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Comunicato: Fermiamo i treni della guerra!

Comunicato stampa dei Ferrovieri contro la guerra e del Coordinamento Antimilitarista Livornese in merito ai lavori sulla linea ferroviaria Pisa-Livorno e in merito al potenziamento della base militare di Camp Darby per il trasporto di armi e munizioni.


Come Ferrovieri contro la guerra e Coordinamento Antimilitarista Livornese intendiamo fornire ulteriori precisazioni e integrazioni rispetto alla nostra campagna contro il trasporto di armi e munizioni sulle linee ferroviarie e contro il potenziamento della base USA di Camp Darby, e che ha portato all’interpellanza “Lavori sulla linea ferroviaria Pisa-Livorno e potenziamento della base militare di Camp Darby per il trasporto di armi e munizioni” promossa da Diritti in Comune e dibattuta nel Consiglio comunale di Pisa il 13 novembre scorso. I temi sollevati in Consiglio comunale, come peraltro evidenziato dal capogruppo Francesco Auletta (Diritti in Comune), sono stati oggetto di una nostra denuncia che ha fatto luce sulla mobilità militare ferroviaria tenuta colpevolmente sottotraccia. Ricordiamo infatti che nei giorni 10, 12, 13, 17, 18, 19, 20 giugno la circolazione ferroviaria fu sospesa, senza garantire lo spostamento dei pendolari con bus sostitutivi, per “lavori di completamento del rinnovo degli scambi e dei binari a Tombolo” che non riguardavano il trasporto civile di persone e merci su ferrovia bensì il completamento della nuova infrastruttura volta al potenziamento bellico tra la stazione ferroviaria di Tombolo, il Canale Navicelli e Camp Darby, il più grande arsenale USA fuori dal suolo statunitense. La conferma di RFI (appresa in sede di Consiglio comunale) che uno dei due nuovi binari della stazione di Tombolo avrà il compito di “allacciarsi al nuovo raccordo della base US Army di Camp Darby” e che “dal 01/01/2023 al 30/08/2025 il raccordo US Army-Camp Darby ha terminalizzato 44 treni” certifica che il Gruppo FS ha scientemente operato per scopi guerrafondai che niente hanno a che vedere con il benessere e la sicurezza di viaggiatori e lavoratori.


La “security assicurata da origine a destino dei treni tramite scorta militare” -questa la definizione sconcertante fornita da RFI alle interrogazioni comunali- non risponde certamente a ciò che effettivamente si intende per sicurezza. Riteniamo inaccettabile non sapere cosa viene trasportato verso (e da) Camp Darby in quanto è assolutamente plausibile che vengano effettuati treni classificati “RID” (International Carriage of Dangerous Goods by Rail) – come “Classe 1 Materie e oggetti esplosivi”. Altrettanto intollerabile da parte di RFI è non dichiarare dove vanno questi carichi, anche se la nostra esperienza e competenza ci porta a dire che la direzione è quella est verso il conflitto ucraino. Treni quindi che salvo eventuali smentite trasportano munizioni e esplosivi verso l’Ucraina e che attraversano binari e stazioni frequentate da inconsapevoli viaggiatori, la cui sicurezza viene messa a repentaglio in caso di incidente ferroviario. Come ferrovieri dobbiamo infatti evidenziare le criticità sulla sicurezza ferroviaria, come ad esempio quelle emerse dall’utilizzo dei freni antirumore impiegati nei treni merci. Freni che in molti casi sono rimasti bloccati sulle ruote provocando principi di incendio e deragliamenti come nel tunnel del San Gottardo. Rischi ferroviari che sono comunque molteplici se si pensa ai continui incidenti mortali ai passaggi a livello (Caluso, Thurio di Corigliano Rossano), ai deragliamenti (Viareggio, Pioltello, Livraga), agli scontri frontali tra treni (Andria e Corato).


Il Coordinamento Antimilitarista Livornese e i Ferrovieri contro la guerra si oppongono alle politiche e alle propagande belliche che rischiano di far sprofondare l’umanità in morte, devastazioni e miseria. Le nostre posizioni sono contrarie al genocidio di Gaza e a tutti i genocidi, a tutte le guerre, a tutti gli eserciti e tutte le politiche di riarmo. Sosteniamo le popolazioni oppresse da guerre e genocidio, chi si rifiuta di caricare armi nei porti, chi denuncia i trasporti di materiale bellico in ferrovia, chi rifiuta la presenza dei militari nelle scuole, chi fa campagne di boicottaggio, chi sciopera contro la guerra.


Lo sciopero generale del 28 novembre, indetto da tutte le sigle del sindacalismo di base, è un’ulteriore tappa del movimento per fermare la guerra.

Coordinamento Antimilitarista Livornese

Ferrovieri Contro la Guerra

Posted in Antimilitarismo, Generale, Iniziative.

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