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Repressione in grecia: Comunicato APO

COMUNICATO DELL’A.P.O. (Αναρχική Πολιτική Οργάνωση, Organizzazione Politica Anarchica) CONTRO LA CAMPAGNA REPRESSIVA DELLO STATO

L’attacco di natura repressiva del 26 agosto, consistente nell’invasione da parte di un esercito di occupazione – composto dalle Unità Speciali Antiterrorismo e reparti di Polizia Antisommossa – e nello sgombero di 4 squat, l’arresto di 3 occupanti e la detenzione di 143 rifugiat* e immigrat*, che sono stati trasferiti dalle loro abitazioni, è stata la prima azione di un’operazione di guerra. Un’operazione già annunciata dai funzionari del governo, e che è stata preprarata da parte dei piccoli “Goebbels” dei media, per mezzo di una’individuzione sistematica dei propri obeittivi tra i membri del movimento anarchico e tra coloro che lottano.

Quest’operazione è avvenuta proprio a seguito del voto sulle leggi contro i sindacati, l’abolizione del diritto d’asilo nelle Università, l’inasprimento del razzismo istituzionale contro immigrat* e rifugiat*, i piani repressivi nei confronti degli squat ad Atene e Giannina. Dopo le elezioni del 7 luglio, il nuovo governo, seguendo le orme dell’amministrazione precedente, ha presentato la propria agenda per i prossimi anni e indicato quelli che sono i suoi principali nemici, i nemici di ogni governo: anarchiche ed anarchici; chi è in lotta; migranti e rifugiati; le lavoratrici e i lavoratori. Questa campagna di guerra contro chiunque prosegua la lotta è parte degli sforzi capillari dello stato greco, che hanno lo scopo di assoggettare la resistenza sociale e di classe e di farli sottostare a questa condizione.
Uno sforzo che si è sempre scontrato con il muro delle mobilitazioni dinamiche e di massa, di rivolte e lotte.

Il fallimento dello stato e del sistema capitalista, la continua riproduzione e il suo decadimento sempre più profondo, portano all’accentuazione delle esclusioni e alle innumerevoli violenze contro i poveri, al saccheggio e alla distruzione irreparabile della natura, alla morte delle persone martoriate ai confini, a una sopravvivenza fatta di stenti nelle moderne galee del lavoro.

Sia a livello internazionale che locale, la paura dei gruppi dominanti per lo scontento e la rabbia per queste condizioni, conduce al miglioramento della loro fortificazione legale e repressiva, alla feroce guerra ideologica che arriva per giunta a disumanizzare i loro avversari e coloro che irritano il regime. Dalla Grecia alla Francia, i lacchè autoritari si riferiscono a coloro che vengono presi di mira in quanto “feccia” e “spazzatura”, come preludio all’esercizio della violenza omicida.

Stanno tentando di diffondere il terrore, in quanto si ritrovano contro di loro migliaia di oppositori. Le immagini di poliziotti armati e l’invasione degli squadroni di polizia in Exarcheia e negli squat hanno molti destinatari, tutte e tutti coloro che stanno soffocando sotto questo regime di sfruttamento e sottomissione. Sono questi i gruppi e i soggetti a cui il movimento anarchico si rivolge e da cui trae la sua forza. Ciò che risulta critico al giorno d’oggi è la presenza massiccia e combattiva per le strade, il contrattacco contro le guardie dei pretoriani, la risposta collettiva del popolo in lotta e di chi subisce la repressione. Il risultato della battaglia contro questa campagna repressiva a lungo termine determinerà negli anni a venire l’equilibrio di potere tra lo stato e i padroni da una parte e i plebei dall’altra.

Usando la solidarietà come nostra arma, occorre lanciare il segnale di un contrattacco alla brutalità statale e capitalista, rivitalizzare la resistenza sociale e di classe. Stiamo chiamando i compagni anarchici, le e gli occupanti, chiunque lotti in tutto il mondo per organizzare mobilitazioni e azioni in solidarietà con il movimento anarchico e gli squat in Grecia. La solidarietà internazionalista potrebbe sollevare un’altra barricata ai piani dello stato e del capitale, e rafforzare la resistenza del popolo alla lotta in ogni angolo del mondo.

