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Storie di ordinaria disperazione nei Cie

da: noinonsiamocomplici.noblogs.org  –  21 Maggio, 2010
Riportiamo, così com’è, un lancio di agenzia e rileviamo la
crescente tendenza a dissimulare, psichiatrizzandola, la disperazione di
donne e uomini rinchiuse/i nei lager.

IMMIGRAZIONE:
DONNA SI CUCE LABBRA PER RIFIUTO ASILO POLITICO
(ANSA)
– BOLOGNA, 21 MAG – Una immigrata del Centro di identificazione ed
espulsione di Bologna, ieri sera si e’ cucita
le
labbra con ago e filo per protestare contro il rigetto della sua
richiesta di asilo politico. La donna – ha reso noto la direzione del
Cie – e’ stata subito soccorsa e trasportata in ospedale dove e’ anche
stata sottoposta a valutazione psichiatrica. Ma e’ risultato che la
donna e’ nelle piene capacita’ di intendere e di volere e quindi non e’
stata accettata in regime di ricovero. Cosi’ e’ stata ricondotta nel Cie
dove e’ assistita da personale medico e dal servizio di sostegno
psicologico interno. La donna chiede di parlare con il magistrato e la
sua richiesta e’ stata sottoposta all’Ufficio immigrazione di Bologna.
Oggi,
un altro ospite del Cie bolognese sottoposto nei giorni scorsi a visita
psichiatrica, mentre si trovava in una struttura ospedaliera per essere
valutato da una equipe medica, si e’ gettato dal piano ammezzato. L’
uomo e’ stato ricoverato per una
sospetta frattura
alle gambe.
Aggiornamento:
(ANSA)
– BOLOGNA, 21 MAG – La donna – magrebina sui 30 anni – e’ sempre con la
bocca cucita e rifiuta ogni cura fino a quando
non
riuscira’ a parlare con il magistrato. La cucitura consiste comunque in
qualche punto e la donna e’ in grado di parlare e di
bere.
Ieri
sera l’ immigrata e’ stata trasportata al pronto soccorso dell’
ospedale sant’Orsola ed e’ stata visitata dai
medici e
dal servizio psichiatrico. Ma, dato che e’ stata dichiarata capace di
intendere e di volere e ha continuato a
rifiutare
ogni cura, i medici non hanno potuto toglierle il filo dalle labbra,
perche’ si sarebbe trattato di una violazione
della
sua volonta’. Cosi’ la donna e’ stata ricondotta al Cie.
”Tutti
sono liberi di protestare – ha detto la direttrice del Cie di Bologna,
Annamaria Lombardo – ma stiamo cercando di
convincerla
a intraprendere altre strade, come ad esempio il ricorso rispetto al
rigetto della sua domanda di asilo
politico”.
Attualmente l’ immigrata e’ assistita da personale medico,
infermieristico e da mediatori culturali.

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Agliana/Montale 22 MAGGIO MANIFESTAZIONE PER LA CHIUSURA DEGLI INCENERITORI!!

 

Domani
alle 15.00 ad Agliana in Pzz. del comune x dire no all’incenerimento
della vita  dal profitto e dall’istituzione!!

RADIOSONAR.NET – FUSORADIO.NET IWANETWORK.ORG IN
COLLABORAZIONE CON RADIOSSINA.INFO PARTECIPERANNO CON LA DIRETTA AUDIO
DELLA MANIFESTAZIONE  REGIONALE di  SABATO 22 MAGGIO A MONTALE- AGLIANA
:  PER LA CHIUSURA DEGLI INCENERITORI IN ESERCIZIO –  STOP AL PROGAMMA
REGIONALE DI NUOVI INCENERITORI – NO ALL’ IMPIANTO DI CDR PREVISTO A
BADIA A PACCIANA. PER LE ALTERNATIVE   SENZA COMBUSTIONE, BASATE   SUL
RISPARMIO DI MATERIA, LA RIDUZIONE DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI, IL
RIUTILIZZO E IL RICICLAGGIO

ALTERNATIVE CHE PERMETTONO
GRANDE RISPARMIO DEI DENARI DEI CITTADINI E TOGLIERE TERRENO COME
SAPPIAMO ALL’ INSOSTENIBILE E CRIMINALE CORRUZIONE CHE CI HA PORTATI
ALLA BANCAROTTA FINANZIARIA, DI CUI LA POLITICA INCENERITORISTA E’
COERENTE RAPPRESENTANTE, PER CUI CHIEDERANNO A NOI CITTADINI
“INCOLPEVOLI” ANCORA E’ DI PIU’ LACRIME E SANGUE DEVASTANDO IL GIA’
DEPAUPERATO WELFARE

