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10 marzo presidio in solidarietà a Marco

Marco Tonarelli, compagno anarchico di Pistoia, mercoledì 10 marzo sarà sottoposto a processo.

L’11 ottobre scorso a Pistoia venne danneggiata una sede fascista.
La
questura scatenò una vera e propria rappresaglia, facendo irruzione in
una assemblea regionale contro le ronde, che si stava svolgendo a poche
centinaia di metri da dove era avvenuto il fatto. 7 compagni, pur in
mancanza di prove, hanno dovuto subire mesi di arresti.
Adesso si
stanno svolgendo i processi. Marco ha subito per tre mesi gli arresti
domiciliari, ed ora è ancora sotto forti restrizioni.

L’appuntamento per amici e compagni è per mercoledì alle ore 9,30 davanti al Tribunale di Pistoia – Piazza Duomo

 

 

il Testo del volantino che sarà distribuito:

 

MARCO
LIBERO! LIBERI TUTTI!

Molto è stato già detto e scritto a
proposito – e spesso a sproposito – dei fatti dell’11 ottobre
2009, quando ignoti devastarono la sede dei neofascisti di Casa Pound
Pistoia.

Molte cose sono già emerse dalla prima
fase del processo, in particolare le contraddizioni dei testimoni e
degli stessi “aggrediti”, il palese accanimento della Questura di
Pistoia verso gli antifascisti, la ridicolezza delle accuse fin qui
mosse agli accusati.

Oggi a Pistoia il tribunale è chiamato
a giudicare la posizione del nostro amico e compagno Marco,
pistoiese, coinvolto con gli altri antifascisti toscani nella
montatura poliziesco-giudiziaria ordita dalla locale questura.

Marco non può essere colpevole di ciò
di cui è accusato, per il semplice motivo che quel giorno, a
quell’ora, si trovava ad una riunione in cui si sarebbe parlato di
come opporsi al fenomeno delle ronde, argomento scottante in quei
giorni (forse per questo quella riunione è stato l’unico ambiente
su cui si sono soffermate le indagini? Mah!)


Perché, quindi, Marco deve sedersi di
fronte al giudice?

Perché antifascista, come tutti gli altri sotto processo,
in un’epoca in cui invece si assiste ad una riabilitazione di
quella cosa schifosa chiamata fascismo e che permea, a tutt’oggi,
talvolta in maniera subdola, altre volte palesemente, la nostra
società.

Perché impegnato nel campo
dell’antirazzismo, in un Paese in cui le parole d’ordine
sono clandestino, respingimento, irregolare.

Perché impegnato nella lotta contro
l’inceneritore di Montale
(quello sì irregolare) ed in tutte
le lotte contro le nocività figlie dello sciagurato modello di
sviluppo a cui ci siamo venduti.

Perché schieratosi apertamente, e
spesso fianco a fianco, con le comunità resistenti che, sparse per
l’Italia, continuano a rivendicare il diritto a scegliere sull’uso
del proprio territorio, delle proprie risorse, delle proprie
coscienze e dei propri corpi.

Ancor prima di essere giudicato, ha
subito oltre due mesi di arresti domiciliari, e solo da
un mese circa può uscire di casa, a patto di non uscire dalla
propria frazione (ma qualcuno l’aveva mai sentita questa?) e
vedere amici e conoscenti, che vengono seguiti fin sotto casa da
agenti in borghese. Alla faccia del principio della presunzione
d’innocenza!!!

MERCOLEDì
10 MARZO ore 9.00

PRESIDIO DAVANTI IL
TRIBUNALE DI PISTOIA

Anarchici Toscani

Certo bisogna farne di strada da una
ginnastica d’obbedienza,
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza,
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni,
da non riuscire più a
capire che non ci sono poteri buoni.

F.de André, “Nella mia ora di
libertà”

 

Posted in Repressione.


Un altro morto nel carcere Le Sughere

da senzasoste.it

 

Secondo morto al carcere Le Sughere dall’inizio dell’anno, il 14° in dieci anni.

livornosughere1.jpg


Il
cadavere del 30enne Snoussi Habib è stato trovato ieri pomeriggio
all’interno della cella dove era recluso. Stando alla ricostruzioni
ufficiale della direzione penitenziaria, il giovane sarebbe morto di
infarto dopo aver inalato una bomboletta del gas, una pratica molto in
voga tra i detenuti e molte volte al centro di episodi gravi (vedi il
caso di Marcello Lonzi), indicativa del livello di disperazione cui
sono costretti a convivere.

Habib era arrivato da poco al penitenziario livornese ed era ospite nel
sovraffollatissimo reparto transiti che al momento ospita 70 persone a
dispetto di una capienza massima di 40. Da quanto si è appreso, prima
di morire il giovane avrebbe avuto un colloquio con il responsabile del
settore chiedendo informazioni sui colloqui e altro.

Sebbene formalmente non si escludano altre ipotesi e siano in corso
indagini per stabilire le reali cause della morte, è chiaro che anche
questo omicidio-suicidio verrà archiviato come tutti gli altri (si è
voluto occultare l’omicidio di Marcello Lonzi di fronte a prove
schiaccianti facendolo passare per una disgrazia, figuriamoci che
volontà possa esserci di far emergere un’eventuale verità altra sulla
morte di un "clandestino").

Posted in Generale.


Volantino contro i C.I.E.

testo del volantino distribuito ieri al presidio contro i C.I.E.

 

 

NO AI LAGER

NO AI C.I.E.