In quanto A.P.O., partecipiamo, supportiamo e chiamiamo alle mobilitazioni organizzate dalle assemblee degli squat anarchici, squat abitativi per rifugiat* e migrant*, strutture di movimento e dei collettivi politici “¡NO PASARAN!” ad Atene e alle manifestazioni del 31 agosto e del 14 settembre. Sosteniamo il FestivalLibertario degli squat a Salonicco (dal 3 al 6 settembre) e facciamo appello anche alla manifestazione contro la Fiera Internazionale di Salonicco del 7 settembre e alla protesta che si terrà a Patra di sabato 31 agosto, ad Esperos.

CONTRO LA REPRESSIONE DELLO STATO

NESSUNA RESA – NESSUNA TREGUA!

¡NO PASARAN!

CONTRO LA CAMPAGNA REPRESSIVA DELLO STATO

SOLIDARIETÀ AGLI SQUAT E ALLE STRUTTURE DIMOVIMENTO

MOBILITAZIONI DI SOLIDARIETÀ

· SABATO, 31 AGOSTO, MANIFESTAZIONE, ORE 12:00, PIAZZA EXARCHEIA, ATENE

· SABATO, 31 AGOSTO, MANIFESTAZIONE, ORE 12:00, ESPEROS – PIAZZA GEORGE, PATRA

· 3-6 SETTEMBRE, FESTIVAL LIBERTARIO DI SQUAT E COLLETTIVI, SALONICCO

· SABATO, 7 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE, ORE 17:00, KAMARA, SALONICCO

· SABATO, 14 SETTEMBRE, MANIFESTAZIONE, ORE 12:00, PROPYLEA, ATENE

A.P.O. (Αναρχική Πολιτική Οργάνωση, Organizzazione Politica Anarchica) – FEDERAZIONE DI COLLETTIVI

28 agosto 2019

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Solidarietà al “Galeone”!

Solidarietà al “Galeone”!

10, 100, 1000 spazi liberati per fermare l’abbandono e la speculazione

Stamattina (30 luglio 2019) dalle 10.30 un ingente spiegamento di forze dell’ordine accompagnato da vigili del fuoco si è presentato davanti allo spazio occupato anarchico “il galeone” di Pisa per attuare uno sgombero. Un’occupante si è asserragliato sul tetto mentre un’altra compagna è stata portata via in manette e rilasciata in seguito. Sul luogo sono accorsi subito tant* solidal* per monitorare e manifestare la loro rabbia contro questo ultimo atto repressivo.

Undici degli occupanti sono indagati per occupazione, allaccio abusivo di corrente, danneggiamento di cabine dell Enel. Il Pm ha inizialmente chiesto l’obbligo di firma e foglio di via per tutt* ma successivamente la richiesta è stata rigettata. Esprimiamo la nostra piena solidarietà al Galeone ed a chi pratica l autogestione e continua ad aprire e difendere spazi di libertà in ogni luogo.

Collettivo Anarchico Libertario

Federazione Anarchica Livornese

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Programma Effetto Refugio 2019

Programmazione di Effetto Refugio 2019

come ogni anno tra i banchetti di Effetto Refugio ci sarà anche un fornitissimo banchetto anarchico con stampa, libri, spille, magliette, fazzoletti etc..

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A 4 anni dalla strage di Suruç: La loro lotta era la nostra lotta, la loro lotta continuerà nella nostra lotta!

Pubblichiamo di seguito la traduzione del comunicato del DAF – Devrimci Anarşist Faaliyet (Azione Anarchica Rivoluzionaria) sull’attacco della polizia alle manifestazioni per i 4 anni dalla strage di stato di Suruç

La loro lotta era la nostra lotta, la loro lotta continuerà nella nostra lotta!

Nel luglio 2015, 33 rivoluzionari che erano partiti per ricostruire Kobanê, una città che era stata distrutta e saccheggiata dalle bande dell’ISIS, sono stati massacrati dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS. Per commemorare i rivoluzionari massacrati e per mantenere vive le loro lotte, si sono tenute nel quarto anniversario del Massacro di Suruç delle commemorazioni nella zona di Kadıköy a Istanbul e di Kızılay ad Ankara. Queste manifestazioni erano state convocate da un appello delle Organizzazioni Giovanili, tra cui la Gioventù Anarchica.

Alla stessa ora del massacro di quattro anni fa, sono state tenute commemorazioni alle tombe dei nostri compagni, che erano stati massacrati dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS. Con la promessa di portare a compimento i sogni dei 33 giovani, e di chiamare i responsabili del massacro a render conto di quanto hanno fatto loro.

Tutti i rivoluzionari e le famiglie di coloro che hanno perso la loro vita nel Massacro di Suruç si sono incontrati alle 18:00 a Kadıköy, in Halitağa Street per il sit-in di protesta per commemorare 33 rivoluzionari. È stato gridato che le persone che sono state massacrate dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS, vivono ancora nella lotta. Per tutta la durata del sit-in si sono susseguiti gli interventi delle famiglie dei sopravvissuti e delle famiglie dei nostri compagni uccisi.

L’ingiustizia, l’oppressione e la violenza con cui sono stati massacrati non sono finite, ma proseguono anche oggi, e sono continuate ad Istanbul e ad Ankara contro coloro che si sono riuniti per commemorarli.

Dopo il sit-in a Istanbul, mentre la manifestazione si dirigeva in corteo verso la Süreyya Opera House per l’evento commemorativo nel Mehmet Ayvalıtaş Park, la polizia assassina dello Stato assassino ha iniziato ad attaccare in modo incessante. Allo stesso modo ad Ankara, su convocazione delle Organizzazioni Giovanili, inclusa l’anarchica Karala, tutti coloro che erano convenuti in Sakarya Street per un’azione sono stati soggetti agli attacchi della polizia. 8 rivolizonari sono stati arrestati. Con i continui assembramenti nella zona di Kızılay dopo l’attacco, è stato dimostrato ancora una volta che non ci sarà nessun arretramento di fronte allo Stato assassino. I rivoluzionari che non hanno lasciato le strade hanno mostrato che non è possibile porre fine alla lotta per la giustizia per Suruç con gli attacchi della polizia.

KADIKOY È UNA BARRICATA

Quelli che hanno forzato i rivoluzionari ad arretrare con i loro attacchi, arresti, politiche intimidatorie ancora una volta hanno visto che Kadıköy è la barricata dei rivoluzionari. 33 compagni, nostri amici, lottavano nelle strade di Kadıköy dove lo scontro è stato ancora una volta mostrato in piazza. Alla violenza della polizia e di coloro che provano a sopprimere la rabbia dei rivoluzionari è stato risposto riempendo le strade di Kadıköy. Con slogan e barricate contro gli attacchi della polizia, Kadıköy ha ancora una volta mostrato di essere un campo di lotta e di resistenza. Continuando i loro incessanti attacchi la polizia ha fermato 20 rivoluzionari, inclusi 3 nostri compagni della Gioventù Anarchica. Da Kalkedon a Bahariye Street, sono state tirate su barricate in tutte le strade di Kadıköy.

La lotta dei 33 anarchici e socialisti rivoluzionari massacrati a Suruç è la nostra lotta. Non si può porre fine al loro viaggio e ai loro sogni con le bombe, gli attacchi, gli arresti e le intimidazioni.

La loro lotta è la nostra, la nostra lotta continuerà!

Viva la Rivoluzione!

Viva l’Anarchia!

 

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In memoria di Filippo Filippetti – anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

In memoria di Filippo Filippetti
anarchico livornese, antifascista, ucciso dai fascisti

Venerdì 2 agosto 2019

ore 19 Commemorazione presso la lapide

Via Provinciale Pisana 354, Livorno

(andando verso Via Firenze, alla ex-scuola di fronte al circolo ARCI “Tamberi”)

Filippo Filipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.

Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile.

