Comunicato del Gruppo di lavoro 8 marzo della FAI
Otto marzo: sosteniamo lo sciopero generale femminista
La Federazione Anarchica Italiana sostiene lo sciopero generale femminista che caratterizzerà l’otto marzo in molti paesi del mondo.Lontano da ogni ritualità e fuori da ogni logica meramente testimoniale lo sciopero è un necessario momento di rottura per rinforzare e mettere in luce la lotta contro tutte le discriminazioni, contro tutte le forme di dominio che vorrebbero assoggettare le nostre vite e i nostri corpi.
Oggi più che mai le forze reazionarie si accaniscono contro chi rivendica libertà e autodeterminazione attraverso iniziative e misure politiche all’insegna del sessismo e familismo, esplicitazioni di una cultura patriarcale radicata e costantemente rinnovata dal suo essere anche funzionale alle logiche dello sfruttamento.
Differenze salariali a parità di mansione, disoccupazione, sottoccupazione, precarietà, tagli della spesa sociale. La guerra sociale attacca fortemente le donne riducendo la loro autonomia economica ed esaltando il ruolo della famiglia come luogo obbligato di convergenza del reddito di sopravvivenza. Una famiglia che si regge sul consolidamento dei ruoli tradizionali, sulla morale sessista, sulla gerarchia, sulla subordinazione delle donne. Una famiglia che, le cronache e le statistiche ce ne offrono impietosa testimonianza, è il primo luogo di violenza. E’ questa la famiglia tradizionale che tanto sta a cuore ai preti, ai fascisti e a tutti coloro che vogliono imporre, oltre che povertà, anche controllo totale delle vite e delle scelte.
La famiglia è la fortezza intorno alla quale si pretende di ri-fondare un ordine politico e sociale gerarchico ed escludente. A sinistra come a destra, da chi la vorrebbe estesa alle coppie omosessuali a chi la vuole modellata sulla “sacra” famiglia. Un’istituzione che è garanzia di stabilità per i governi.
Il sessismo familista è il denominatore comune di tante misure e di tanti interventi intrapresi da questo governo: dal reddito di cittadinanza pensato, fra le altre cose, su base familiare, alle famiglie rurali incentivate dalla legge di bilancio; dalla revisione del congedo di maternità, al disegno di legge Pillon per contrastare il divorzio; dal disinvestimento sui centri antiviolenza alla chiusura dei consultori, all’attacco all’aborto.
Misure e processi che in larga parte i governi precedenti hanno anticipato e avviato e che ora, con il governo attuale, si stanno esplicitando in termini particolarmente reazionari e repressivi. Ora più che mai occorre sviluppare un dibattito lucido e attento che affronti i nodi della questione e individui, oltre alle articolazioni di oppressione e le strategie che ne rendano possibile il superamento, anche le contraddizioni che la cultura patriarcale può alimentare nella sfera delle nostre relazioni.
Oggi più che mai è necessario sostenere le lotte e a le esperienze autogestite che vogliono contrastare le politiche sessiste ed affermare le pratiche di libertà.
Per queste ragioni, come anarchiche e anarchici, saremo presenti nelle piazze dell’otto marzo.
Gruppo di lavoro 8 marzo della Federazione Anarchica Italiana