riceviamo e pubblichiamo
Il Collettivo Aula R e L’Assemblea dell’Aula R hanno deciso di occupare i locali del Dipartimento di Scienze Politiche di Via Serafini. L’occupazione nasce dalla necessità di esprimere, come studentesse e studenti di Scienze Politiche, una forte protesta contro la commemorazione della battaglia di El Alamein che si terrà allo stadio di Pisa sabato 27 ottobre.
Non è possibile infatti restare in silenzio di fronte a una simile parata nostalgica, di fronte ad una tale celebrazione della guerra, passata e presente. Ad El Alamein nel 1942 migliaia di soldati italiani vennero lasciati morire per permettere la fuga dei gerarchi e dei generali fascisti e nazisti, fu un massacro che oggi viene mitizzato dalla propaganda militarista come un esempio di “valore”. Ma nella guerra, e tanto più in una guerra fascista, non può esserci nessun valore.
La celebrazione, inserita nella Festa di specialità della Brigata Folgore, attirerà nostalgici ed estremisti di destra da tutta Italia, come dimostrato dal sostegno dato alla parata da certe organizzazioni neofasciste. Tra gli stand saranno anche esposte armi, mezzi militari, strumenti di morte che vengono utilizzati nelle guerre di occupazione in cui l’esercito italiano è impegnato.
Non è possibile restare in silenzio di fronte al saccheggio dei diritti e dei salari dei lavoratori, di fronte ai sempre più drastici tagli alla spesa sociale ed in particolare alla scuola ed all’università.
Le tasse universitarie aumentano mentre dietro la maschera della meritocrazia, si modella un’università sempre più classista. Intanto, le spese militari non vengono minimamente intaccate, a 30 miliardi di euro ammontano infatti per quest’anno le spese militari dell’Italia (fonte SIPRI).
Questa occupazione è un atto di protesta contro tutte le guerre, contro le spese militari e i tagli del governo, contro la commemorazione della battaglia di El Alamein, una celebrazione nostalgica che cerca di riscrivere la storia secondo le necessità della propaganda militarista.
Gli studenti universitari devono rifiutare queste operazioni culturali, per opporsi alla guerra e ad ogni sua celebrazione, proprio per questo riteniamo importante far sentire in modo così forte la nostra protesta.
L’occupazione sarà anche un momento di confronto, di dibattito e riflessione, per aprire l’università alla città. Per questo saranno tra le altre cose organizzate proiezioni e discussioni nel pomeriggio di venerdì 26.
L’azione di protesta si concluderà sabato 27 ottobre, prima del corteo cittadino che partirà alle ore 15 dalle Logge di Banchi