Nell’estate del 1922 si giocano le ultime carte per fermare la reazione antiproletaria: il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e dei singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.

Da mesi l’Unione Anarchica Italiana e il giornale “Umanità Nova” si battono a sostegno del movimento degli Arditi del Popolo, per costituire un fronte unico proletario che organizzi la difesa.

Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è costituita l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano tutti i sindacati, con l’appoggio dell’Unione Anarchica, del Partito Repubblicano, del Partito Comunista e del Partito Socialista.

L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio.

I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.

In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, Bari i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo.

Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione.

Molti furono gli assassinati in quei giorni. Popolani, militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Luigi Gemignani, Gilberto Catarsi, Pietro Gigli, Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Bruno Giacomini e Genoveffa Pierozzi.

Negli scontri in periferia viene ucciso il giovane anarchico Filippo Filippetti.

Gli anarchici invitano tutti gli antifascisti a partecipare alla commemorazione.

Federazione Anarchica Livornese

cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it

Collettivo Anarchico Libertario

collettivoanarchico@hotmail.it

http://collettivoanarchico.noblogs.org/

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Contro la discarica di Livorno al Limoncino

CONTRO LA DISCARICA DI LIVORNO AL LIMONCINO

Da lunedì 8 luglio è in corso all’incrocio tra via della Valle Benedetta e via del Limoncino un presidio permanente contro la discarica che la società Livrea sta attivando nella ex cava del monte la Poggia.

La discarica si trova in una zona a rischio idrogeologico che ha subito l’impatto dell’alluvione del settembre 2017. Tra i rifiuti destinati alla discarica ci sono anche fanghi di dragaggio, scorie di fonderie, ceneri dell’inceneritore.

Dal 4 luglio alcuni camion hanno iniziato a conferire rifiuti nel sito e solo la presenza del presidio animato da residenti che da circa dieci anni si oppongono al progetto ha fatto in modo che i trasporti di rifiuti si fermassero per qualche giorno e che due camion tornassero indietro.

Questo dimostra che solo l’azione diretta, in questo caso realizzata attraverso il presidio permanente, può fermare questa ulteriore bomba ecologica su Livorno.

L’azione diretta è stata ed è la pratica più efficace per ostacolare le devastazioni del Tav in Val Susa, del Muos in Sicilia, del Tap e di tante altre “opere”, piccole e grandi ma comunque inutili e nocive.

La discarica del Limoncino, se sarà portata a regime, sarà uno degli impianti più pericolosi in una città in cui sono già presenti molte attività industriali a rischio di incidente, e già colpita dallo sfruttamento dei territori e dalle nocività, con gravi danni sulla salute di tutte e tutti.

Per questo sosteniamo la lotta in corso e siamo solidali con chi venerdì 12 luglio è stato aggredito da uno degli esponenti dell’azienda. Di fronte a questi atti è ancor più evidente la necessità dell’impegno diretto, dal basso, e sopratutto della solidarietà.

Federazione Anarchica Livornese – cdcfedanarchicalivornese@vigilio.it

Collettivo Anarchico Libertario – collettivoanarchico@hotmail.it

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Per la libertà, contro le frontiere!

Per la libertà, contro le frontiere!

Giovedì 4 luglio
dalle 21

Nel giardino della Federazione Anarchica Livornese
Via degli Asili 33-35, Livorno

La vicenda della Sea Watch 3 non è che uno degli ultimi e più eclatanti casi che rendono evidenti le politiche repressive e razziste in atto ormai da anni. Confrontiamoci sulle forme di resistenza e azione contro questa stretta autoritaria a partire dal “Decreto sicurezza bis” recentemente approvato dal governo e dalla situazione a Malta nel contesto della guerra ai migranti in atto nel Mediterraneo. Ne parliamo con Giacomo e Francesco, appena tornati da Malta, dove hanno lavorato ad un reportage sulla situazione dei migranti e sulle attività di solidarietà.

Saranno proiettate le foto di Giacomo Sini

Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese

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Solidarietà a* prigionier* in sciopero della fame

nella foto: striscione esposto oggi sulla scalinata del palazzo comunale a Livorno

Solidarietà a* prigionier* in sciopero della fame
Chiudere AS2! Liber* tutt*!

