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1 Agosto: Per Filippo Filippetti, anarchico, antifascista, ucciso dai fascisti

1922- 2025 In memoria di Filippo Filippetti

anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

Venerdì 1 agosto 2025 ore 19

Commemorazione presso la lapide

Via Provinciale Pisana 354, Livorno

(ex-scuola Camilli)

Filippo Filipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.

Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile

Nell’estate del 1922 si giocano le ultime carte per fermare la reazione antiproletaria: il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e dei singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.

Da mesi l’Unione Anarchica Italiana e il giornale “Umanità Nova” si battono a sostegno del movimento degli Arditi del Popolo, per costituire un fronte unico proletario che organizzi la difesa. Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è costituita l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano tutti i sindacati, con l’appoggio dell’Unione Anarchica, del Partito Repubblicano, del Partito Comunista e del Partito Socialista.

L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio. I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla Chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.

In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, Bari i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo. Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione. Molti furono gli assassinati in quei giorni. Popolani, militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Luigi Gemignani, Gilberto Catarsi, Pietro Gigli, Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Bruno Giacomini e Genoveffa Pierozzi, oltre al giovane anarchico Filippo Filippetti.

Il movimento anarchico invita tutti le realtà antifasciste a partecipare alla commemorazione.

Federazione Anarchica Livornese // cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it // federazioneanarchica.org

Collettivo Anarchico Libertario // collettivoanarchico@hotmail.it // collettivoanarchico.noblogs.org/

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La Biblioteca del Circolo “Errico Malatesta” sarà chiusa dal 31 luglio al 7 settembre per la pausa estiva. Da lunedì 8 settembre la biblioteca sarà nuovamente aperta al pubblico per il prestito e la consultazione

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Presentazione “Livorno Antimilitarista”

LIVORNO ANTIMILITARISTA

Venerdì 20/06 h 18:30
alla FAL in Via degli Asili 33, Livorno

Presentazione del libro “Livorno antimilitarista” (BFS 2025) con l’autore Marco Rossi
a seguire aperitivo

Proponiamo la presentazione del nuovo libro di Marco Rossi perché riteniamo possa offrire, a chi in queste zone lotta quotidianamente contro la militarizzazione e la guerra, utili riflessioni e strumenti, anche in una prospettiva storica. Il territorio livornese e la zona compresa tra Livorno e Pisa infatti, presentano una forte militarizzazione, dall’Accademia Navale, alla Folgore, alla base di Camp Darby, all’Aeroporto Militare, fino al progetto di un’ulteriore base militare per il Tuscania a San Piero a Grado. Militarizzazione che non è solo insediamento ma anche controllo armato su un territorio che da sempre si caratterizza come ribelle e insofferente alle dominazioni, alle guerre, alle divise. Oggi come ieri, nei territori come tra i lavoratori dei porti e delle ferrovie che si oppongono al traffico bellico. Perché Livorno era ed è antimilitarista.

«La storia di Livorno, fin dal suo sorgere, è stata segnata da una rilevante presenza di soldati, fortificazioni e caserme, dovuta all’importanza commerciale del porto, ma anche per tenere sotto controllo la “latente”conflittualità sociale verso le autorità costituite, comprendente un’endemica refrattarietà al militarismo, tale da far registrare la più alta percentuale di renitenza alla leva della Toscana. Dall’impresa di Libia al primo conflitto mondiale sino ai sommovimenti postbellici, Livorno ha quindi visto una diffusa opposizione popolare alla guerra che si è espressa con la solidarietà umana nei confronti dei giovani disertori. Le agitazioni operaie nelle fabbriche militarizzate, il pacifismo sovversivo delle donne, dei ragazzi e dei “senza patria” socialisti e anarchici. Cronache di ieri che riportano alle guerre di oggi»

Federazione Anarchica Livornese

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Fermiamo lo stato di Israele e gli USA – Fermiamo la guerra

Fermiamo lo stato di Israele e gli USA – Fermiamo la guerra

L’aggressione decisa dal governo di Israele contro l’Iran è partita nella notte fra il 12 e il 13 giugno. La scusa è impedire all’Iran di avere la bomba atomica.

Domenica 15 giugno era prevista una nuova riunione fra i delegati del governo dell’Iran e del governo USA per arrivare ad un accordo su questo problema; questo è un attacco alla trattativa, verso cui il primo ministro israeliano si è sempre mostrato contrario.

