ebbe modo di pernottare in casa dei nonni paterni; suo padre fu tra i promotori dell’iniziativa, concretatasi, di intitolare una strada a Pietro Gori a Livorno.

Piero, anarchico da sempre, ha partecipato costantemente al dibattito politico, sempre pronto a confrontarsi animatamente e talvolta polemicamente -da qui il soprannome “Burrasca”- ma anche capace di comunicare dolcezza e tenerezza; ha preso parte fino agli ultimi istanti della sua vita alle iniziative dei compagni, che seguiva e sosteneva attivamente. Le compagne e i compagni livornesi lo ricordano con affetto.

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