COME CITTADINI E COMITATI
CONTINUEREMO LE INDAGINI E FARE E CHIEDERE ANALISI NON SOLO IN QUESTO
TERRITORIO A COMINCIARE DALLE ANALISI ULTERIORI DEL LATTE MATERNO, DEL
SANGUE , SUI TESSUTI UMANI CON L’AUSILIO DEI CONIUGI MONTANARI, SUGLI
ALIMENTI QUI PRODOTTI  COME ORTAGGI, FRUTTA E OLIO, DEGLI ANIMALI
ALLEVATI E DEI TERRENI PER PREPARARE INFORMAZIONE E VERTENZE PREPARARE
IN MODO CHE I RESPONSABILI PAGHINO PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI
E ALL’ECONOMIA DEL TERRITORIO


PER LA  DIFESA DEI BENI E DEI LUOGHI COMUNI : SALUTE, ACQUA, TERRA,
ENERGIA, RIFIUTI, BIODIVERSITA’.


RIPRENDIAMOCI  LA  SALUTE


RIPRENDIAMOCI  IL TERRITORIO


RIPRENDIAMOCI IL FUTURO

BASTA
Immettere nuove nocività e  nuove tossicità nella piana e nei territori
già più che saturi


NO  ALLA STRATEGIA  INTEGRATA DELLA GIUNTA ROSSI
BASATA SULL’ INCENERIMENTO


BONIFICHE    SANITARIE E TERRITORIALI SUBITO


ALTERNATIVE NO COMBUSTIONE CHE PORTANO POSTI DI LAVORO
E REDDITO PULITO


Tutte e tutti a Montale  per difendere la nostra salute, il nostro
territorio,  i nostri risparmi, le nostre case.   Per riprenderci  il
diritto a decidere sulla nostra vita, per dire a nuove nocività che
vogliono continuare a imporci per esempio con la localizzazione di un
impianto di CDR a Badia a Pacciana.


PERCHE’ LE DECISIONI SIANO PRESE COLLETTIVAMENTE e non delegate a
politici spesso incapaci, qualche volta collusi con le lobbies
inceneritoriste e i comitati d’ affari,  quasi sempre estranei  ai
bisogni e ai desideri degli abitanti.  No alla privatizzazione dei
sevizi locali. NO alla riduzione a merce dell’ acqua, dei rifiuti, delle
fonti energetiche rinnovabili.


No agli incentivi agli inceneritori un imbroglio e uno sperpero di
denaro pubblico e quindi dei nostri soldi, un drenaggio di risorse
finanziarie che al pari dei finanziamenti agli armamenti e alle grandi
opere, portano  ai  disastri economici  e ambientali che  stanno
devastando intere comunità.


Nella Conferenza stampa sarà presentato il programma e comunicate le
adesioni da tutta la regione e da altre parti del paese.


La manifestazione regionale è promossa:


dal Coordinamento dei comitati della piana  e dal Coordinamento
regionale rifiuti zero


maggiori info su://\  http://presidiopermanentemontale.indivia.net
//\
www.noinceneritori.org
//\

Posted in Iniziative, Nocività-Salute.

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Presidio NO C.I.E. a Volterra SABATO 22