Questo attacco non sarebbe stato possibile senza il supporto delle forze armate USA: Israele si conferma il killer a cui l’amministrazione USA arma la mano.

Nonostante parli di pace, l’amministrazione Trump prepara e fa la guerra: prepara la guerra alla Cina, attacca l’Iran per l’interposta persona di Israele.

Nei prossimi giorni si terrà all’Aia, nei Paesi Bassi, il summit annuale della NATO, per organizzare meglio questa politica di aggressione contro gli altri popoli.

Possiamo fare qualcosa per fermare questa guerra?

Basta armi ad Israele,

Basta accordi commerciali e culturali con Israele,

Contro il vertice NATO.

Commissione di Corrispondenza

della Federazione Anarchica Livornese

Livorno 13 giugno 2025

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Presentazione “La Rivoluzione Sconosciuta” di Volin

La Rivoluzione Sconosciuta

Venerdì 06/06

ore 18:00 presso la FAL
Via degli Asili 33, Livorno

Presentazione del libro di Volin
La rivoluzione sconosciuta
Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921

nuova edizione pubblicata da Zero in Condotta nel 2024
Sarà presente il traduttore e curatore Enzo Papa

a seguire aperitivo

Federazione Anarchica Livornese


SCHEDA DEL LIBRO:

Volin

LA RIVOLUZIONE SCONOSCIUTA
Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia 1917-1921
EDIZIONE INTEGRALE nella nuova traduzione di Vincenzo Papa
pp.560 EUR 25,00
ISBN 978-88-95950-83-9

Il teorico anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno. In queste pagine, si alternano i momenti dei grandi entusiasmi delle vittorie popolari, gli episodi drammatici, i conflitti e le repressioni, la solidarietà e la generosità fra le classi più umili, il senso della comunità, le sperimentazioni di nuovi rapporti sociali, le vicende di coraggio e di ferocia, le strategie militari e l’attivismo politico. Questo documento storico eccezionale, che si legge come un romanzo, viene pubblicato nel 1947 a cura dei suoi compagni e amici, “Les Amis de Voline”, sulla base del manoscritto redatto da Volin nel 1939-1940 durante il suo esilio in Francia. La Rivoluzione sconosciuta offre ancora oggi un prezioso punto di riferimento a chiunque sia interessato a un approccio storico non convenzionale.

Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin [Voline, con la grafia francese] (Tchvin, 1882 – Parigi 1945) è stato un anarchico, scrittore, poeta e sindacalista russo, attivo anche a livello internazionale, soprattutto in Francia.Conosciuto per aver elaborato la teoria del sintetismo anarchico, durante la rivoluzione russa del 1905 fu tra i fondatori del primo Soviet di San Pietroburgo. Combatté in Ucraina a fianco dei seguaci di Nestor Machno, rompendo violentemente con i bolscevichi, e fu incaricato di scrivere il manifesto della Confederazione anarchica ucraina “Nabat”, con l’intento di unificare le diverse correnti anarchiche entro un’unica organizzazione, dando peraltro un contributo notevole all’anarco-sindacalismo.

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Oltre 2000 in piazza a La Spezia contro la guerra e chi la arma

Oltre 2000 persone ieri in piazza a La Spezia per la manifestazione contro la guerra e chi la arma, contro il genocidio a Gaza, contro l’industria bellica, contro la militarizzazione della società e le leggi liberticide. Una manifestazione importante in una città fortemente militarizzata, tra industria bellica e Marina Militare, una boccata d’aria in una città chiusa tra fili spinati di zone militari invalicabili. Significativa la partecipazione alla manifestazione della componente antimilitarista e libertaria, che ha collaborato fin dall’inizio alla costruzione di questa giornata di lotta.

