riceviamo e volentieri pubblichiamo
1915-2015: “Guerra alla guerra!”
Paolo Rumiz, Come cavalli che dormono in piedi.
Il 24 maggio la retorica nazionalista “festeggia” l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale.
Le fanfare patriottarde dei media e dei politici celebrano l’inizio di quella carneficina mondiale, proprio mentre si inneggia all’uso della forza e dell’esercito per fermare l’arrivo dal sud del mediterraneo di profughi e di migranti, di povera gente in fuga dalla guerra, dalla miseria e dallo sfruttamento, e destinata a trovare una morte anonima in mare, la segregazione in campi di internamento o un futuro di nuove schiavitù e razzismo.
Povera gente come lo furono le vittime della Prima guerra mondiale: lavoratori, operai e contadini di ogni paese, strappati alle proprie famiglie e alle proprie case per essere gettati in un insensato carnaio per gli interessi dei fabbricanti di armi, delle monarchie e dei governi, costretti – sotto la minaccia della fucilazione – ad uccidere altri operai e contadini solo perché nati al di là di un confine.
Noi vorremo ricordare proprio questi milioni di giovani, contadini e operai vittime del militarismo ed anche quanti si rivoltarono e disertarono la guerra. Intendiamo così rinnovare le ragioni dell’opposizione attiva ai nazionalismi e all’imperialismo, rivendicando le esperienze internazionaliste e antimilitariste che hanno attraversato tutti i conflitti.
Per questo, domenica 24 maggio, nel centenario dell’entrata in guerra dello Stato italiano, vogliamo rendere omaggio al “nemico” di allora, portando un ricordo floreale ai 94 soldati austro-ungheresi, morti in prigionia nel campo di Coltano, sepolti presso il Cimitero monumentale dei Lupi (vicino al Quadrato dei Francesi).
L’appuntamento, per quanti continuano a rifiutare la logica della guerra, è alle ore 11 all’entrata del cimitero.
ANTIMILITARISTE E ANTIMILITARISTI CONTRO OGNI FRONTIERA