ORE 11 PIAZZETTA SAN MICHELE

NO CIE NO LAGER


A tutti coloro che individualmente e collettivamente si oppongono al
disumano progetto CIE in Toscana e a tutti i lager per immigrati.
Con la campagna elettorale per le regionali di marzo è divenuto ben
chiaro che la costruzione di un lager per migranti – il famigerato CIE (
Centro di Identificazione ed Espulsione) – anche in Toscana è ormai
all’ordine del giorno. La coalizione vincente di Enrico Rossi è già
pronta a tale opzione, sia pure con l’ipocrita paravento dell’
“umanizzazione”. Del resto le politiche ultra-autoritarie, razziste e da
apartheid dell’attuale governo delle destre berlusconiana e leghista,
sono state preparate nel tempo anche da quella “sinistra” istituzionale
che si è caratterizzata per la Turco-Napolitano con l’invenzione dei CPT
– da cui derivano i CIE – e per i blitz polizieschi contro gli ultimi
della scala sociale (vedi le gesta “eroiche” degli Sceriffi “Rossi” da
Cofferati, a Cioni, a Zanonato, ecc.). I CIE sono delle carceri in cui
vengono rinchiusi per mesi uomini e donne colpevoli di non avere un
permesso di soggiorno in quanto vittime del ricatto del lavoro nero o
colpevoli di scappare da guerre e miseria. In questi moderni lager gli
immigrati subiscono sistematicamente soprusi e violenze e giustamente si
ribellano a tutto ciò in nome della libertà e della dignità umana.
Questi campi di concentramento statali sono un ulteriore elemento di
ricatto ed aggressione verso i migranti considerati mera forza lavoro da
ridurre in schiavitù, un ulteriore tassello verso la militarizzazione
delle città e sono completamente inaccettabili, non possono essere
“riformati o migliorati”, vanno chiusi e smantellati. Denunciamo con
forza in questo senso la complicità e la collaborazione nella gestione
di queste strutture concentrazionarie da parte di organizzazioni come
Misericordia, Lega Coop o Croce Rossa Italiana che, con la scusa di
“umanizzare” questi luoghi disumani, traggono profitto dalla repressione
dei migranti fornendone tra l’altro una facciata di “presentabilità”.
Inoltre se oggi a pagare con la reclusione nei CIE sono i migranti alla
ricerca disperata di un futuro, sulla base di un crescente autoritarismo
fascistoide – in una crisi sistemica da lacrime e sangue per l’insieme
delle classi lavoratrici – la stessa modalità e le stesse strutture
verranno utilizzate anche verso altri settori dell’opposizione sociale e
politica.
Dunque per tutti coloro che si sentono vicini alle donne e agli uomini
di tutte le varie etnie che sono in Italia, per tutti coloro che sentono
una forte solidarietà umana e di classe con il popolo migrante, per
tutti coloro che assistono con angoscia al dilagare delle politiche
securitarie e antisociali, per tutti coloro che considerano i CIE
nient’altro che lager e come tali non “umanizzabili”, s’ impone la
necessità di organizzare la mobilitazione diretta e autorganizzata la
più estesa possibile, per impedire la costruzione di un lager in Toscana
e per la chiusura di tutti gli altri. Nei mesi scorsi qualcosa ha
cominciato a muoversi contro la costruzione del CIE in Toscana. Varie
forze, di varia natura, hanno cominciato a dare dei segnali importanti,
seguendo ciascuno il proprio percorso rispondente a legittime
sensibilità politico-sociali.
Noi crediamo che questi percorsi pur restando distinti possono
incontrarsi per la costruzione di alcuni momenti cruciali di
mobilitazione, i quali senza ambiguità abbiano l’obbiettivo di battere
lo scellerato progetto CIE in Toscana e di allargare la lotta contro
tutti i lager.

E’ ormai maturata  la necessità di lanciare per il mese di giugno una
manifestazione regionale
che abbia come obbiettivo diretto la Regione Toscana.
Per costruire insieme questo appuntamento di mobilitazione e di lotta il
Coordinamento Anarchici Toscani chiama tutte le forze disponibili ad
una assemblea di confronto lunedì
24 maggio alle ore 21.00 presso il Circolo Anarchico di Via dei
Conciatori 2/R a Firenze.

A Volterra sabato 22 ore 11 presidio NO CIE NO LAGER in piazzetta S.
Michele.

Kronstadt Anarchico Volterra
per contatti: redazionekronstadt@libero.it

Posted in Antirazzismo, Iniziative.

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Milano: cariche della polizia al campo rom di Triboniano

da indy lombardia:
Comitato Antirazzista
Milanese
Triboniano Rulez

Scriviamo questo comunicato sull’onda degli avvenimenti accaduti in
via Triboniano nelle ultime ore

per fornire l’esatta descrizione dei fatti dopo che un’autentica
ridda di falsità alimentata da mass media e forze politiche ha
cominciato a circolare.

Iniziamo col dire che i rom di via triboniano sono usciti dal campo
poco dopo le 16 per raggiungere i mezzi pubblici e andare al presidio di
Piazza della Scala di fronte a Palazzo Marino, sede del consiglio
comunale.

