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Scendiamo in piazza sabato 20 settembre a Livorno

Scendiamo in piazza sabato 20 settembre a Livorno
In difesa degli spazi autogestiti, contro la militarizzazione della città, contro la guerra e il genocidio

La Federazione Anarchica Livornese esprime solidarietà ai soggetti colpiti dal crescente clima repressivo in città.
Nelle ultime settimane si è intensificato un attacco alle occupazioni e in particolare a quegli spazi autogestiti di movimento che a Livorno rappresentano una alternativa culturale e un riferimento per l’autorganizzazione delle lotte. Un attacco che ha visto in prima fila i consiglieri comunali di estrema destra Perini e Amadio, sempre pronti a fare propaganda elettorale sulla pelle dei più poveri. I due si sono prima scagliati contro una famiglia senza casa, per negare loro il diritto all’abitare. E poi se la sono presa con il Teatrofficina Refugio. Spazio occupato ormai da 20 anni in un edificio di proprietà del Comune di Livorno. Oltre ad aver recuperato un locale in abbandono, il Refugio rappresenta da anni un punto di riferimento per le sue iniziative politiche e culturali, dove tra le altre cose si tiene ogni anno Effetto Refugio con dibattiti, concerti ed esposizioni. Tra le tante iniziative, in particolare ricordiamo lo spettacolo su Pietro Gori, “Idea d’amor” del 2015. Questo spazio rappresenta un’anomalia in un quartiere preda della speculazione immobiliare e commerciale.
Oggi lo squadrismo usa le aggressioni verbali, spalleggiato dalle autorità governative, per condurre la solita guerra contro i poveri e contro chi si oppone alla repressione e alla guerra.
La campagna dell’estrema destra da una parte si inquadra neĺle iniziative contro gli spazi associativi non allineati, come sta avvenendo in molte città, dall’altra giustifica le crescenti misure repressive messe in atto anche a Livorno dall’autorità di governo.
La volontà di istituire le cosiddette “zone rosse” in Piazza Garibaldi e in Piazza della Repubblica annunciata da parte del prefetto ormai un mese fa, sarebbe un’ulteriore stretta autoritaria in una città già fortemente militarizzata. Il governo ha infatti dato ai prefetti il potere di istituire “zone rosse” in cui vigono forme speciali di controllo, che comprendono il “daspo urbano”, ossia l’allontanamento e il divieto di permanenza in certe zone della città per coloro che sono ritenuti pericolosi, su decisione arbitraria di polizia, anche solo per la cosiddetta percezione della sicurezza. Sono stati gli esponenti locali dei partiti che compongono il governo centrale, a chiedere che dalla prefettura giungesse l’applicazione delle norme previste dal governo. L’amministrazione comunale ha sostenuto l’annuncio della prefettura, limitandosi a criticare la destra. Dopotutto è stato proprio il PD a inventare il daspo urbano nel 2017 con il decreto sicurezza firmato dagli allora ministri Minniti e Orlando. Di fronte alla crescente repressione in città e nonostante quanto affermato in una conferenza stampa, la maggioranza consiliare si è allineata ai diktat del prefetto, senza nemmeno un gesto simbolico di protesta.

La Federazione Anarchica Livornese invita la cittadinanza a non farsi distrarre dalla propaganda su sicurezza e la legalità. La sicurezza la fanno la casa e il reddito sicuri, garantiti dalla libertà di lottare.

La Federazione Anarchica Livornese sostiene il corteo di sabato 20 settembre organizzato da Azione Livorno Antifascista in difesa degli spazi sociali, contro zone rosse autoritarismo e repressione, contro la guerra, contro l’economia di guerra e il genocidio in corso a Gaza.

Scendiamo in piazza, per riprenderci la città, per riprenderci la libertà

Federazione Anarchica Livornese

Posted in Antifascismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Repressione.

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