4 novembre antimilitarista
Il 4 novembre, anniversario dell’armistizio dell’Italia con l’Austria-Ungheria che pose fine alla prima guerra mondiale, si celebra la festa delle Forze Armate e dell’unità nazionale. Moltissimi furono i disertori e coloro che espressero un deciso rifiuto della guerra. Nella prima guerra mondiale morirono 600 mila soldati italiani per gli interessi della monarchia e dei circoli finanziari e militari ad essa legati. La retorica dell’unità nazionale fu usata per giustificare questo massacro.
Oggi come ieri, la retorica dell’unità nazionale viene usata per giustificare i sacrifici imposti ai ceti popolari: la manovra appena varata dal governo prosegue con le politiche di sfruttamento, povertà, riduzione delle spese sociali, prevede tagli al reddito di cittadinanza e l’aumento dell’età in cui si può andare in pensione., mentre aumentano drammaticamente infortuni e morti sul lavoro.
Le uniche spese che continuano a crescere sono le spese militari, mentre con l’innovazione digitale e la svolta ecologica previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza l’industria bellica avrà finanziamenti aggiuntivi.
INOLTRE:
– dal 1° novembre il governo permetterà ai padroni di licenziare anche nelle piccole e medie aziende e nei settori in crisi: questa è la ripresa!
– il governo Draghi invia truppe, navi ed aerei ai quattro angoli del mondo, con la scusa di difendere gli interessi nazionali, che sono soprattutto gli interessi delle multinazionali come l’ENI e le industrie produttrici di armi.
Le forze armate in tempo di guerra saccheggiano gli altri paesi, in tempo di pace saccheggiano il proprio imponendo povertà disoccupazione precarietà.
il 4 novembre saremo in piazza
per contestare la retorica nazionalista e patriottica,
per far sentire la nostra voce contro il militarismo, espressione di dominio, di sessismo machista , di esaltazione della forza e della gerarchia .
per il ritiro immediato delle missioni all’estero,
per il taglio delle spese militari.
4 novembre antimilitarista
Presidio itinerante nelle piazze del centro
Ore 17 di fronte alla Prefettura (P. Unità d’Italia), ritrovo e inizio.
– Per il ritiro delle missioni di guerra
– Contro la politica del governo che con la legge di bilancio taglia reddito pensioni e salari per sostenere le spese militari
– Contro il militarismo e la retorica della guerra
– Contro la festa delle Forze Armate che celebra il massacro della prima guerra mondiale
Coordinamento cittadino per il ritiro immediato delle missioni militari italiane all’estero