Effetto Governo: la violenza dai media alla piazza
Il sangue ha bagnato la giornata inaugurale di “Effetto Venezia”, la kermesse estiva organizzata dal Comune di Livorno con il contributo dell’Autorità di Sistema Portuale.
Violente e ripetute cariche sono state compiute a freddo e senza alcun preavviso dalla Polizia di Stato intorno alle 1,30 di notte lungo gli Scali del Refugio. Per circa mezz’ora sono stati usati i manganelli sui presenti che protestavano contro la rimozione di uno striscione che portava scritto: “Effetto Pd e Lega-5Stelle: 11 aggressioni in 50 giorni. Il vostro razzismo è emergenza. Il vero cambiamento: casa, lavoro e reddito per tutt*. Lega fuorilegge”. Ogni anno, nel contesto del contro-evento Effetto Refugio viene affisso uno striscione sul muro dell’ex Carcere dei Domenicani, quest’anno la Questura ha deciso di usare anche la violenza per far rimuovere lo striscione.
Riteniamo gravissima questa vera e propria negazione della libertà di espressione, che dimostra come gli atteggiamenti violenti e sanguinari degli esponenti di governo non siano solo una posa da campagna elettorale. La censura attraverso la violenza è il primo atto del nuovo Governo Lega-5 stelle a Livorno, è il primo atto pubblico di Questore e Prefetto appena nominati.
Già lo scorso anno, sempre nel contesto di Effetto Refugio venne schierata l’antisommossa per rimuovere lo striscione, in quel caso giudicato troppo critico nei confronti di Marco Domenico Minniti, Ministro dell’Interno del governo guidato dal Partito Democratico e dal Nuovo Centro Destra. Lo scorso anno lo striscione venne rimosso con la forza, ma non vi furono cariche, perché l’intervento della Questura, nel pieno della festa, provocò grande indignazione e molti accorsero a portare solidarietà.
Questa volta invece la polizia è arrivata di notte, all’1:30 circa, mentre tutti stavano andando via, perché non ci fosse troppa gente a guardare mentre imponevano la censura coi manganelli, ma molte persone che rientravano a casa dopo la festa sono accorse dalle strade vicine, lungo i fossi della Venezia, per solidarizzare con chi aveva subito la brutale aggressione della polizia.
Sappiamo fin troppo bene che chi governa adopera spesso la violenza per impedire la libertà di espressione e la libertà di manifestare. Dopotutto anche le emergenze “immigrazione”, “sicurezza” e “decoro”, sono state create per promulgare leggi sempre più repressive, che impongono maggiore controllo e una restrizione della libertà per tutti coloro che manifestano il proprio dissenso, che si organizzano, lottano per estendere la solidarietà e ottenere migliori condizioni di vita, per coloro che fanno puntualmente controinformazione.
Quanto avvenuto non ha precedenti a Livorno. La scelta della Questura di rimuovere uno striscione, utilizzando anche le cariche di polizia, è un atto gravissimo, che colpisce non solo coloro che hanno esposto lo striscione, ma l’intera città. Sei anni fa, nel dicembre del 2012, la Questura negò in piazza Cavour la libertà di manifestare sciogliendo un presidio con delle cariche indiscriminate e violente che coinvolsero anche i passanti, stavolta ciò che viene impedito con la violenza è la libertà di esprimersi attraverso uno striscione. Un precedente pericoloso per tutte e tutti noi, per la maggior parte delle persone, che vivono le condizioni di sfruttamento ed oppressione imposte dalla classe dirigente e di governo.
La violenza è l’unico mezzo che conoscono le classi dominanti di fronte al precipitare della crisi economica. Il governo è incapace di fronteggiare la crisi economica e di sopperire ai molteplici bisogni sociali; per questo i suoi servi cercano di mettere a tacere ogni voce di protesta.
D’altra parte gli organizzatori di “Effetto Venezia” non vogliono dispiacere al governo, da cui aspettano un appoggio per le ennesime speculazioni che stravolgeranno Livorno. Nel contenitore-vetrina della kermesse livornese, l’alternativa di Effetto Refugio, organizzato dalle varie realtà di movimento cittadine, ha sempre rappresentato uno spazio di espressione critica a cui spesso si è tentato di mettere il bavaglio.
La Federazione Anarchica Livornese e il Collettivo Anarchico Libertario denunciano la gravità di questo atto repressivo, e sono al fianco di tutte e tutti coloro che hanno subito le cariche della polizia. Invitano le forze politiche, sindacali e sociali a far sentire la propria voce contro la violenza.
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario