MANIFESTO DEL CORTEO NAZIONALE CONTRO GLI OMICIDI DI STATO
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– Gennaio 13, 2010
Comunicato sul corteo nazionale contro gli omicidi di stato
Il 16 Gennaio si terrà a Livorno un corteo nazionale contro gli omicidi di stato.
In
vista della riapertura del processo sulla morte di Marcello Lonzi,
ucciso nel carcere "Le Sughere" di Livorno nel 2003, la madre, Maria
Ciuffi, ha organizzato la manifestazione, ricevendo appoggio ed
adesione anche da familiari di altre vittime dello stato.
Sarà
garantita una presenza anarchica in piazza con uno striscione sul quale
sarà scritto "LO STATO UCCIDE", firmato con una a cerchiata.
Invitiamo
tutti coloro che intendono partecipare alla manifestazione, a non
portare alcun tipo di bandiera, come espressamente richiesto a tutti i
manifestanti dalla madre di Marcello, Maria Ciuffi.
CONCENTRAMENTO
ORE 11:00 P. della Repubblica
Sul nostro blog abbiamo pubblicato l’appello firmato da Maria Ciuffi:
http://collettivoanarchico.noblogs.org/post/2010/01/12/corteo-nazionale-contro-gli-omicidi-di-stato-16-gennaio-a-livorno-ore-11-00-p.dellarepubblica
COLLETTIVO ANARCHICO LIBERTARIO – LIVORNO
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– Gennaio 13, 2010
CORTEO NAZIONALE CONTRO GLI OMICIDI DI STATO 16 GENNAIO A LIVORNO – ORE 11:00 P.dellaRepubblica
l’appello alla partecipazione firmato da Maria Ciuffi:
MORTI DI STATO ovvero ASSASSINATI dallo STATO nelle GALERE ITALIANE e nelle STRADE
NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE?
Venerdì 18 dicembre il giovane Uzoma Emeka, 32 anni nigeriano, muore in
circostanze misteriose nel carcere di Castrogno (Teramo); tre mesi
prima aveva assistito al pestaggio da parte delle guardie di un altro
detenuto. Come accade sempre in questi casi le "autorità" spiegano gli
omicidi con la solita frase "decesso per cause naturali" ma è
sufficiente vedere le foto del corpo di Marcello Lonzi per capire che
non c’è assolutamente niente di naturale – eppure dopo più di sei anni,
un’archiviazione, una riapertura del caso e un iter di esami e perizie
costosissime – per Marcello Lonzi si attende a breve una risposta
proprio dalla Procura di Livorno. Purtroppo la lista dei morti nelle
carceri italiane è lunga e non ha mai fine (nel 2009 sono stati 175 i
morti, il numero più alto registrato dal 2000 ad oggi per un totale di
1564 persone in neanche 10 anni), è un bollettino di guerra, quella
stessa guerra che lo Stato Italiano conduce contro i proletari anche
mediante le galere. Recentemente la morte di Stefano Cucchi che
stranamente ha interessato parecchio stampa e tv, gli stessi che non si
sono per nulla occupati della recente archiviazione per la morte di
Aldo Bianzino, avvenuta nel carcere di Perugia. Federico Aldrovandi
pestato a morte una notte mentre tornava a casa da solo e non
dimentichiamo neanche Carlo Giuliani ucciso dal potere che veniva
duramente contestato nelle giornate del G8 di Genova nel 2001. E quante
sono le morti che nessuno rivendica, quelle facilmente occultabili,
quelle di tanti e tante immigrate che non avendo il permesso di
soggiorno scompaiono come se non fossero mai esistiti? E nei CIE
(Centri di Identificazione ed Espulsione), cioè galere speciali per
soli immigrati/e, sono botte e suicidi, quindi omicidi da parte dello
Stato, messi a tacere e considerati effetti collaterali della guerra
contro l’immigrazione.
Noi non dimentichiamo né perdoniamo gli assassini in divisa.
NELLE CARCERI ITALIANE SI MUORE PERCHE’ SI VIENE UCCISI.
