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“Processo Prefettura” – Resoconto udienza del 3 aprile

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riceviamo e pubblichiamo

Un primo passo indietro del PM Masini

Resoconto udienza del 3 aprile

 

Nel pomeriggio di giovedì 3 aprile si è tenuta la terza udienza del processo che vede imputate 21 compagne e compagni per i fatti del 30 novembre, 1 e 2 dicembre 2012 a Livorno. In quei giorni la Questura livornese volle impiegare la violenza per impedire la libertà di manifestare, come mai negli ultimi decenni era successo in città. Di quelle giornate ricordiamo i pugni e le manganellate di carabinieri e polizia per reprimere una contestazione davanti alla stazione marittima in occasione del comizio di Bersani il 30 novembre. Ricordiamo le cariche di polizia a freddo, ordinate non si sa ancora da chi, sabato primo dicembre in Piazza Cavour, contro un presidio pacifico in zona pedonale formato da poche decine di persone, convocato per protestare contro le manganellate del giorno precedente. Questa azione violenta della polizia coinvolse anche numerosi passanti e suscitò in città una grande indignazione, tanto che il giorno seguente, domenica 2 dicembre, un migliaio di persone scesero in piazza per riaffermare la libertà di manifestare, dietro lo striscione “Livorno non si piega!”.

Agli imputati viene contestato, tra l’altro, manifestazione non autorizzata, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale, lesioni, danneggiamento, adunata sediziosa, tutti reati relativi alle manifestazioni di quei giorni organizzate dalla Ex-Casema Occupata. La pubblica accusa ha costruito un teorema accusatorio molto preciso, volto ad oscurare le gravi responsabilità della Questura e dei funzionari di polizia, e secondo il quale ci sarebbe un gruppo criminale dedito alla violenza che avrebbe organizzato in maniera premeditata il cosiddetto “assalto alla Prefettura” e gli incidenti dei giorni precedenti.

 

L’udienza del 3 aprile avrebbe dovuto essere dedicata, come la precedente, ad ascoltare i testimoni convocati dall’accusa. Tuttavia, il trasferimento del giudice Dal Forno, ha reso necessaria la nomina di un nuovo Collegio Giudicante e di un nuovo Presidente. Per questo motivo il 3 aprile non si è proseguito con le audizioni dei testimoni, e questa udienza è fondamentalmente servita a preparare la prossima del 24 aprile, che si terrà alla presenza del nuovo Collegio.

Tuttavia quella che avrebbe potuto essere un’udienza rapida e di carattere meramente tecnico, è stata invece molto importante date le istanze presentate dal Pubblico Ministero Masini; si rende quindi necessario spendere alcune parole di resoconto e commento.

 

La pubblica accusa infatti ha presentato un numero ingente di nuovi documenti come prove. È stata prodotta una nuova informativa della DIGOS e sono stati sostituiti oltre 350 documenti tra le prove agli atti. I nuovi documenti vanno in gran parte a sostituire quelle immagini tratte dai video agli atti, marcate dall’accusa in modo che risultassero evidenziate le presunte figure degli imputati, il cui nome veniva riportato da una didascalia. Tali immagini modificate erano state impiegate, nell’udienza di gennaio, per effettuare i “riconoscimenti” durante l’audizione di uno degli agenti di polizia convocati come testi dall’accusa, ed aiutarono non poco la memoria del teste. L’utilizzo di queste immagini durante il processo era stato contestato con forza dai difensori degli imputati nella precedente udienza, perché erano delle immagini manipolate, non delle prove oggettive, modificate per suggestionare il giudizio del collegio.

Gli avvocati della difesa hanno quindi chiesto tempo per consultare e valutare i nuovi documenti, il tribunale ha accettato la richiesta disponendo per il 18 aprile i termini per la presentazione di note in merito al nuovo materiale agli atti da parte dei difensori.

 

Inoltre è stata fatta istanza dal PM Masini per allestire un impianto per la registrazione audiovisiva delle prossime udienze di questo processo, facendo riferimento all’articolo 134, comma 4, del Codice di Procedura Penale. La difesa, dopo aver segnalato che quello stesso articolo prevede che “può essere aggiunta la riproduzione audiovisiva se assolutamente indispensabile” e quando le altre modalità di documentazione “sono ritenute insufficienti”, ha replicato chiedendo che venga respinta la proposta della pubblica accusa. I difensori ritengono infatti che non vi sia alcun motivo per ritenere “assolutamente indispensabile” la registrazione video, aggiungendo che in processi di simile rilevanza sono più che sufficienti le modalità di documentazione già previste dal Codice di Procedura Penale.

Alla replica della difesa, il PM Masini ha risposto affermando che vi sono fulgidi esempi di come la registrazione adiovisiva dei processi sia in realtà diffusa, citando la fortunata trasmissione televisiva “Un giorno in Pretura”. Il tribunale si è quindi riservato di decidere in merito a questa istanza del Pubblico Ministero.

 

Infine è stato posta la questione dei testi che sono stati sentiti nella precedente udienza di gennaio. Infatti la nomina del nuovo collegio dà possibilità di convocare di nuovo i testimoni. A questo proposito il PM Masini, azzerando di fatto il processo, ha ritenuto necessario convocare di nuovo i tre testimoni già ascoltati: Ridente, Trocar e Dotto.

L’udienza si è conclusa con la richiesta, da parte del Pubblico Ministero, di provvedere ad una calendarizzazione del processo che andasse al di là delle udienze già previste.

 

In questa udienza è emerso chiaramente che il PM Masini ha fatto un primo passo indietro. Da una parte questo dimostra che le contestazioni allora mosse dalla difesa riguardo alle prove impiegate nel corso dell’udienza di gennaio, così come le critiche sollevate in comunicati ed articoli nei giorni successivi, erano fondate. Dall’altra va considerato che se il PM si è mosso in questo modo è solo per tentare di rendere meno contraddittorio il teorema accusatorio. La richiesta, fatta dal PM Masini, di sentire nuovamente i testimoni dell’accusa, va infatti in questo senso.

 

Per fare altre considerazioni è ancora presto dato che gli avvocati della difesa non hanno ancora visionato i nuovi documenti agli atti. La prossima udienza, che dovrebbe vedere la ripresa del processo vero e proprio, è fissata per giovedì 24 aprile alle ore 15.

 

Comitato di solidarietà “Livorno non si piega!”

Posted in Generale, Iniziative, Repressione.

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