Effetto Minniti a Livorno
L’intervento repressivo delle forze dell’ordine mobilitate per la rimozione di un semplice striscione comunicativo dagli scali del Refugio ha dimostrato con chiarezza chi sta dalla parte della violenza e del disordine: è questo il ruolo inequivocabile di chi fa irruzione armata in una festa cittadina cercando di provocare reazioni o incidenti. Quello che figurava sullo striscione oltre ad essere una semplice espressione di dissenso rispetto alle politiche governative, era anche una denuncia chiara, comprensibile, visibile e condivisibile, che andava oscurata con le modalità che le dittature conoscono molto bene.
Questa azione di forza ha mostrato, una volta di più, il vero significato dell’operazione sicurezza: controllo ossessivo e repressione. Non possono essere credibili le voci che si levano per criticare l’intervento delle forze dell’ordine senza mettere in discussione complessivamente la manovra sicurezza di cui questi interventi brutali fanno parte. Non ci interessano le sceneggiate e i botta e risposta, istituzionali e non, finalizzati a creare consensi spendibili nei prossimi appuntamenti elettorali. Quello che ci interessa è la politica vera, la pratica quotidiana di denuncia, di lotta, di contrasto, di affermazione di libertà e di solidarietà, che trova tanto più sostegno quanto più le odiose misure governative si fanno represssive. Che ci sia o meno uno striscione a dichiararlo, c’è la realtà, viva e inequivocabile di chi lotta a fianco degli sfruttati.
Commissione di Corrispondenza
della Federazione Anarchica Livornese