SABATO 16 GENNAIO 2010
Manifestazione a Livorno
Concentramento ore 11.00 in Piazza della Repubblica
Apriranno il corteo alcune mamme dei giovani assassinati e sottolineano
che non sono gradite bandiere di partito né passerelle per personaggi
politici.
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– Gennaio 12, 2010
Testo del volantino che distribuiremo al presidio di sabato 9 gennaio
L’11
ottobre scorso a Pistoia viene danneggiata una sede fascista,
all’interno c’è anche un consigliere comunale pistoiese del PDL.
La Questura per dare una risposta, scatena, dopo poche ore, una vera e propria operazione repressiva, facendo irruzione in una
assemblea regionale contro le ronde che si stava svolgendo a poche centinaia di metri da dove è avvenuto il fatto.
Vengono perquisiti i locali ed identificati i partecipanti. I presenti vengono poi condotti in questura, dove passeranno la notte, 9 di loro saranno poi denunciati, e di questi, 3 saranno posti agli arresti.
Questi provvedimenti vengono presi nonostante le perquisizioni non abbiano fatto emergere prove sul loro coinvolgimento.
Il
9 novembre altri 4 tra i denunciati vengono posti agli arresti. Sono
quindi in tutto 7 arrestati, 6 ai domiciliari ed uno in carcere. Nelle
prossime settimane si apriranno i processi a carico dei sette
arrestati. In questi tre mesi sono state molte le iniziative di
solidarietà e di denuncia di questo grave atto repressivo, migliaia di
persone in tutta la toscana vi hanno preso parte, scendendo in piazza,
partecipando a presidi o ad iniziative di sottoscrizione. E’ chiara
ormai a tutti la natura esclusivamente repressiva ed intimidatoria di
questa operazione. Dobbiamo quindi continuare a lottare per opporci
alla stretta repressiva e per arrivare alla liberazione degli
arrestati.
Collettivo Anarchico Libertario
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– Gennaio 8, 2010
Pisa: balla e resisti Reggae Benefit per Umanità Nova e cena per M. Lonzi
…balla e resisti!!!
Sabato 10 gennaio c/o Rebeldia (v. Battisti 51 – Pisa): Roots and
culture 2, Reggae Benefit per lo storico settimanale anarchico Umanità
Nova con i dj di Canapisa Reggae All Star (Bass Klaat, Padella, Rankin
T, Stan Zion, Tu shun Pengs) che si esibiranno in selecta roots and
conscious start h.23 stop h. 2.30. Alle 21 la dancehall sarà preceduta
da una cena vegetariana (organizzata in collaborazione con
l’Osservatorio Antiproibizionista), i cui ricavati andranno a
contributo per le spese legali necessarie per riaprire il caso di
Marcello Lonzi, morto dopo un pestaggio nel carcere di Livorno.
Circolo Anarchico di Vicolo del Tidi
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– Gennaio 7, 2010
Vittoria dei lavoratori a Brembio
La lotta collettiva e la solidarietà creatasi in questi giorni tra i
lavoratori della Fiege di Brembio e i compagni che l’hanno sostenuta, hanno dato
oggi frutti pienamente positivi.
Il 31 dicembre, giorno del primo picchetto, le forze del disordine hanno
cercato di reprimere la lotta picchiando i lavoratori e arrestando uno di loro
ed un compagno dello slai cobas. L’aggressione subita non ha sortito l’effetto
voluto. Anzi ai lavoratori della Fiege si sono uniti lavoratori di altre
cooperative e compagni solidali. Ieri mattina alle 6 è iniziato l’ennesimo
picchetto e dopo un giorno e mezzo la Fiege ha ceduto. Ha chiesto con urgenza un
incontro con i lavoratori in lotta. Questo si è concluso verso 18 di oggi con il
pieno reintegro di tutti e 68 i lavoratori alle condizioni da essi richieste
(compresi coloro che non hanno partecipato attivamente alla lotta), bruciando
sul tempo il pessimo accordo firmato da cgil, cisl e uil che si sarebbe
concretizzato in un tavolo il 7 di questo mese.
