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Effetto Refugio: La verità fa paura!

Riportiamo di seguito il comunicato presentato in conferenza stampa lo scorso 29 agosto presso il Refugio

La verità fa paura!

Siamo gli attivisti e le attiviste di diverse realtà culturali, politiche e sindacali che dal 2006 organizzano Effetto Refugio. Anche quest’anno, dal 1 al 5 agosto, abbiamo dato vita a una cinque giorni di dibattiti su tematiche sociali ed eventi artistici, per offrire come sempre un’alternativa alla kermesse istituzionale Effetto Venezia. Manifestazione che, ricordiamo, non è immune da interessi politici ed economici cittadini, a partire dal quartiere in cui si svolge interessato dal nuovo piano regolatore, che presenta numerose criticità sul piano ambientale e speculativo.

Come sempre tutto il ricavato va a sostenere le spese processuali che nel tempo abbiamo dovuto affrontare per le nostre lotte e per la repressione subita. Siamo qui non solo per aver espresso la nostra opinione ed esser stati per questo caricati diverse volte dalla Polizia, ma anche per l’esigenza di ribadire come si sono svolti realmente i fatti di fronte alle illazioni e ai giudizi avventati mossi dalle istituzioni.

Durante questa tredicesima edizione, abbiamo deciso di esprimere simbolicamente la nostra opinione riguardo alla dichiarazione pubblica negazionista del vice Premier Di Maio, fatta pochi giorni prima, secondo la quale in Italia non esisterebbe alcuna emergenza xenofoba. L’abbiamo fatto ricorrendo semplicemente a un richiamo agli ultimi fatti di cronaca accaduti da quando si è insediato il governo giallo verde e abbiamo scritto un comunicato che spiegava analiticamente i motivi del gesto.

Tali fatti non sono altro che la conseguenza fino ad allora della politica di odio razziale perpetrata dal governo del “cambiamento”. I fatti più recenti, come la negazione della tutela dei diritti umani a danno delle persone a bordo della nave Diciotti e il conseguente avvio di indagini da parte della magistratura, non sono altro che una drammatica conferma della nostra analisi. La verità fa paura?

Così pare, dal momento che aver appeso uno striscione, dai contenuti pienamente rientranti nell’esercizio del diritto di critica e più in generale della libertà di espressione, ha provocato l’intervento di ben due reparti della celere. Questo è accaduto pur vivendo in un mondo dove il principale veicolo di informazioni è rappresentato dai social media, attraverso i quali è possibile a ognuno, anche e soprattutto alle istituzioni, rendere pubblico qualsiasi tipo di contenuto, anche il più bieco. A tal proposito, basta solo accennare alle apologetiche citazioni del Duce sui vari profili del Vice Premier Matteo Salvini, alle quali ha fatto eco la scellerata proposta leghista di abolizione della Legge Mancino del 1993.

Del resto nemmeno un mese fa proprio qui, e durante Effetto Venezia, sono stati usati i manganelli. Pare assurdo ma già dal primo pomeriggio ci siamo trovati a dover trattare con la Digos solo per poter esprimere pubblicamente un nostro pensiero. Inoltre, il testo è stato addirittura censurato imponendoci di modificarlo e sottoporlo ad un’ irrituale, se non illegittima, autorizzazione da parte del nuovo questore. Quest’ultima in prima battuta è stata concessa e poi è stata revocata in pieno svolgimento della serata inaugurale. Ciò che pare aver necessitato l’intervento dei vigili del fuoco, la rimozione dello striscione e l’ordine delle cariche a freddo, è una semplice parafrasi ed una citazione del monito che campeggia sulla fortezza medicea “MSI FUORILEGGE”. Scritta ritenuta anche dal sindaco rappresentativa della storia antifascista livornese e dunque da difendere. Il giorno successivo abbiamo scritto e diffuso un comunicato, dove raccontavamo l’esatta cronologia dei fatti insieme alle prime risposte che è stato necessario esprimere in forma pubblica, a seguito di varie accuse e commenti non veritieri.

Ribadiamo che non c’è stata volontà da parte nostra di cercare lo scontro e che ci è stato intimato di togliere lo striscione senza alcuna possibilità di replica. Abbiamo tentato di evitare le cariche suggerendo di rimuovere lo striscione poco dopo, permettendoci così di concludere la programmazione della serata. Inoltre rimarchiamo il nostro sconcerto per le farneticazioni del sindaco. Stando infatti alle sue dichiarazioni, riprese dal comunicato della questura e liberamente interpretate, le cariche di polizia sarebbero state causate da una presunta violenza da parte nostra nei confronti della Vicaria del Questore. Ci teniamo nuovamente a precisare che le ferite che ha riportato sono state causate dall’intervento dell’antisommossa stessa. L’unico commento che è possibile esprimere in merito ai trenta giorni di prognosi dati alla Vicaria, è che sono strumentali all’avvio d’ufficio di procedimenti giudiziari. A tale proposito ricordiamo che nei giorni immediatamente successivi agli eventi abbiamo diffuso un video che chiariva la dinamica dei fatti in questione.

A ulteriore dimostrazione dell’abuso perpetrato segnaliamo che non sono stati feriti unicamente gli attivisti ma anche avventori e giornalisti. Ad oggi, a distanza di quasi un mese dai fatti non abbiamo ancora avuto notizia di alcuna rettifica del sindaco sulla sua errata ricostruzione. L’atteggiamento di Nogarin richiama una fase oscura della nostra storia: ci riferiamo al ventennio fascista, quando i rappresentanti delle istituzioni agivano unicamente in funzione di ciò che il regime disponeva. Una condotta istituzionale già tenuta in occasione del post frettolosamente cancellato in merito all’apertura del porto di Livorno per accogliere la nave “Aquarius”. Questo accade in un momento storico in cui il Movimento 5 Stelle governa in parlamento con la Lega, la quale sta forzando le istituzioni verso la normalizzazione di logiche e pratiche fasciste.

A conferma di quanto appena detto vogliamo far notare come l’azione spropositata delle forze dell’ordine faccia pensare a una regia da parte dell’attuale esecutivo sulla città, dove il questore appena insediato ha anteposto valutazioni politiche al perseguimento della tutela dell’ordine pubblico. Proprio mentre stavamo scrivendo, altre cariche della polizia colpivano il presidio antirazzista al porto di Catania, che chiedeva la liberazione di 150 persone tenute in ostaggio a causa delle scelte del Ministero dell’Interno. Un altro intervento criminale che conferma la volontà di reprimere ogni dissenso, sdoganando pratiche censorie che rappresentano solo uno degli aspetti della negazione dei diritti umani di cui il governo italiano si sta macchiando. Tornando a quanto è successo la prima notte di Effetto Venezia, tuttora non comprendiamo a tutela di quale interesse, pubblico o privato, sia stato deciso tale intervento, che possiamo qualificare solamente come punitivo. Infine, in uno scenario politico dove il protagonismo e il sensazionalismo a tutti i costi sono gli unici obiettivi del Ministro dell’Interno, è doveroso per noi far riflettere sul fatto che probabilmente non ci troviamo più in uno Stato di diritto, bensì in uno Stato di polizia. Per questo motivo continueremo ad opporci ad ogni deriva autoritaria con le nostre pratiche politiche e sociali ed il nostro impegno.

 LEGA FUORILEGGE!

EFFETTO REFUGIO 2018

29 agosto 2018

Posted in Generale, Iniziative, Repressione.

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