Convegno: quale ricerca/quale didattica sabato 13 ore 16:30, presso la FAL
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– Marzo 11, 2010
13/03 Convegno: Quale ricerca-Quale didattica
Il mito dell’autonomia della scienza e
della ricerca tra tagli e privatizzazioni: il rapporto con i governi
e gli interessi capitalistici.
Tagli a danno dei precari e delle
classi subalterne, sperperi a vantaggio dei baroni, dei monopoli
pubblici e privati, delle classi privilegiate.
Il contributo della scienza e della
ricerca alla guerra e al saccheggio del territorio: la ricerca
bellica e il caso di Livorno.
Quale ricerca / Quale didattica
La ricerca tra tagli e privatizzazioni,
il settore militare e la situazione
locale.

Sabato 13 marzo
ore 16:30
presso la Federazione Anarchica
Livornese in V. degli Asili 33, Livorno
Interverranno:
Fulvio Lazzeri – Università di Pisa
Stefano Galatolo – Università di Pisa
Massimo Zucchetti – Politecnico di
Torino
Circolo Culturale “E. Malatesta”
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– Marzo 8, 2010
10 marzo presidio in solidarietà a Marco
Marco Tonarelli, compagno anarchico di Pistoia, mercoledì 10 marzo sarà sottoposto a processo.
L’11 ottobre scorso a Pistoia venne danneggiata una sede fascista.
La
questura scatenò una vera e propria rappresaglia, facendo irruzione in
una assemblea regionale contro le ronde, che si stava svolgendo a poche
centinaia di metri da dove era avvenuto il fatto. 7 compagni, pur in
mancanza di prove, hanno dovuto subire mesi di arresti.
Adesso si
stanno svolgendo i processi. Marco ha subito per tre mesi gli arresti
domiciliari, ed ora è ancora sotto forti restrizioni.
L’appuntamento per amici e compagni è per mercoledì alle ore 9,30 davanti al Tribunale di Pistoia – Piazza Duomo
il Testo del volantino che sarà distribuito:
MARCO
LIBERO! LIBERI TUTTI!
Molto è stato già detto e scritto a
proposito – e spesso a sproposito – dei fatti dell’11 ottobre
2009, quando ignoti devastarono la sede dei neofascisti di Casa Pound
Pistoia.
Molte cose sono già emerse dalla prima
fase del processo, in particolare le contraddizioni dei testimoni e
degli stessi “aggrediti”, il palese accanimento della Questura di
Pistoia verso gli antifascisti, la ridicolezza delle accuse fin qui
mosse agli accusati.
Oggi a Pistoia il tribunale è chiamato
a giudicare la posizione del nostro amico e compagno Marco,
pistoiese, coinvolto con gli altri antifascisti toscani nella
montatura poliziesco-giudiziaria ordita dalla locale questura.
Marco non può essere colpevole di ciò
di cui è accusato, per il semplice motivo che quel giorno, a
quell’ora, si trovava ad una riunione in cui si sarebbe parlato di
come opporsi al fenomeno delle ronde, argomento scottante in quei
giorni (forse per questo quella riunione è stato l’unico ambiente
su cui si sono soffermate le indagini? Mah!)
Perché, quindi, Marco deve sedersi di
fronte al giudice?
Perché antifascista, come tutti gli altri sotto processo,
in un’epoca in cui invece si assiste ad una riabilitazione di
quella cosa schifosa chiamata fascismo e che permea, a tutt’oggi,
talvolta in maniera subdola, altre volte palesemente, la nostra
società.
Perché impegnato nel campo
dell’antirazzismo, in un Paese in cui le parole d’ordine
sono clandestino, respingimento, irregolare.
Perché impegnato nella lotta contro
l’inceneritore di Montale (quello sì irregolare) ed in tutte
le lotte contro le nocività figlie dello sciagurato modello di
sviluppo a cui ci siamo venduti.
Perché schieratosi apertamente, e
spesso fianco a fianco, con le comunità resistenti che, sparse per
l’Italia, continuano a rivendicare il diritto a scegliere sull’uso
del proprio territorio, delle proprie risorse, delle proprie
coscienze e dei propri corpi.
Ancor prima di essere giudicato, ha
subito oltre due mesi di arresti domiciliari, e solo da
un mese circa può uscire di casa, a patto di non uscire dalla
propria frazione (ma qualcuno l’aveva mai sentita questa?) e
vedere amici e conoscenti, che vengono seguiti fin sotto casa da
agenti in borghese. Alla faccia del principio della presunzione
d’innocenza!!!
MERCOLEDì
10 MARZO ore 9.00
PRESIDIO DAVANTI IL
TRIBUNALE DI PISTOIA
Anarchici Toscani
Certo bisogna farne di strada da una
ginnastica d’obbedienza,
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza,
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni,
da non riuscire più a
capire che non ci sono poteri buoni.
F.de André, “Nella mia ora di
libertà”
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– Marzo 7, 2010
Un altro morto nel carcere Le Sughere
da senzasoste.it
Secondo morto al carcere Le Sughere dall’inizio dell’anno, il 14° in dieci anni.