Anche i lavoratori che inizialmente non hanno partecipato al picchetto si
sono riavvicinati al comitato di lotta.
Domani alle 11.30 è previsto un appuntamento davanti ai cancelli della
Fiege per festeggiare e per analizzare in un’assemblea i passaggi che hanno
portato a questo risultato e aprire possibilità a future e proficue lotte
collettive.
Nei prossimi giorni intendiamo produrre un dossier sulla lotta di
Brembio per restituirner la cronologia e alcune riflessioni maturate
collettivamente davanti ai cancelli dello stabilimento
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– Gennaio 6, 2010
Political Arrests in Belgrade – Freedom for Anarcho-Syndicalists
Appello della INTERNATIONAL WORKERS ASSOCIATION (AIT-IWA)
About the case:
On
Saturday, Sept. 4, five (*) political activists were arrested in
Belgrade on trumped up charges. The five, Tadej Kurepa, Ivan Vulović,
Sanja Dojkić, Ratibor Trivunac and Nikola Mitrovic, are activists in or
associates of the Anarcho-Syndicalist Initiative, the Serbian section
of the International Workers’ Association (IWA). (* The sixth person
sought by police, Ivan Savic, was also arrested some days later.)
The
arrests are allegedly related to a direct action which took place at
the Greek Embassy on Aug. 25. Negligible damage was done; a crack in
one window, a tiny burn mark on the facade and a circled A graffiti on
the embassy as a act of symbolic solidarity with Thodoros Iliopoulos.
The prosecutor however imagines this as an act of “international
terrorism” and would like to charge our comrades with such.
If the state allows such charges to be pressed, they could be facing
3-15 years in prison.
As it is, the five were arrested, harrassed and are to be held in
custody for at least one month while the case is organized.
Although one of the accused, General Secretary of the IWA Ratibor
Trivunac clearly and publically declared that he knew nothing of the
action, he was arrested. It is not the first time that authorities have
come after him or his comrades for no other reason than the fact that
they are radical critics of the state.
We are calling on people around the world to take action now!
If you can organize a protest at a Serbian Embassy, Consulate or other
Diplomatic Mission, please do so ASAP. Rather than one day of action,
we think actions can be spread out over a few days, but we think it’s
best not to wait! Try to make an action by Sept. 15-16.
Also, send faxes and protest letters! We are including a list of
addresses on this page. If you like, you can also send a letter to the
government through this page. You can write your own text or use out
sample text. Our page can keep a log of signatorees so we may pass them
on to the comrades in Serbia so they know which organizations and
people have sent protests.
Please send us information about your demos, protests or articles on the case!
FREE THE FIVE NOW!
ADDRESSES OF DIPLOMATIC MISSIONS OF THE REPUBLIC OF SERBIA:
http://www.mfa.gov.rs/Worldframe.htm
Send a protest here
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– Gennaio 6, 2010
PRESIDIO INFORMATIVO CONTRO LA REPRESSIONE
SABATO 9 GENNAIO
ORE 16 P.ZZA GRANDE
PRESIDIO INFORMATIVO CONTRO LA REPRESSIONE
Collettivo Anarchico Libertario
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– Gennaio 5, 2010
VIAREGGIO, A 6 MESI DALLA STRAGE ANNUNCIATA.
da:http://www.assemblea29giugno.info/
VIAREGGIO, A 6 MESI DALLA STRAGE ANNUNCIATA.
Trentadue morti zero indagati ! Il prossimo 29 sono sei mesi … e le
cose che debbono fare sono ancora troppe. In primo luogo il
risarcimento ai familiari delle vittime. Risarcimenti senza ricatti. I
familiari delle vittime debbono avere giustizia subito senza che siano
sbattuti fuori dal procedimento penale. Hanno il pieno diritto ad
essere parte del processo per rispetto dei loro cari e per contribuire
alla ricerca della verità su quanto avvenuto il 29 giugno.
Perché i 32 morti non siano uccisi una seconda volta !
Perché quanto avvenuto non abbia più a ripetersi !
