GIOVEDI 16 SETTEMBRE ORE 17 PRESIDIO DAVANTI DL TRIBUNALE DI LIVORNO IN VIA FALCONE E BORSELLINO PER CONTESTARE LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA EMESSA DAL TRIBUNALE DI LIVORNO PER UN CASO DI VIOLENZA
La sentenza di Livorno che, come riportato su “Il Tirreno” del 11.9.21, assolve un maresciallo dei carabinieri, ex comandate del nucleo dell’ispettorato del lavoro di Livorno, dall’accusa di violenza sessuale, mostra ancora una volta come anche i tribunali siano luoghi in cui troppo spesso si consuma violenza.
Le motivazioni dell’assoluzione sono sconvolgenti, poiché sottolineano il ruolo attivo e quindi consenziente, secondo la giudice, della donna costretta con la violenza a praticare sesso orale.
Sono le motivazioni che abbiamo sentito tante volte in altre occasioni, compreso il famoso processo del Circeo di tanti anni fa.
E la storia continua. Nei tribunali si continuano a riconoscere attenuanti al femminicida in preda a “tempesta emotiva”, si assolvono gli stupratori di una donna ritenuta dal giudice “troppo brutta” perchè la sua denuncia di stupro possa essere ritenuta credibile e così via.
Sentenze vergognose, che di fatto legittimano la violenza, lo stupro e perfino le uccisioni di donne, mostrando quanto la violenza patriarcale sia radicata nelle istituzioni e negli ambienti giudiziari, oltre che nella società.
Ci si indigna per la situazione delle donne in Afghanistan, che è oggettivamente drammatica e che merita tutta la nostra incondizionata solidarietà; si denuncia la non adesione alla Convenzione di Istanbul contro la violenza di genere da parte di alcuni governi, questione che è senz’altro grave.
Ma si ignora la violenza sessista che permea la nostra società, si oscurano le pesantissime discriminazioni presenti a casa nostra, nel “civile” Occidente, nelle nostre “democratiche” istituzioni, nelle nostre “illuminate” aule di tribunale.
Le motivazioni della sentenza di Livorno, riportate dalla stampa, sono vergognose, offensive, violente, sessiste, anacronistiche. In appello questa situazione deve essere ribaltata. E va ribaltata nell’intera società
Anche con sentenze come queste, che puntualmente disconoscono le ragioni di chi subisce la violenza e giustificano gli stupratori, si propaga la cultura dello stupro che è alla base di tanti atti di violenza.
Dall’inizio dell’anno sono state ammazzate circa 8 donne al mese, 6 solo in questa ultima settimana. Donne uccise da uomini violenti, familiari nella maggior parte dei casi. E moltissimi sono i casi di violenza sessuale che vedono responsabili proprio uomini in divisa.
Contro la cultura dello stupro presente nella società patriarcale, nelle istituzioni, nei tribunali, NonUnaDiMeno lotta a fianco delle donne e di tutte le soggettività, per liberare le nostre vite dalla violenza.
GIOVEDÌ 16 SETTEMBRE ORE 17 TUTT3 DAVANTI AL TRIBUNALE A LIVORNO IN VIA FALCONE E BORSELLINO.
PRESIDIO ORGANIZZATO DA NUDM LIVORNO