Il
cadavere del 30enne Snoussi Habib è stato trovato ieri pomeriggio
all’interno della cella dove era recluso. Stando alla ricostruzioni
ufficiale della direzione penitenziaria, il giovane sarebbe morto di
infarto dopo aver inalato una bomboletta del gas, una pratica molto in
voga tra i detenuti e molte volte al centro di episodi gravi (vedi il
caso di Marcello Lonzi), indicativa del livello di disperazione cui
sono costretti a convivere.
Habib era arrivato da poco al penitenziario livornese ed era ospite nel
sovraffollatissimo reparto transiti che al momento ospita 70 persone a
dispetto di una capienza massima di 40. Da quanto si è appreso, prima
di morire il giovane avrebbe avuto un colloquio con il responsabile del
settore chiedendo informazioni sui colloqui e altro.
Sebbene formalmente non si escludano altre ipotesi e siano in corso
indagini per stabilire le reali cause della morte, è chiaro che anche
questo omicidio-suicidio verrà archiviato come tutti gli altri (si è
voluto occultare l’omicidio di Marcello Lonzi di fronte a prove
schiaccianti facendolo passare per una disgrazia, figuriamoci che
volontà possa esserci di far emergere un’eventuale verità altra sulla
morte di un "clandestino").
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– Marzo 7, 2010
Volantino contro i C.I.E.
testo del volantino distribuito ieri al presidio contro i C.I.E.
NO AI LAGER
NO AI C.I.E.
Il
Governo ha intenzione di costruire, entro il 2010, un Centro di
Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) anche in Toscana. La stampa
locale aveva riportato la notizia, assieme alla possibilità di
costruire una struttura di questo tipo nella zona di Biscottino, tra
Pisa e Livorno, nel comune di Collesalvetti.
Il ministro
dell’interno Maroni ha dichiarato che la struttura dovrà essere
distante dall’abitato, possibilmente in edifici statali dismessi,
sicuramente vicino ad un aeroporto per facilitare i rimpatri forzati.
Il ministro ha inoltre dichiarato che una decisione precisa sulla
località che ospiterà il centro, sarà presa solo dopo le elezioni
regionali, con la nuova giunta.
La questione è quindi divenuta
elettorale. Oltre alla posizione ovviamente favorevole del
centrodestra, si è chiarita anche la posizione della lista PD di Rossi,
che con il sostegno di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista,
Comunisti Italiani e Verdi, appoggia la creazione di questi centri.
La
cosa non ci stupisce, come non stupisce la posizione favorevole del
sindaco di Livorno Cosimi. Dopotutto è stata la sua parte politica, nel
1998, a creare con la Turco-Napolitano i Centri di Permanenza
Temporanea, i CPT, successivamente trasformati in CIE dall’attuale
governo con il “Pacchetto Sicurezza”. Queste strutture, dal 1998 ad
oggi, nonostante le trasformazioni, hanno sempre mantenuto lo stesso
ruolo. Quello di veri e propri lager, campi di concentramento, nei
quali si viene rinchiusi per la sola colpa di non avere documenti in
regola. Luoghi di segregazione nei quali si viene per mesi privati di
ogni libertà, in condizioni disumane, subendo spesso abusi da parte
della polizia. Non devono essere aperti nuovi centri, né a Livorno, né
in Toscana, né in altre località. Tutte le strutture già esistenti
devono essere chiuse. Per questo è necessario l’impegno e la
mobilitazione di tutte e di tutti.
CSA GODZILLA
COLLETTIVO ANARCHICO LIBERTARIO
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– Febbraio 27, 2010
IMMAGINI DAL CORTEO STUDENTESCO DEL 24/02
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– Febbraio 24, 2010
SABATO 27 CENA PER MARCO ALLA F.A.L.
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– Febbraio 23, 2010
DOMANI CORTEO CONTO LA REPRESSIONE E CONTRO LA RIFORMA SCOLASTICA
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– Febbraio 23, 2010
DOMANI PRESIDIO CONTRO LE DENUNCE AGLI STUDENTI DEL NAUTICO
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– Febbraio 17, 2010
Comunicato di solidarietà con gli studenti denunciati
Come Collettivo Anarchico Libertario, sentiamo la necessita’ di
esprimere calda solidarietà verso chi, in questi giorni, vittima di una
stretta repressiva, ha ricevuto denunce per la tentata occupazione
dell’ istituto Nautico "Cappellini", il giorno 19 ottobre 2009.
Questo episodio si inserisce in un quadro di sistematica repressione
verso tutte quelle forme di autorganizzazione che, promuovendo pratiche
concrete di lotta, come l’occupazione di una scuola, si pongono al di
fuori degli schemi di controllo.
Riteniamo necessaria una risposta chiara e decisa contro questi
provvedimenti, che ribadisca la volonta’ di continuare quella lotta dal
basso che dirigenze scolastiche e questure vogliono indebolire e
frenare.
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
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– Febbraio 9, 2010