Il presidio, deciso nell’assemblea pubblica tenutasi domenica 16
maggio, era stato comunicato alle autorità competenti (Questura di
Milano) già lunedì mattina, prima via telefonica, avendone un riscontro
positivo, di seguito via fax.

Dopo circa 500 metri di via barzaghi , che collega il campo rom al
piazzale del cimitero maggiore, uno sbarramento di polizia e carabinieri
ha fattivamente impedito ai rom di andare a prendere il tram 14, unico
mezzo di comunicazione per raggiungere il centro città.

L’intento di ps e carabinieri, evidentemente istruiti dalle forze
politiche che alimentano da tempo la SOLUZIONE FINALE per i rom di
Triboniano, era quella di impedire in tutti i modi di raggiungere il
presidio: era soprattutto di impedire di rendere pubblica la proposta
politica che questi avevano formulato.

Fuori dai luoghi comuni sui rom parassiti e approfittatori, la
richiesta era e resta molto chiara: tramite i fondi europei stanziati
per le comunità rom e gestiti dal Comune ( fino ad ora utilizzati solo
per funzione di controllo dei rom e per ingrassare la miserabile
gestione caritatevole di alcune associazioni cattoliche) si chiede la
concessione di aree abbandonate dentro il territorio del comune di
Milano, autorecuperabili a costo zero, e garantendo la continuità
scolastica ai bambini.

Una proposta troppo intelligente (e in fin dei conti persino
moderata) per i razzisti che stanno nel consiglio comunale di milano e
che si annidano anche tra tante associazioni, cattoliche e/o
democratiche: tutti pronti ad alimentare la parossistica immagine dei
rom disadattati, criminali e stupidi, manovrati da un gruppo di
sobillatori di professione, cioè i compagni e le compagne del comitato
antirazzista di milano.

Dopo l’opposizione agli sgomberi di giovedì scorso, tutti i mezzi di
comunicazione hanno pompato a dismisura questa immagine, creando le
condizioni per giustificare la rappresaglia di Polizia e Carabinieri,
che oggi ha potuto scatenarsi con una gragnuola di colpi mirati a chi
voleva andare a prendere un tram.

A tale violenza è stata opposta una resistenza straordinaria:
all’attacco razzista e annientatore si è risposto con l’attacco a mani
nude, pietre, bombole, barricate; per ben tre volte la polizia ha dovuto
arretrare scomposta, e solo dopo aver lanciato decine di lacrimogeni e
aver scagliato un blindato contro i rom, è riuscita a sfondare e a farsi
largo.

Nel frattempo l’intera zona veniva isolata : i pochi, (troppo pochi)
solidali accorsi che hanno avuto la dignità di non voltarsi dall’altra
parte mentre veniva consumato l’ennesimo pogrom razzista, sono stati
tenuti a più di un chilometro di distanza, mentre arrivavano ambulanze e
decine di altri blindati, e già cominciava a girare la versione
ufficiale: “una manifestazione non autorizzata è stata dispersa dai
celerini che sono stati proditoriamente attaccati dai rom”.

Credono di fermare la lotta con manganellate e menzogne? Pare proprio
di no.

I rom rilanciano. La lotta va avanti:

Domenica ore 15:00 assemblea cittadina al campo rom di via Tiboniano.

Comitato Antirazzista Milanese – 20 maggio 2010

http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9323

Posted in Antirazzismo, Repressione.

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Caso Lonzi, il gip archivia il caso, ma non finisce qui

da senzasoste.it

 

 

lonzimarcello-lamadre

 

Il giudice per le indagini preliminari del
tribunale di Livorno, Rinaldo Merani, ha archiviato stamani l’inchiesta
sulla morte di Marcello Lonzi, detenuto morto nel carcere delle Sughere
l’11 luglio 2003. Lo stesso pm Antonio Giaconi aveva chiesto
l’archiviazione della posizione dei tre indagati, un compagno di cella
di Lonzi accusato di omicidio preterintenzionale, e due agenti della
polizia penitenziaria per omessa vigilanza. Ma la madre di Lonzi, Maria
Ciuffi, che si è sempre opposta all’assurda ricostruzione della morte
del figlio, aveva fatto opposizione. Secondo il gip, Lonzi morì a causa
di un malore e ha ritenuto che l’inchiesta sia stata esaustiva
nell’escludere responsabilità dolose o colpose. Già nel 2004 lo stesso
Merani aveva archiviato una prima inchiesta su questo decesso in
carcere.
Fuori del tribunale, durante
l’udienza, una quarantina di persone ha manifestato con striscioni
contro la decisione della procura livornese di chiudere l’inchiesta
senza individuare il responsabile di un presunto pestaggio in cella.
Quando Maria Ciuffi, la madre di Lonzi, piangendo, ha annunciato ai
presenti l’esito dell’udienza si sono levate grida all’indirizzo del
tribunale come ”vergogna” e ”assassini’.
”Me l’aspettavo – ha
amaramente commentato Maria Ciuffi fuori dal tribunale – ma la speranza
di una mamma non finisce mai. Con la procura di Livorno ho chiuso.
Ringrazio chi mi ha aiutato a combattere in questi sette anni. Purtroppo
ho perso, ma non finisce qui. Presenteremo ricorso in Cassazione”.

