La salute è un lusso per ricchi!
I numeri della Pandemia non dicono quello che non è stato fatto per arginarli
L’attuale governo è in continuità con i precedenti: scellerate politiche di privatizzazione e di taglio del personale e delle infrastrutture ospedaliere. Infermieri, personale medico strutturato, assistenti sanitari hanno subito una riduzione numerica drastica. Chi è ancora in attività è costretto a turni massacranti. I posti letto sono calati del 30% tra il 2000 e il 2017. Era chiaro fin dal principio che il sistema sanitario non avrebbe mai potuto reggere il colpo. Eppure nulla è stato fatto per invertire la rotta. La logica che i governanti hanno seguito è stata sempre quella di salvaguardare la produzione e la circolazione di merci, assecondando le imprese e i loro interessi. In compenso sono stati più di 400.000 gli interventi chirurgici rimandati per impossibilità di tenere sotto osservazione pazienti in convalescenza postoperatoria. Tra questi, malati di tumore o con problemi cardio-vascolari, o altri divenuti inoperabili a causa dell’attesa prolungata. A questo si sono aggiunte cancellazione o sospensione di visite ed esami diagnostici. Numeri veramente impressionanti che si sommano alle mancate prestazioni sanitarie. Una diminuzione delle attività programmate dell’80%.
Ma salute non significa solo assenza di malattia, non è “solo” una domanda di posti letto in ospedale, di finanziamenti o di tamponi, ma riguarda anche le condizioni sociali e materiali delle persone nel loro complesso. La privatizzazione e la destrutturazione dei servizi territoriali, la riduzione dei consultori a ambulatori burocratici erogatori di servizi e non più spazi di ascolto, vicini a chiunque ne abbia bisogno, quartiere per quartiere sono problematiche già presenti prima della pandemia
La salute è sempre più un lusso per pochi
e soprattutto per ricchi
L’imposizione del green pass da parte del governo Draghi non ha mai avuto come obiettivo il contenimento del contagio. Si tratta di uno strumento di controllo da una parte e di distrazione sociale dall’altra, dal momento che il vaccino – misura sanitaria importante e necessaria – riduce la mortalità ma non è ad ora in grado di immunizzare totalmente.
La gestione criminale dell’emergenza pandemica, la scelta arbitraria di non garantire prevenzione e cura, preferendo investire ingenti somme di denaro nel comparto bellico, nelle grandi opere, nel sostegno alle imprese a discapito della spesa sociale, è sotto gli occhi di tutti.
Alla tutela della salute viene anteposta la logica del profitto a tutti i costi. “Produci, consuma, crepa” è il paradigma dominante.
Le nostre vite contano solo all’interno dell’ingranaggio del sistema statale e capitalista che ci vuole obbedienti e produttivi. È sempre più urgente innescare percorsi di solidarietà e lotta che sappiano sottrarre alle grinfie del controllo statale e della speculazione privata, i servizi necessari alla collettività. La costruzione di spazi di autogestione della vita e della salute, sono l’unica reale via d’uscita dall’incubo nel quale ci troviamo a vivere.
Le nostre vite valgono più dei loro profitti
Federazione Anarchica Livornese – FAI