Programmazione di Effetto Refugio 2019
come ogni anno tra i banchetti di Effetto Refugio ci sarà anche un fornitissimo banchetto anarchico con stampa, libri, spille, magliette, fazzoletti etc..
Collettivo Anarchico Libertario – Livorno
Programmazione di Effetto Refugio 2019
come ogni anno tra i banchetti di Effetto Refugio ci sarà anche un fornitissimo banchetto anarchico con stampa, libri, spille, magliette, fazzoletti etc..
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– Luglio 30, 2019
Pubblichiamo di seguito la traduzione del comunicato del DAF – Devrimci Anarşist Faaliyet (Azione Anarchica Rivoluzionaria) sull’attacco della polizia alle manifestazioni per i 4 anni dalla strage di stato di Suruç
La loro lotta era la nostra lotta, la loro lotta continuerà nella nostra lotta!
Nel luglio 2015, 33 rivoluzionari che erano partiti per ricostruire Kobanê, una città che era stata distrutta e saccheggiata dalle bande dell’ISIS, sono stati massacrati dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS. Per commemorare i rivoluzionari massacrati e per mantenere vive le loro lotte, si sono tenute nel quarto anniversario del Massacro di Suruç delle commemorazioni nella zona di Kadıköy a Istanbul e di Kızılay ad Ankara. Queste manifestazioni erano state convocate da un appello delle Organizzazioni Giovanili, tra cui la Gioventù Anarchica.
Alla stessa ora del massacro di quattro anni fa, sono state tenute commemorazioni alle tombe dei nostri compagni, che erano stati massacrati dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS. Con la promessa di portare a compimento i sogni dei 33 giovani, e di chiamare i responsabili del massacro a render conto di quanto hanno fatto loro.
Tutti i rivoluzionari e le famiglie di coloro che hanno perso la loro vita nel Massacro di Suruç si sono incontrati alle 18:00 a Kadıköy, in Halitağa Street per il sit-in di protesta per commemorare 33 rivoluzionari. È stato gridato che le persone che sono state massacrate dallo Stato assassino e dalle bande dell’ISIS, vivono ancora nella lotta. Per tutta la durata del sit-in si sono susseguiti gli interventi delle famiglie dei sopravvissuti e delle famiglie dei nostri compagni uccisi.
L’ingiustizia, l’oppressione e la violenza con cui sono stati massacrati non sono finite, ma proseguono anche oggi, e sono continuate ad Istanbul e ad Ankara contro coloro che si sono riuniti per commemorarli.
Dopo il sit-in a Istanbul, mentre la manifestazione si dirigeva in corteo verso la Süreyya Opera House per l’evento commemorativo nel Mehmet Ayvalıtaş Park, la polizia assassina dello Stato assassino ha iniziato ad attaccare in modo incessante. Allo stesso modo ad Ankara, su convocazione delle Organizzazioni Giovanili, inclusa l’anarchica Karala, tutti coloro che erano convenuti in Sakarya Street per un’azione sono stati soggetti agli attacchi della polizia. 8 rivolizonari sono stati arrestati. Con i continui assembramenti nella zona di Kızılay dopo l’attacco, è stato dimostrato ancora una volta che non ci sarà nessun arretramento di fronte allo Stato assassino. I rivoluzionari che non hanno lasciato le strade hanno mostrato che non è possibile porre fine alla lotta per la giustizia per Suruç con gli attacchi della polizia.
KADIKOY È UNA BARRICATA
Quelli che hanno forzato i rivoluzionari ad arretrare con i loro attacchi, arresti, politiche intimidatorie ancora una volta hanno visto che Kadıköy è la barricata dei rivoluzionari. 33 compagni, nostri amici, lottavano nelle strade di Kadıköy dove lo scontro è stato ancora una volta mostrato in piazza. Alla violenza della polizia e di coloro che provano a sopprimere la rabbia dei rivoluzionari è stato risposto riempendo le strade di Kadıköy. Con slogan e barricate contro gli attacchi della polizia, Kadıköy ha ancora una volta mostrato di essere un campo di lotta e di resistenza. Continuando i loro incessanti attacchi la polizia ha fermato 20 rivoluzionari, inclusi 3 nostri compagni della Gioventù Anarchica. Da Kalkedon a Bahariye Street, sono state tirate su barricate in tutte le strade di Kadıköy.
La lotta dei 33 anarchici e socialisti rivoluzionari massacrati a Suruç è la nostra lotta. Non si può porre fine al loro viaggio e ai loro sogni con le bombe, gli attacchi, gli arresti e le intimidazioni.
La loro lotta è la nostra, la nostra lotta continuerà!
Viva la Rivoluzione!
Viva l’Anarchia!
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– Luglio 23, 2019

ore 19 Commemorazione presso la lapide
Via Provinciale Pisana 354, Livorno
(andando verso Via Firenze, alla ex-scuola di fronte al circolo ARCI “Tamberi”)
Filippo Filipetti, giovane anarchico, viene ucciso il 2 agosto 1922 dai fascisti mentre si oppone, assieme ad altri antifascisti, ad una spedizione punitiva contro Livorno.
Il 2 Agosto 1922 un gruppo di giovani antifascisti, tra i quali alcuni anarchici, ingaggia uno scontro armato nei pressi di Pontarcione con i camion dei fascisti. Muore nella sparatoria Filippo Filippetti, membro degli Arditi del Popolo, sindacalista dell’USI per il settore edile.
