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2 giugno: festa della Guerra

volantino che sarà distribuito al presidio di oggi

2 giugno: festa della Guerra

Ribelliamoci alla guerra, alla repressione, al militarismo

Il 2 giugno, festa della Repubblica, diventa sempre più un’occasione di propaganda di politiche militariste e repressive, di esibizione di armi e strumenti di morte, espressione di una società sempre più militarizzata.
Ci raccontano la balla della crisi, ma l’economia di guerra non conosce crisi: nel 2017 le spese militari ammontano a 64 milioni al giorno. Gran parte di questi soldi sono spesi per nuovi armamenti, per finanziare missioni militari, per mantenere le truppe. E le spese militari sono destinate ad aumentare ancora, secondo quanto richiesto anche dal presidente Trump nell’ultimo incontro con Gentiloni e quanto stabilito nel recente incontro G7 a Taormina, dal momento che la spesa per la sicurezza vuol dire soprattutto aumento di spese militari.


Pensateci, quando aspettate 6 mesi per una visita specialistica, quando non avete il posto negli asili per i vostri figli, quando non si trova lavoro e casa. La brutale riduzione delle risorse destinate a sanità, scuola, welfare, lavoro serve proprio ad accumularne altre da destinare alle spese militari. Queste sono le scelte dei governi! Questa è la povertà che ci impongono!
Per imporre queste politiche antipopolari si ricorre all’apparato militare: con la scusa della sicurezza si riempiono di soldati armati le strade delle nostre città, ma soprattutto si vietano manifestazioni di piazza e si contrastano sempre di più con l’uso della violenza.

Aldilà di quello che ci raccontano sulla sicurezza, l’obiettivo da colpire, i nemici, sono tutti coloro che vogliono esprimere dissenso e protestare verso le politiche antipopolari. E insieme a questi, le odiose campagne sul decoro, mirano a colpire, anche attraverso l’uso dei militari, i poveri, gli immigrati, i senza casa e senza lavoro. I recenti decreti del ministro dell’Interno Minniti sulla sicurezza prevedono il daspo urbano, il divieto ai senza casa, senza lavoro, senza documenti di vivere in certi quartieri. Queste sono politiche discriminatorie, di apartheid, questa è una guerra dichiarata ai poveri, che saranno puniti perché dormono su una panchina o occupano una casa.


Rifiutiamo la retorica sulla sicurezza che vuole alimentare l’identificazione del nemico con chi vive in condizioni marginali o comunque di miseria, opponiamoci ai provvedimenti che vogliono eliminare i meccanismi di solidarietà con chi fugge da persecuzioni e bombe, che mirano a colpire e ridurre al silenzio ogni forma di dissenso.
Opponiamoci alla guerra, al militarismo, al nazionalismo, alla logica distruttiva e autoritaria che i governi vogliono imporre

FACCIAMO DEL 2 GIUGNO UN’ OCCASIONE PER DIRE
NO ALLA GUERRA, ALLE SPESE MILITARI E AL COMMERCIO DELLE ARMI
NO AI DECRETI MINNITI
NO AI MILITARI NELLE CITTÀ

Collettivo Anarchico Libertario, Communia Livorno, Federazione anarchica Livornese

Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Lavoro, Nocività-Salute, Repressione.

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