Per questo l’Assemblea 29 giugno, mercoledì 16 dicembre ha fatto di
tutto, anche con la presenza davanti al Principe di Piemonte, per avere
“udienza” dalla “Task force europea”, riunita a Viareggio il 16-17
scorsi. E alle ore 18.30 siamo stati ricevuti ed abbiamo presentato le
nostre proposte, elaborate al Seminario del 28 novembre nei locali del
Dlf, sulla sicurezza nel trasporto ferroviario. Allo stesso modo il 2
dicembre abbiamo partecipato a Roma all’audizione alla 8^ Commissione
del Senato con il medesimo intento: continuare la battaglia per la
sicurezza e la salute.
Sicurezza, Verità e Giustizia: questo chiede da mesi la città di Viareggio
L’Assemblea 29 giugno propone ai Comitati costituiti dopo la strage,
alle realtà impegnate in questi mesi “per non dimenticare”, ai
lavoratori e ai cittadini un salto di qualità nella mobilitazione, una
mobilitazione più determinata affinché chi di dovere si metta in moto.
La proposta è ritrovarsi in tanti e tante in stazione a Viareggio alle
ore 20,45 il prossimo 29 dicembre per bloccare, temporaneamente,
l’Eurostar delle 21.17 (diretto a Genova) e l’Intercity delle 21.56
(diretto a Livorno).
Sicuramente una proposta forte a fronte di risposte deboli (per non
dire assenti) verso i familiari delle vittime, la città di Viareggio,
la sicurezza in ferrovia. Il dibattito è aperto. A noi la parola (ed i
fatti) per smuovere coerentemente e concretamente acque sempre più
stagnanti.
UN TRENO MERCI PRENDE FUOCO. E’ LO STESSO TRENO MERCI DERAGLIATO A VIAREGGIO!
Martedì 22 dicembre alle 17.30 circa, lungo la linea ferroviaria
tirrenica, all’altezza di Gavorrano-Giuncarico (Gr), una delle cisterne
di un treno merci che trasportava Gpl, stava viaggiando con le ruote
completamente avvolte dal fuoco, quando un automobilista lo ha notato
ed ha immediatamente avvisato i vigili del fuoco. Il treno che
viaggiava in direzione sud è stato fermato prima della stazione di
Grosseto. I vigili hanno spento il fuoco e raffreddato i freni del
carro.
Il treno è lo stesso deragliato a Viareggio il 29 giugno scorso!
Il carico è lo stesso: Gpl (Gas di petrolio liquefatto)
La partenza è la stessa: Trecate (Novara)
La destinazione è la stessa: Gricignano di Aversa (Caserta)
La ditta del Gpl è la stessa: Sarpom (Società per azioni raffineria padana olii minerali)
Il transito da Viareggio è lo stesso: 22.16 (il 22 dicembre, avendo 14
ore di ritardo, è transitato dalla stazione di Viareggio alle ore 12.30
circa; la sera del deragliamento avvenuto alle ore 23.48 aveva circa
un’ora e mezzo di ritardo)
La società incaricata della spedizione è la stessa: Fs logistica
L’impresa ferroviaria è la stessa: Trenitalia
Il gestore delle infrastrutture è lo stesso: Rete ferroviaria italiana (Rfi)
Il numero del treno non è lo stesso (da 50325 – quello deragliato a
Viareggio – a 50329). Forse per opportunità le Ferrovie lo hanno
modificato ? Forse per necessità la proprietà delle cisterne non sembra
essere la tedesca Gatx, bensì una società privata francese ?
Il treno di Grosseto ha preso fuoco il 22 dicembre, lo stesso giorno
in cui moriva, dopo 6 mesi, Elisabeth, 32^ vittima della strage di
Viareggio.
Poteva essere una strage fotocopia di quella del 29 giugno
Dopo i 32 morti di Viareggio non è stato fatto ancora nulla per la
sicurezza nel trasporto ferroviario. Moretti & C. continuano a
giocare con la vita delle persone.
In questi mesi sono morti sui binari ancora ferrovieri e lavoratori delle ditte di appalto.