Posted in Carcere.

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PRESIDIO A PRATO CONTRO I C.I.E.

PRESIDIO CONTRO I CIE

A PRATO DOMENICA 23

ORE 15 PIAZZA DEL COMUNE

NO C.I.E. – NO LAGER

 

Posted in Antirazzismo, Iniziative.

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24/05 Appello per una assemblea regionale contro i C.I.E.

A tutti coloro che individualmente e collettivamente si oppongono al
progetto CIE in Toscana.
Con la campagna elettorale per le regionali di Marzo è divenuto ben chiaro
che la costruzione di un lager per migranti (il famigerato CIE) è ormai
all'ordine del giorno.
La coalizione vincente di Enrico Rossi è già pronta a tale opzione, sia
pure con l'ipocrita paravento dell'umanizzazione. Le politiche razziste e
naziste dell'attuale governo delle destre sono state preparate nel tempo
anche da quella "sinistra" istituzionale che si è contraddistinta, in tema
di politiche migratorie, con la promulgazione della legge
Turco-Napolitano.
Infatti,  proprio con questa legge sono stati creati in Italia i Centri di
Permanenza Temporanea (Cpt), genitori degli attuali Centri di
Identificazione ed Espulzione  (Cie). Va inoltre sottolineato che oltre a
questi veri e propri lager per migranti, la sinistra istituzionale, si è
contraddistinta anche in diversi contesti locali per  i blitz polizieschi
contro gli ultimi della scala sociale;  ne sono un esempio le gesta
"eroiche" degli Sceriffi "Rossi" da Cofferati, a Cioni, passando per
Zanonato,solo per citare i più eclatanti..
Per tutti coloro che si sentono vicini più che mai alle donne e agli
uomini di tutte le varie etnie che sono nel nostro paese, per tutti coloro
che sentono una forte solidarietà umana e di classe con il popolo
migrante,
per tutti coloro che assistono con angoscia al dilagare delle politiche
securitarie, per tutti coloro che considerano i CIE, nient'altro che lager
e come tali non umanizzabili, si impone la necessità di organizzare
l'azione diretta, il più estesa possibile, per impedire la costruzione di
un lager sul nostro territorio.
Nei mesi scorsi qualcosa ha cominciato a muoversi contro la costruzione
del CIE in Toscana. Varie forze, di varia natura, hanno cominciato a dare
dei segnali importanti, seguendo ciascuno il proprio percorso rispondente
a
legittime sensibilità politico-sociali.
Noi crediamo che questi percorsi pur restando distinti possono incontrarsi
per la costruzione di alcuni momenti cruciali di mobilitazione, i quali
senza ambiguità abbiano l'obbiettivo di abbattere il progetto CIE in
Toscana.
In questo senso noi riteniamo che sia ormai maturata  la necessità di
lanciare per il mese di Giugno una manifestazione regionale che abbia come
obbiettivo diretto la Regione Toscana.
Per costruire insieme questo appuntamento di mobilitazione e di lotta
chiamiamo tutte le forze disponibili ad una assemblea di confronto Lunedì
24 maggio alle ore 21.00 presso il Circolo
Anarchico Fiorentino di Via dei Conciatori 2/R.
ANARCHICI TOSCANI
per contatti:
circoloanarchico@libero.it

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Iniziative contro i C.I.E.

dal Circolo Anarchico Fuori Riga di Seravezza

 

In
Italia ci sono 13 galere chiamate C.I.E. (Centri di Identificazione
ed Espulsione). 13 campi di concentramento in cui sono rinchiuse le
persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dall’oppressione
che le colpisce nel loro paese. Chi riesce a raggiungere le coste del
belpaese
e non muore affogato nel mar Mediterraneo ricacciato indietro dalla

cosiddetta
politica dei respingimenti (negli ultimi anni migliaia
sono i migranti assassinati dalla violenza degli stati), spesso
finisce prigioniero in una di queste strutture, dove soprusi,
maltrattamenti e pestaggi sono all’ordine del giorno.