Da un mese due prigioniere anarchiche, Silvia e Anna, sono in sciopero della fame contro le durissime condizioni di detenzione. Chiedono di essere trasferite dalla Sezione AS2 del carcere de L’Aquila in cui si trovano e la chiusura di quella stessa sezione. In queste settimane molte e molti altri prigionieri anarchici si sono uniti a questa lotta, mentre le rivolte e le proteste nelle carceri sono aumentate in questo mese. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha però deciso come risposta di trasferire nella stessa AS2 de L’Aquila anche un’altra anarchica, Natascia.
È necessario rompere il silenzio e l’isolamento. Solidarietà e libertà per tutte e tutti!

Collettivo Anarchico Libertario
Livorno, 27 giugno 2019

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Per Lorenzo Orsetti

Ieri (23 giugno) abbiamo salutato Lorenzo Orsetti, Orso, Tekoşer. Molti erano presenti la mattina al trasporto da Careggi alla Società di Mutuo Soccorso di Rifredi, dove sono state presenti ancora più persone nel corso della giornata. Oltre ad amici ed amiche, familiari, fiorentini e abitanti del suo quartiere Rifredi, erano presenti con striscioni molte realtà di movimento da tutta Italia, erano presenti compagne e compagni di lotta di Lorenzo in Rojava, delegazioni da diversi paesi. Presenti compagne e compagni anarchici oltre che da tutta la Toscana anche da Milano, Roma, Reggio Emilia, da Cosenza, e da molte altre località. Tra i molti interventi, un compagno della Federazione Anarchica Livornese ha letto questo messaggio di saluto della FAI – Federazione Anarchica Italiana

“Saluto a Lorenzo Orsetti

L’aspirazione ad un mondo di libertà, uguaglianza e solidarietà hanno mosso le scelte di Lorenzo Orsetti, per questo la Federazione Anarchica Italiana è vicina ai familiari, alle amiche e agli amici, alle compagne e ai compagni.

Salutiamo Lorenzo come un partigiano, un internazionalista, un anarchico.

Nel suo impegno di combattente in Rojava e in Siria a sostegno di un processo rivoluzionario complesso, schiacciato tra le guerre degli stati, Lorenzo ha sempre rivendicato apertamente i propri ideali, fino a scegliere di unirsi negli ultimi mesi alla formazione anarchica Tekoşîna Anarşîst. Anche per questo, come molte e molti altri, Lorenzo non è morto per sostenere una causa lontana, ma per rendere possibile la rivoluzione, perché la vita cambiasse pure qui. Una vita e un mondo liberi dallo sfruttamento, dall’oppressione, dal patriarcato, che costruiremo anche per Lorenzo.

Le compagne e i compagni della Federazione Anarchica Italiana”

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Funerali di Lorenzo Orsetti

Pubblichiamo il comunicato dell’assemblea fiorentina che ha organizzato le iniziative per i funerali di Lorenzo Orsetti a Firenze
Lorenzo Orso Tekosher, partigiano fiorentino, torna a casa
 
DOMENICA 23
alle 9.30 APPUNTAMENTO al capolinea della Tramvia davanti all’ingresso di Careggi (fermata “Careggi – Ospedale”) per accompagnare insieme Orso fino al
SMS di Rifredi in Via Vittorio Emanuele 303
dalle 10.00 camera ardente fino alle 20.00 presso SMS di Rifredi
All’interno della giornata tutti coloro che vorranno portare un saluto o un omaggio a Lorenzo potranno farlo, con interventi, letture, riflessioni. Nel corso della giornata saranno proiettati materiali video, fotografie e videomessaggi inviati dai compagni in Rojava.
Sono previsti due momenti più “ufficiali” di interventi, il primo la mattina dalle 11.30 e il secondo il pomeriggio dalle ore 17.00.
LUNEDI’ 24
alle 10.00 momento di ricordo pubblico di ricordo sul piazzale delle Porte Sante a San Miniato
dalle 17.00 festa aperta a tutti in ricordo di Orso a Villa Ruspoli, in Via di Montughi 61N
Per chi viene in pullman da fuori Firenze, diamo indicazione di uscire dall’autostrada a Villa Costanza e da là prendere la tranvia T1 e scendere al capolinea “Careggi-Ospedale” per arrivare all’appuntamento alle 9.30.
Oppure scendere alla fermata “Sms Rifredi – Teatro”.
 