Il
Governo ha intenzione di costruire, entro il 2010, un Centro di
Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) anche in Toscana. La stampa
locale aveva riportato la notizia, assieme alla possibilità di
costruire una struttura di questo tipo nella zona di Biscottino, tra
Pisa e Livorno, nel comune di Collesalvetti.

Il ministro
dell’interno Maroni ha dichiarato che la struttura dovrà essere
distante dall’abitato, possibilmente in edifici statali dismessi,
sicuramente vicino ad un aeroporto per facilitare i rimpatri forzati.
Il ministro ha inoltre dichiarato che una decisione precisa sulla
località che ospiterà il centro, sarà presa solo dopo le elezioni
regionali, con la nuova giunta.

La questione è quindi divenuta
elettorale. Oltre alla posizione ovviamente favorevole del
centrodestra, si è chiarita anche la posizione della lista PD di Rossi,
che con il sostegno di Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista,
Comunisti Italiani e Verdi, appoggia la creazione di questi centri.

La
cosa non ci stupisce, come non stupisce la posizione favorevole del
sindaco di Livorno Cosimi. Dopotutto è stata la sua parte politica, nel
1998, a creare con la Turco-Napolitano i Centri di Permanenza
Temporanea, i CPT, successivamente trasformati in CIE dall’attuale
governo con il “Pacchetto Sicurezza”. Queste strutture, dal 1998 ad
oggi, nonostante le trasformazioni, hanno sempre mantenuto lo stesso
ruolo. Quello di veri e propri lager, campi di concentramento, nei
quali si viene rinchiusi per la sola colpa di non avere documenti in
regola. Luoghi di segregazione nei quali si viene per mesi privati di
ogni libertà, in condizioni disumane, subendo spesso abusi da parte
della polizia. Non devono essere aperti nuovi centri, né a Livorno, né
in Toscana, né in altre località. Tutte le strutture già esistenti
devono essere chiuse. Per questo è necessario l’impegno e la
mobilitazione di tutte e di tutti.

CSA GODZILLA
COLLETTIVO ANARCHICO LIBERTARIO 

Posted in Antirazzismo, Repressione.


IMMAGINI DAL CORTEO STUDENTESCO DEL 24/02

 

Posted in Scuola/Università.


SABATO 27 CENA PER MARCO ALLA F.A.L.

Posted in Iniziative, Repressione.


DOMANI CORTEO CONTO LA REPRESSIONE E CONTRO LA RIFORMA SCOLASTICA

Posted in Scuola/Università.


DOMANI PRESIDIO CONTRO LE DENUNCE AGLI STUDENTI DEL NAUTICO

Posted in Repressione, Scuola/Università.


Comunicato di solidarietà con gli studenti denunciati

Come Collettivo Anarchico Libertario, sentiamo la necessita’ di
esprimere calda solidarietà verso chi, in questi giorni, vittima di una
stretta repressiva, ha ricevuto denunce per la tentata occupazione
dell’ istituto Nautico "Cappellini", il giorno 19 ottobre 2009.
Questo episodio si inserisce in un quadro di sistematica repressione
verso tutte quelle forme di autorganizzazione che, promuovendo pratiche
concrete di lotta, come l’occupazione di una scuola, si pongono al di
fuori degli schemi di controllo.
Riteniamo necessaria una risposta chiara e decisa contro questi
provvedimenti, che ribadisca la volonta’ di continuare quella lotta dal
basso che dirigenze scolastiche e questure vogliono indebolire e
frenare.

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

Posted in Repressione, Scuola/Università.


Presidio contro la repressione del movimento studentesco

Due studenti del nautico sono stati denunciati per le mobilitazioni dello scorso autunno

la
mattina di lunedì 19 ottobre gli studenti del nautico, nonostante le
minacce di bocciatura da parte della dirigenza verso gli studenti delle
prime classi che partecipavano alle mobilitazioni, provarono ad
occupare la propria scuola per portare avanti in modo deciso e con una
forma di lotta legittima la protesta contro i provvedimenti governativi
legati all’istruzione.
Dopo una lunga trattativa fu consentito agli
studenti di tenere un’assemblea permanente all’interno della scuola.
Quella mattina la polizia e la dirigenza si opposero con atteggiamento
intimidatorio e vennero identificati dalla polizia oltre 70 studenti,
in maggioranza minorenni. Questi fatti provocarono le polemiche degli
studenti e di molte realtà politiche cittadine.
A quasi quattro
mesi di distanza, gli ultimi sviluppi non fanno che confermare quanto
già avevamo affermato sulla vicenda. Ci troviamo di fronte a
provvedimenti inaccettabili e gravissimi, oltre che incomprensibili,
spiegabili solo in un ottica di repressione nei confronti di chi lotta.

Fra
gli identificati due studenti minorenni sono stati denunciati.
Probabilmente le conseguenze giudiziarie per loro saranno lievi, ma di
fatto queste denunce sono un grave sintomo del clima repressivo che stà
crescendo anche nella nostra città.

Per rispondere a questa
situazione gli studenti hanno indetto un presidio che si terrà davanti
alla Prefettura il 18 febbraio 2010 alle ore 17.

 

Collettivo Nautico

Coordinamento Studentesco Livornese

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Revocati i domiciliari a Marco!

Da stamani Marco Tonarelli ha solo l’obbligo di dimora dalle 20 alle 7 e il divieto di uscire dalla provincia di Pistoia.

Marco, compasgno di Pistoia, era l’unico dei sette che erano stati arrestati per i fatti dell’11 ottobre a Pistoia, ad essere ancora agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni.

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