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Orti urbani: solidarietà. autogestione, azione diretta

Orti Urbani: solidarietà, autogestione, azione diretta


La Federazione Anarchica Livornese solidarizza con il Collettivo Orti Urbani di Livorno. Un terreno di 6 ettari, che rappresenta un polmone verde al centro della città, è occupato e autogestito da 13 anni da un collettivo che dopo aver bonificato l’area, divenuta una discarica in anni di abbandono, l’ha resa disponibile per la coltivazione ad orti e ne ha fatto uno spazio sociale fruibile per tutti. I terreni dove sorgono gli orti urbani sono ora in vendita, si è tenuta la prima asta on-line lo scorso 28 ottobre, mentre fuori dal tribunale si è tenuto un presidio molto partecipato.
L’esperienza degli orti urbani coinvolge attivistə e semplici cittadinə, ed è l’ultima ancora in vita delle iniziative autogestionarie nate dal ciclo di lotte della prima metà degli anni ’10 (le altre erano la mensa Polpetta e l’ostello, ormai chiuse), in un momento in cui un movimento unitario era riuscito a aprire ampi spazi di agibilità pur in un alto livello di conflittualità che si confrontò con l’autoritarismo delle istituzioni, basti pensare ai fatti del dicembre 2012.
Molte realtà continuano a sostenere la lotta del collettivo orti urbani e continuano a dire no alla cementificazione dell’area, che deve rimanere interamente verde e aperta a tutti. Significativa in questo senso la numerosa partecipazione studentesca al presidio del 28 maggio.
L’asta on-line è andata deserta, ma sappiamo che questo può essere un gioco tra le parti perché si abbassi il prezzo di partenza.
Sicuramente il collettivo non si farà cogliere di sorpresa dalle prossime mosse e mentre le istituzioni, le forze politiche in consiglio comunale vorrebbero “regolarizzare, legalizzare”, come anche “eliminare il degrado”, ma vogliono soprattutto costruire nell’area degli orti. Per chi ancora non avesse chiaro il ruolo delle istituzioni basti pensare a quanto successo già il giorno dopo l’asta, il 29 maggio, quando ci sono stati interventi di rimozione degli striscioni di sostegno agli orti urbani presenti in città, nel quartiere e pure all’ingresso degli orti stessi.
La FAL ribadisce la solidarietà con chi continua la lotta e l’autogestione attraverso l’azione diretta.

Federazione Anarchica Livornese

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Manifestazione 31 maggio a La Spezia

LA SPEZIA 31 MAGGIO

MANIFESTAZIONE

“Restiamo umanə”

Ore 15:30 Piazza Brin

partecipiamo con uno spezzone anarchico e libertario

alla manifestazione contro l’industria bellica e contro il genocidio a Gaza

DISERTIAMO LA GUERRA

Federazione Anarchica Italiana

Gruppi e individualità della Toscana

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Voci possenti e corsare – reading / proiezioni / musica

Voci possenti e corsare

Venerdì 23 maggio
Alla FAL in Via degli Asili 33

ore 19: Reading da “Voci possenti e corsare, la Livorno ribelle dagli anni ottanta ad oggi” con l’autore Luca Falorni con accompagnamento di Luca Faggella

ore 20: Aperitivo

ore 21: Proiezione di una selezione di videoclip musicali di Falco Ranuli per: Lupe Velez; Endless Nostalgia (band underground legend di Verona); Luca Faggella & Giorgio Baldi; Hyena (elettronica dal collettivo RXSTenz di Milano). Prima Visione ASSOLUTA tre clip dei Delta Tau Chi, leggendaria post-wave band di Livorno, per festeggiare di 40 anni dal loro tape – album “Oedipus Rex”

Per finire con: Luca Faggella live

—–
Circolo Culturale “Errico Malatesta” – biblioteca.circoloemalatesta@gmail.com

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Franco Serantini vive nelle lotte

Come ogni anno il 7 maggio a Pisa in Piazza San Silvestro che è per tuttx Piazza Franco Serantini. Per ricordare Franco, per continuare a lottare.

Di seguito l’articolo uscito sull’ultimo numero di Umanità Nova:

Franco Serantini: Una storia antifascista

Chi legge queste pagine probabilmente conosce la storia di Franco Serantini e soprattutto la sua tragica morte avvenuta il 7 maggio del 1972 a Pisa. Un avvenimento che con il trascorrere del tempo può essere considerato emblematico di una stagione il cui racconto riemerge periodicamente nel dibattito politico italiano.

