Movimento No Base a Coltano
L’Arma accontenta tutti fuorché i cittadini
Dopo la determinata e variopinta manifestazione del 2 giugno (10 mila in corteo), il Movimento No Base a Coltano (Pisa) non si è fermato praticamente mai nella sua mobilitazione contro questo ennesimo progetto di militarizzazione del territorio pisano e livornese. Nato dall’incontro di diverse aree antimilitariste e/o anticapitaliste (pisane e livornesi) con il comitato di cittadini coltanesi, il Movimento No Base ha saputo tenere alta l’attenzione su una questione, che si inscrive, per altro, nel drammatico contesto della sanguinosa guerra in Ucraina. Il progetto governativo, lo ricordiamo, è quello di utilizzare 73 ettari di terreno a Coltano, all’interno del Parco di San Rossore, per ricollocare il Gruppo di Intervento Speciale del reggimento paracadutisti Tuscania e del Reparto Centro Cinofili.
Una struttura che ha un costo stimato di 190 milioni di euro (presi al sociale naturalmente), e che sarebbe in stretta connessione con le molteplici e pesantissime strutture militari presenti nei 20 chilometri tra Pisa e Livorno, a cominciare dalla nota e famigerata base USA di Camp Darby.
Contro il progetto governativo il Movimento No Base ha sempre detto parole chiarissime e cioè che l’unica base buona è quella che non esiste e quindi non va fatta né a Coltano né altrove.
Incassato il successo del grande corteo a Coltano, gli attivisti No Base hanno subito dato continuità alla propria azione l’8 giugno con un presidio di oltre 200 persone sotto il palazzo del Comune di Pisa, in occasione del tavolo interistituzionale convocato nel municipio pisano per discutere il futuro della base militare. Diversi gli attori presenti a quel tavolo: dal Comune di Pisa (Lega), alla Regione Toscana (PD), all’Ente Parco, al Ministero della Difesa. Attori tutti concordi e determinati nel volere la base, ma divisi da appetiti configgenti riguardo alla torta di denaro pubblico che è in ballo.
In particolare, l’8 giugno emersero la posizione del Sindaco di Pisa, favorevole ad una divisione della base in vari siti sparsi sul territorio comunale, e la posizione del Presidente della Regione Toscana, invece favorevole all’opzione di Pontedera in alternativa a Coltano. Proprio per rispondere a quest’ultima ipotesi, il 9 giugno il Movimento organizzò una assemblea pubblica a Pontedera per sensibilizzare anche il territorio pontederese contro il progetto della base. Nel frattempo il Movimento No Base comincia a prendere contatti con altre realtà di lotta contro la militarizzazione e la devastazione ambientale del territorio e a questo proposito il 2 luglio vengono presentati pubblicamente i vari campeggi estivi che caratterizzeranno l’estate in varie parti d’Italia:
dal Campeggio “Climate Social Camp” a Torino, a quello NO MUOS in Sicilia, ad altri ancora. A questi campeggi gli attivisti NO BASE parteciperanno, invitati a parlare.
L’8 luglio si svolge un’affollata assemblea nel centro di Pisa, per informare la cittadinanza e fare il punto della situazione dopo il tavolo interistituzionale che si era tenuto il giorno prima a Roma, per altro senza novità di rilievo. Il 20 luglio in località La Vettola (prossima al CISAM di San Piero e alla base di Camp Darby) si tiene un’assemblea NO BASE incentrata sull’ipotesi, ventilata, di costruire la base presso il sito del CISAM. Poi altri appuntamenti estivi: il 22 luglio a Livorno, il 27 a Ospedaletto, il 21 agosto a La Spezia. A settembre si riparte con la tre giorni di Coltano organizzata dal Movimento No Base (9-11 settembre) per dare impulso alla ripresa autunnale. Tre giorni di dibattiti, gruppi di lavoro e proiezioni che ha visto una grande partecipazione e voglia di protagonismo di una realtà di movimento certamente composita e articolata. In particolare è stata estremamente positiva l’assemblea conclusiva (quasi 150 perso ne) che ha visto confrontarsi realtà di movimento provenienti da vari territori (Empoli, Piombino, Amiata, ecc.) che lottano contro la militarizzazione e la devastazione del territorio.
Seguono i tre ultimi presidi sotto il Comune di Pisa del 13, 19 e 28 settembre. In particolare, il presidio del 28 era convocato in occasione dell’ennesimo tavolo interistituzionale sul progetto di base militare. Dal tavolo sarebbe emersa l’insidiosa proposta dell’Arma dei Carabinieri – prima interessata al progetto – di realizzare a Coltano la sola parte residenziale della base e a Pontedera la parte dell’addestramento militare. Il tutto per mezzo anche di espropri a privati con relativi lucrosi indennizzi. Anche il CISAM di San Piero dovrebbe essere coinvolto nel progetto. In questo modo sarebbe assicurato un consenso ampio alla realizzazione della base, cointeressando sia la Regione Toscana, sia il Comune di Pisa, sia l’Ente Parco, tramite la ripartizione e la moltiplicazione del flusso di denaro pubblico a questa ennesima opera di occupazione militare del territorio. Per altro, il Sindaco leghista Conti ha rilanciato anche la sede di Ospedaletto (località limitrofa a Pisa e a Coltano), anche lì con l’uso degli espropri.
Si prospetta, dunque, una gara delle varie istituzioni ad accaparrarsi la torta che avrà l’inevitabile conseguenza di moltiplicare la spesa pubblica per l’opera, andando molto più in là dei 190 milioni previsti. Tra un mese lor signori si rivedranno a Roma. È auspicabile che il Movimento NO BASE intensifichi la sua mobilitazione allargandola a tutti i territori interessati e ponendosi sempre più
come momento di autorganizzazione popolare orizzontale, fuori e contro il quadro istituzionale sempre più asservito alla logica del militarismo e della guerra. È auspicabile anche che il
Movimento divenga uno dei punti di riferimento per le prossime mobilitazioni contro la guerra in Ucraina, intrecciando il suo percorso con quello del sindacalismo conflittuale e alternativo.
Claudio Strambi
[articolo pubblicato sul n. 22 del settimanale anarchico Umanità Nova, 09/10/2022]