I viaggiatori e i pendolari sono costretti a sacrifici, sofferenze e
rischi per il diritto alla circolazione ed alla mobilità. I vertici
aziendali hanno ancora voglia di scherzare su panini, coperte, piazzale
Loreto …
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteoli, si permette
di dire che simili dichiarazioni sono dovute al fatto che i lorsignori
sono solo un po’ stressati. Alla faccia dello stress: Moretti ha una
retribuzione di circa 1.200.000 euro. E il cassaintegrato o il
disoccupato da cosa dovrebbe essere affetto !?
Ricordiamo solo che il ministro dei trasporti egiziano, a seguito di un
incidente ferroviario che il 17 ottobre scorso causò la morte di 17
persone, si è dimesso. Forse, nel paese degli eredi dei faraoni il buon
senso e la responsabilità di certi signori è ben altra cosa da quella
nostrana.
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– Dicembre 30, 2009
Un polo di ricerca militare allo Scoglio della Regina?
da senzasoste.it
Sulle colonne de Il Tirreno di questa mattina si è parlato
dell’accordo tra Comune di Livorno, Wass e Sssu Sant’Anna di Pisa per
un polo di eccellenza tecnologica allo Scoglio della regina. Il tutto
sempre decorato da commenti di esaltazione. Come sempre, mai un dubbio
o una eventuale critica. Leggendo Il Tirreno sembra che tutto sia
prefetto come la famiglia del Mulino Bianco. Basterebbe invece una
volta ogni tanto dire la verità per lasciare spazio anche
all’intelligenza dei cittadini che possano valutare se un progetto sia
valido o meno dal punto di vista etico, sociale o economico. red 22
dicembre 2009
Ecco una lettera inviataci da uno studente universitario di Pisa
Foto tratta da www.vialeitalia.it
Sono
uno studente dell’Università di Pisa, ho 21 anni e vivo a Livorno,
scrivo a proposito dell’accordo tra il sindaco di questa città, la
Wass e la sssu Sant’Anna.
Apprendo
dalla stampa locale, che ha dedicato un discreto spazio alla firma
del protocollo, che il polo di ricerca di tecnologie del mare dello
Scoglio della Regina diventerà un centro di eccellenza sulla
robotica subacquea. Sulla maggior parte dei giornali si parla di un
importante accordo che porterà Livorno ad essere centro di sviluppo
per l’alta tecnologia. Si parla di sistemi per il controllo dei
fondali, di sistemi robotici capaci di scovare le navi dei veleni e
di monitorare l’inquinamento, si parla di applicazioni civili. Un
articolo fa sorgere i primi dubbi, su La Nazione si parla di
“applicazioni civili ma anche -eventualmente- trasferibili al
settore militare dove la Wass notoriamente eccelle.” La Wass, come
si apprende dal sito della stessa società, deve il suo nome esteso
-Whitehead Alenia Sistemi Subacquei- all’inventore dei siluri, Robert
Whitehead. La Wass fa parte di finmeccanica dal 1995 ed è una punta
dell’industria militare italiana, produce siluri di vario tipo,
contromisure, sonar e sistemi subacquei. Vera e propria eccellenza
insomma. Sorge quindi non solo un dubbio, ma una vera e propria
preoccupazione. Avremo in città un polo di ricerca militare? La
domanda è retorica, è chiaro ormai che da questo accordo non può
derivare altro. Questo è il risultato di un sistema formativo e di
una ricerca sempre più asservite agli interessi di imprese, governi
ed enti locali. Quanto scrivo non è niente di nuovo, ma quanto è
stato ripetuto negli ultimi tempi dagli studenti che, anche a
Livorno, come a Pisa ed in tutta Italia, si sono mobilitati, non solo
contro i provvedimenti dell’attuale Governo, ma contro un generale
processo di progressiva privatizzazione del sistema formativo.