In quel periodo tra i partiti presenti in Parlamento ne esisteva uno, il “Movimento Sociale Italiano” (MSI), che nascondeva senza molto successo sotto la maschera di una destra “perbene” la sua ideologia di fondo che derivava da quella del fascismo storico. La politica di questo partito si sviluppava su due livelli: nelle aule parlamentari a favore di tutti i Governi conservatori e di tutte le leggi più reazionarie e repressive e fuori dal Palazzo con il sostegno, più o meno aperto, di azioni violente che avevano come obiettivo le forze della sinistra, sia quella moderata che quella cosiddetta rivoluzionaria. Una serie continua di provocazioni, pestaggi e attentati contro chiunque contestasse i partiti che allora detenevano il potere e le politiche dei Governi e dei padroni.

In quegli anni l’antifascismo storico, quello che aveva sostenuto la Resistenza, si era cristallizzato nel cosiddetto “arco costituzionale” e iniziava a trasformarsi in qualcosa di meramente celebrativo, buono giusto per le manifestazioni istituzionali del 25 aprile.

Nel mondo reale le cose invece erano alquanto diverse. A partire dagli anni ’60, per difendersi dalle violenze che arrivavano dagli iscritti al MSI e da altre formazioni fasciste più piccole, si era sviluppato un movimento largamente diffuso in tutta la penisola del quale facevano parte migliaia di persone. Un movimento che non aveva paura di rispondere in modo adeguato a quello che allora veniva chiamato “neofascismo”.

La città di Pisa non faceva eccezione e per questo non bisogna meravigliarsi se il giovane anarchico Franco Serantini, studente e lavoratore, il 5 maggio del 1972 era sceso in piazza, insieme ad altre centinaia di persone, per contestare il comizio elettorale di un noto esponente locale del MSI. Come spesso accadeva in occasioni del genere la manifestazione di protesta fu attaccata dalle forze dell’ordine, arrivata in forze anche da altre città, e il centro di Pisa si riempì per ore del fumo dei lacrimogeni. Le cariche degli agenti furono molto pesanti, vista la resistenza opposta da chi protestava e Franco Serantini venne picchiato e arrestato durante una di quelle tante cariche. Restò in cella, praticamente senza ricevere cure, per due giorni e solo nel corso dell’autopsia si scoprì che era stato letteralmente massacrato dalle percosse ricevute dai poliziotti.

Nonostante lo scalpore suscitato dal fatto, che arrivò anche in Parlamento, e nonostante gli assassini avessero firmato il delitto non vennero mai individuati i colpevoli. Il nome di Franco Serantini si aggiunse al triste elenco delle vittime delle stragi fasciste che contiene anche i nomi degli altri compagni e delle altre compagne uccise dalle forze dell’ordine. Ma la sua è diventata Storia, sicuramente a Pisa dove viene ricordato ogni anno, con le più diverse iniziative, ma anche altrove grazie alla memoria degli anarchici e delle anarchiche, una memoria destinata a durare per sempre.

Con il passare del tempo sono aumentati i tentativi di riscrivere l’antifascismo di quegli anni presentandolo come una sorta di “guerra fra bande”, tra militanti di destra e di sinistra. L’antifascismo militante è stato circoscritto a singoli episodi nel tentativo di farlo apparire come una insensata esplosione di violenza gratuita. Nella realtà l’opposizione decisa alle attività dei fascisti era stato un generoso tentativo, messo in campo da un forte movimento di opposizione sociale, di contrastare una precisa politica che si sarebbe concretizzata nel corso degli anni attraverso la lunga sequenza di attentati e di stragi nelle quali, in un modo o nell’altro, furono coinvolti militanti di destra. Il partito maggioritario dell’alleanza oggi al Governo mantiene – non certo a caso – nel suo simbolo quello del vecchio MSI e quindi si richiama direttamente ed esplicitamente a esso ereditandone, di conseguenza, le pesanti responsabilità accumulate. Nonostante i continui e patetici tentativi di nascondere, soprattutto attraverso la disinformazione, la propria ideologia di fondo.

Collocare la storia della vita e dell’omicidio di Franco Serantini nel contesto della lotta antifascista che ha caratterizzato quegli anni lontani è un modo non solo per ricordarlo degnamente e senza troppa retorica ma anche un’occasione per riflettere e per far riflettere su quegli avvenimenti, qualcosa che continua a essere utile anche dopo tanto tempo.

Pepsy

Umanità Nova, n. 13 del 4 maggio 2025

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