Il
ministro degli interni Maroni ha dichiarato che entro il 2010 anche
la Toscana dovrà avere un C.I.E. ed il presidente della regione
Rossi da poco eletto ha subito acconsentito.

NO
ALLA COSTRUZIONE

DI
UN C.I.E. IN TOSCANA!

PER
LA CHIUSURA DI TUTTI I C.I.E.!

CONTRO
TUTTE LE GALERE!

CONTRO
TUTTE LE FRONTIERE!

LIBERTA
DI
CIRCOLAZIONE

PER
I MIGRANTI!

PRESIDIO E MOSTRA

CONTRO
I C.I.E.

SABATO 22
MAGGIO
‘10 DALLE ORE 16

IN VIA DELATRE A SERAVEZZA

SABATO
29 MAGGIO

’10 DALLE
ORE 10

IN PIAZZA MATTEOTTI A QUERCETA


SABATO
5 GIUGNO
’10
DALLE ORE 16

IN
PIAZZA DUOMO A
PIETRASANTA


Circolo
anarchico FUORI RIGA Via Delatre 35 Seravezza (LU)

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Fini a Pisa: il Presidente della Camera ha fatto il suo show in un’università blindata

Pisa – Il Presidente della Camera ha
fatto il suo spot. Lo ha fatto in una città blindata, presidiata da
centinaia di forze dell’ordine. Un centinaio di persone ha comunque
voluto contestarne la presenza per ribadire l’ipocrisia dell’iniziativa
dell’università
.

L’iniziativa è stata spostata presso il
polo didattico Carmignani, in piazza dei Cavalieri, a causa delle
elezioni universitarie. E forse anche perchè un centinaio di
antirazzisti e miltanti di collettivi universitari si era dato
appuntamento in Piazza Dante, a ridosso di Giurispudenza.

L’obiettivo era quello di contestare,
per ribadire il no a quelle leggi di cui Fini è il primo firmatario e
che sono l’emblema delle politiche repressive e deliranti dell’Italia
di Berlusconi. Parliamo della Bossi-Fini
(come si fa a parlare di cittadinanza breve e diritto al voto senza
mettere in discussione i principi illiberali della legge
sull’immigrazione?), e della Giovannardi-Fini.
Il presidio ha ricordato più volte Marcello Lonzi,
barbaramente ucciso in carcere a Livorno e Carlo Giuliani (Fini era
vice-presidente del consiglio nel 2001 ed era presente in Prefettura a
Genova).

Il presidio faticosamente si è spostato
da Piazza Dante verso le 11 del mattino. Dopo eser passato dal centro
cittadino si è spostato verso piazza dei cavalieri, dove ha trovato lo
schieramento delle forze dell’ordine…. e della stampa. E’ stato
chiesto di entrare per fare un intervento. Dopo un interminabile
trattativa con gli organizzatori dell’evento (un professore di Scienze
per la Pace) alla fine le autorità hanno "concesso" solo una delegazione
di due persone. Ma chi ha pagato l’iniziativa del Presidente
nell’università? E soprattutto, non era pubblica?

Quando il presidio si stava ormai
sciogliendo un gruppo di contestatori si è spostato verso mensa, e
prendendo di sorpresa le forze dell’ordine è arrivato dinnanzi ai
cancelli, e lì è stato bloccato dai Carabinieri. Il tutto è avvenuto in
modo pacifico.

Sicuramente l’onorevole Fini, per quel
che rappresenta, poteva avere un’accoglienza migliore e più
partecipata. Già nelle assemblee dei giorni precedenti erano emerse
difficoltà organizzative e mancanza di condivisione tra le varie
proposte, e la piazza l’ha pagato caro.