INDIRIZZO DI CROWDFUNDING
 
La famiglia, le amiche e gli amici di Orso hanno attivato una compagna di crowdfunding presso la piattaforma di PRODUZIONI DAL BASSO, sulla quale sarà possibile effettuare donazioni volte a coprire le spese per il funerale e per l’organizzazione di un’associazione culturale che porti avanti, tramite varie iniziative, gli ideali che Lorenzo aveva abbracciato.
Link al crowdfunding:
https://www.produzionidalbasso.com/project/lorenzo-orso-tekoser-per-continuare-la-lotta/
 
 
Per Orso
Il 18 marzo Lorenzo Orsetti, Orso, nome di battaglia “Tekoser”, ha perso la vita in un’imboscata mentre con alcuni compagni era impegnato nella liberazione delle ultime zone rimaste sotto controllo dello Stato Islamico in territorio siriano.
 
La sua scelta di unirsi alle YPG-YPJ nel Kurdistan, non è stata un caso, dettata da incoscienza o da ricerca di fama o di emozioni forti. Sapeva benissimo di correre dei rischi, ma sentiva forte il bisogno di superare i limiti e le ingiustizie che il sistema capitalista ci impone sia a livello individuale che collettivo. Orso era in Siria perché aveva trovato nella rivoluzione kurda la cosa più vicina ai suoi ideali di libertà, antifascismo, uguaglianza, rispetto, perché credeva che ognuno di noi deve fare la sua parte se vogliamo costruire una società dove questi non siano altro che parole vuote. E lui la sua parte ha avuto il coraggio di farla, sostenendo la rivoluzione nata dal PKK in Turchia ed oggi difesa anche in Rojava da migliaia di compagni/e kurdi, arabi, assiri, ezidi e da centinaia di altri internazionalisti come lui.
 
La sua morte ci ha colpito e ha lasciato in tutti noi un segno. Ma come lui stesso ha scritto, non possiamo cedere alla tristezza ed alla rassegnazione. Perché è necessario continuare a combattere per ciò che è giusto, per ciò che si ama; la lotta non è finita e non lo è nemmeno la speranza di vittoria. E questa speranza, come faceva Orso, dobbiamo tenercela ben stretta.
 
Orso adesso torna a casa, e noi, con la famiglia, la cui dignità deve essere di esempio per tutti, gli amici e le amiche, i compagni e le compagne, Domenica 23 giugno a Firenze ci ritroveremo per una giornata dedicata al suo ricordo, prima che lunedì prenda posto accanto ai 5 partigiani già sepolti al cimitero delle Porte Sante di Firenze.
 
Ricorderemo Orso consapevoli che la sua esperienza, come quella di tutti coloro che sono morti per la libertà, dovrà esserci di esempio per proseguire nella lotta, in Italia come in Kurdistan, continuando a sostenere il movimento kurdo, a denunciare ed attaccare il ruolo dell’Italia e della Ue nelle politiche di guerra e sfruttamento. Per ricordarlo nella maniera migliore, e con lui le altre migliaia di compagni/e che hanno trovato la morte combattendo per i propri ideali rivoluzionari, continueremo a lottare e a tenere alti i valori dell’antifascismo e della libertà!
 
Per fare in modo che tutto questo non venga dimenticato, ma diventi stimolo per tutti noi a rinnovare l’impegno personale e collettivo nella nostra lotta comune.
 
 
Perché chi ha compagni non muore mai!
Biji berxwedana PKK!
Serkeftin! Fino alla vittoria!
 
Assemblea Cittadina di Firenze per Orso Tekoser, Familiari, amiche/i di Lorenzo

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