L’accordo
in questione è emblematico. Sono chiari infatti qui tutti gli
interessi in ballo. La Wass potrà disporre di ricercatori
d’eccellenza per sviluppare le proprie tecnologie militari, la sssu
Sant’Anna potrà disporre di finanziamenti, il Comune di Livorno si
prenderà la sua fetta essendo proprietario dello Scoglio della
Regina. Ci sarebbe molto altro da dire, sia sulla situazione locale,
sia su come questa si inserisce nel quadro delle direttive nazionali
ed internazionali nell’ambito della ricerca e dell’università. Come
ci sarebbe molto da dire sui legami tra le università e le industrie
di morte, le industrie militari. Non è però certo questo lo spazio
per parlarne.
Vorrei
solo ringraziare il sindaco Cosimi per aver chiarito la posizione sua
e dell’amministrazione comunale. Non potranno più esserci dubbi
sulla natura esclusivamente propagandistica delle future “aperture”
verso le istanze di un movimento studentesco che, anche nella nostra
città, ormai da più di un anno scende in piazza.
22 dicembre 2009
***
Comune di Livorno, Sant’Anna e Was insieme per lo sviluppo di sistemi di robotica marina
LIVORNO. Creare un centro di eccellenza nazionale sulla robotica
subacquea con applicazioni civili legate in particolare alla sicurezza
e all’ambiente. E’ questo l’obiettivo della convenzione firmata questa
mattina, tra il Comune di Livorno, la Scuola Superiore di Studi
Universitari e di perfezionamento "Sant’Anna" e la Wass (Whitehead
Alenia Sistemi Subacquei), società livornese del gruppo Finmeccanica,
da anni impegnata in attività di ricerca ed innovazione nei settori di
vocazione industriale. A firmare la convenzione sono stati il sindaco
di Livorno Alessandro Cosimi, il direttore della Scuola Sant’Anna Maria
Chiara Carrozza, e il presidente della Wass, Giuseppe Carta. Il Polo di
ricerca delle Tecnologie del Mare e la Robotica Marina dello Scoglio
della Regina, inaugurato il 13 gennaio 2009, dopo alcuni importanti
iniziative nel segno dell’alta tecnologia, si conferma luogo quindi di
incontro tra scienza e industria. «Dal 2004 lavoriamo per portare a
Livorno l’Università e la ricerca avanzata, i "saperi" – ha spiegato
Cosimi. Questo risultato è stato raggiunto, visto che la nostra città
possiede un Polo universitario di Logistica e un Centro di Robotica
Marina. Ma oggi che, grazie a questa convenzione, i "saperi" si
intrecciano finalmente con l’industria, posso dire che stiamo facendo
un nuovo salto di qualità, che la proietta nel futuro».
Un
progetto a largo respiro nel quale Livorno si candida a diventare un
centro di eccellenza nazionale pubblico/privato sulla robotica
subacquea, attraverso un rapporto di collaborazione scientifica e
tecnologica tra la Wass ed il Polo di Ricerca delle Tecnologie per il
Mare e la Robotica Marina (guidato dal direttore del Polo "Sant’Anna
Valdera", coordinatore dei Laboratori Arts e Crim Paolo Dario). Con
questa convenzione, l’amministrazione si fa propulsore di uno sviluppo
economico del territorio, coniugando la ricerca avanzata ai bisogni
delle imprese, con l’obiettivo di creare posti di lavoro sul
territorio. Per coordinare e promuovere le iniziative oggetto della
convenzione, sarà costituito un Comitato Scientifico ed Etico
costituito da un rappresentante del Comune nominato dal Sindaco, da un
componente della Scuola, nominato dal suo Direttore, da un componente
della Wass, nominato dall’amministratore delegato. Come ha concluso
l’incontro l’assessore Giovanna Colombini, «questo è senza dubbio un
evento storico, perché per la prima volta il Comune di Livorno si è
fatto promotore, facilitatore e sostenitore di un processo che coniuga
ricerca di eccellenza e domanda di innovazione tecnologica del mondo
imprenditoriale».
Claudio Passiatore
tratto da http://www.greenreport.it
22 dicembre 2009
Posted in Antimilitarismo, Scuola/Università.
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– Dicembre 29, 2009