Va ribadita comunque la tenacia di quel
centinaio di persone che hanno voluto contestare Fini nonostante tutto.
Nella giornata di ieri non bisognava tirarsi indietro dinnanzi ad una
provocazione (politica e soprattutto culturale) dell’Università che pur
di accaparrarsi un figura istituzionale di alto livello, è andata ad
invitare uno dei maggiori responsabili delle politiche repressive e
liberticide di questo governo, facendolo parlare di "diritti e
immigrazione". Senza invitare controparte. Senza permettere ai
contestatori di intervenire nella sala. Qualcuno dirà: si poteva
entrare. Ebbene, fino ad una certa ora le forze dell’ordine hanno
permesso di entrare singolarmente. Ma il diritto al dissenso,
specialmente nell’università, passa anche dal fatto, che un centinaio di
contestatori hanno lo stesso diritto di intervenire di quelle persone
che sono entrate singolarmente due ore prima. Ed i contestatori sono
stati bloccati dalla celere. Anche quando hanno chiesto di fare un
intervento ed andar via.

Dopo una riflessione più organica della
mattinata di mobilitazione (con annesse contraddizioni da sciogliere
all’interno del movimento), rimane il fatto che è stato giusto scendere
in piazza e fare da bilancia con un’iniziativa che ha permesso all’on.
Fini di parlare di temi, sfortunatamente, a lui cari.

Ora apriranno i circolini di Fini anche
a Pisa….

tratto da www.autautpisa.it

13 maggio 2010

Posted in Antifascismo, Antirazzismo, Generale, Scuola/Università.


Pisa respinge Fini – giovedì 13

http://www.autautpisa.it/modules/news/article.php?storyid=398ù

Appello
di  convocazione dell’assemblea pubblica di mercoledì 12 maggio.
Pisa

respinge  Fini

Giovedì 13 maggio 2010, presso l’Aula
Magna della
Facoltà di Giurisprudenza, il Presidente della Camera
dei Deputati
Gianfranco Fini è stato invitato a tenere un intervento
su immigrazione e diritto di cittadinanza a conclusione di un ciclo di
letture dal
titolo: “Cittadini e migranti”.
L’obiettivo della
stesura di questo appello è
convocare un’assemblea pubblica per
mercoledì 12 maggio presso la
Facoltà di Giurisprudenza, come
necessario momento di confronto e
dibattito tra tutte le realtà
cittadine e i soggetti interessati, per
costruire una mobilitazione
che vada a contestare la presenza di Fini
nella nostra città e nella
nostra Università.
Proprio nel periodo in
cui in Toscana il PD
torna a parlare di Cie, in cui le politiche
securitarie
costituiscono l’unico strumento di risposta alla crisi, in
cui
eventi come la rivolta di Rosarno vengono relegati al dimenticatoio,
Fini si erge paladino dei diritti dei migranti e promotore di una
proposta
di legge che riformi il diritto di cittadinanza.
Ma questo stesso
Fini
che pensa di utilizzare le aule universitarie come tribuna
politica per
le sue sfilate istituzionali, è lo stesso Fini che con
Bossi respinge in mare i barconi della morte carichi di uomini e donne, è
lo stesso Fini
che insieme a Giovanardi equipara l’uso, l’abuso e
lo spaccio di droghe
pesanti e leggere, sovraffollando le carceri e
tacendo sui massacri che
quotidianamente hanno luogo al loro
interno.
E’ lo stesso Fini di
cui non possiamo dimentichiamo il
volto nella caserma di Bolzaneto e le
dichiarazioni successive ai
fatti del G8 di Genova, è lo stesso fascismo edulcorato che non
fatichiamo a vedere dietro la nuova maschera della
destra
democratica europea.
Per questo consideriamo la presenza di Fini a
Pisa una provocazione che non può essere accettata: Pisa è la città che
resiste
e si schiera al fianco dei migranti nella lotta contro il
decreto
antiborsoni, che dà voce ai parenti delle vittime dello stato,
che
sfila libera nelle manifestazioni antibroibizioniste, che lotta
insieme
alle famiglie per difendere il diritto alla casa e al reddito
garantito,
che si batte per il diritto all’istruzione pubblica e per
tutti e
tutte.

RESPINGIAMO FINI DALLA NOSTRA CITTA’ E DALLA NOSTRA
UNIVERSITA’

Mercoledì
12 Maggio, assemblea pubblica, Facoltà
di Giurisprudenza, ore 17.30

Giovedì 13 Maggio, presidio in
Piazza Dante, ore 10.00

Posted in Antifascismo, Iniziative.