Nell’estate del 1922 si giocano le ultime carte per fermare la reazione antiproletaria: il paese è attraversato da un crescendo di aggressioni compiute dai fascisti nei confronti delle organizzazioni del movimento operaio e dei singoli militanti; si contano decine di morti fra gli antifascisti.
Da mesi l’Unione Anarchica Italiana e il giornale “Umanità Nova” si battono a sostegno del movimento degli Arditi del Popolo, per costituire un fronte unico proletario che organizzi la difesa.
Su iniziativa del Sindacato Ferrovieri Italiano è costituita l’Alleanza del Lavoro, a cui partecipano tutti i sindacati, con l’appoggio dell’Unione Anarchica, del Partito Repubblicano, del Partito Comunista e del Partito Socialista.
L’Alleanza del Lavoro indice uno sciopero generale ad oltranza per fermare le violenze fasciste a partire dalla mezzanotte del 31 luglio.
I fascisti finanziati da agrari e industriali, armati da Carabinieri ed Esercito, protetti dalla monarchia e dalla chiesa, aggrediscono le roccaforti operaie.
In molte città, fra cui Piombino, Ancona, Parma, Civitavecchia, Bari i fascisti vengono respinti anche grazie all’azione degli Arditi del Popolo. Nel momento in cui la resistenza operaia cresce, CGL e PSI, sperando in un ennesimo compromesso, si ritireranno dalla lotta, aprendo la strada alla rappresaglia armata del Governo.
Livorno è uno dei centri dello scontro. Tra il 1° e il 2 Agosto 1922 squadre fasciste provenienti da tutta la Toscana lanciano la caccia agli antifascisti livornesi, facendo irruzione nei quartieri popolari che resistono all’invasione.
Molti furono gli assassinati in quei giorni. Popolani, militanti comunisti, anarchici, repubblicani e socialisti, tra i quali Luigi Gemignani, Gilberto Catarsi, Pietro Gigli, Pilade Gigli, Oreste Romanacci, Bruno Giacomini e Genoveffa Pierozzi.
Negli scontri in periferia viene ucciso il giovane anarchico Filippo Filippetti.
Gli anarchici invitano tutti gli antifascisti a partecipare alla commemorazione.
Federazione Anarchica Livornese
cdcfedanarchicalivornese@virgilio.it
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org/
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– Luglio 18, 2019

Da lunedì 8 luglio è in corso all’incrocio tra via della Valle Benedetta e via del Limoncino un presidio permanente contro la discarica che la società Livrea sta attivando nella ex cava del monte la Poggia.
La discarica si trova in una zona a rischio idrogeologico che ha subito l’impatto dell’alluvione del settembre 2017. Tra i rifiuti destinati alla discarica ci sono anche fanghi di dragaggio, scorie di fonderie, ceneri dell’inceneritore.
Dal 4 luglio alcuni camion hanno iniziato a conferire rifiuti nel sito e solo la presenza del presidio animato da residenti che da circa dieci anni si oppongono al progetto ha fatto in modo che i trasporti di rifiuti si fermassero per qualche giorno e che due camion tornassero indietro.
Questo dimostra che solo l’azione diretta, in questo caso realizzata attraverso il presidio permanente, può fermare questa ulteriore bomba ecologica su Livorno.
L’azione diretta è stata ed è la pratica più efficace per ostacolare le devastazioni del Tav in Val Susa, del Muos in Sicilia, del Tap e di tante altre “opere”, piccole e grandi ma comunque inutili e nocive.
La discarica del Limoncino, se sarà portata a regime, sarà uno degli impianti più pericolosi in una città in cui sono già presenti molte attività industriali a rischio di incidente, e già colpita dallo sfruttamento dei territori e dalle nocività, con gravi danni sulla salute di tutte e tutti.
Per questo sosteniamo la lotta in corso e siamo solidali con chi venerdì 12 luglio è stato aggredito da uno degli esponenti dell’azienda. Di fronte a questi atti è ancor più evidente la necessità dell’impegno diretto, dal basso, e sopratutto della solidarietà.
Federazione Anarchica Livornese – cdcfedanarchicalivornese@vigilio.it
Collettivo Anarchico Libertario – collettivoanarchico@hotmail.it
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– Luglio 13, 2019
Giovedì 4 luglio
dalle 21
Nel giardino della Federazione Anarchica Livornese
Via degli Asili 33-35, Livorno
La vicenda della Sea Watch 3 non è che uno degli ultimi e più eclatanti casi che rendono evidenti le politiche repressive e razziste in atto ormai da anni. Confrontiamoci sulle forme di resistenza e azione contro questa stretta autoritaria a partire dal “Decreto sicurezza bis” recentemente approvato dal governo e dalla situazione a Malta nel contesto della guerra ai migranti in atto nel Mediterraneo. Ne parliamo con Giacomo e Francesco, appena tornati da Malta, dove hanno lavorato ad un reportage sulla situazione dei migranti e sulle attività di solidarietà.
Saranno proiettate le foto di Giacomo Sini
Collettivo Anarchico Libertario
Federazione Anarchica Livornese
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– Luglio 2, 2019
nella foto: striscione esposto oggi sulla scalinata del palazzo comunale a Livorno
Da un mese due prigioniere anarchiche, Silvia e Anna, sono in sciopero della fame contro le durissime condizioni di detenzione. Chiedono di essere trasferite dalla Sezione AS2 del carcere de L’Aquila in cui si trovano e la chiusura di quella stessa sezione. In queste settimane molte e molti altri prigionieri anarchici si sono uniti a questa lotta, mentre le rivolte e le proteste nelle carceri sono aumentate in questo mese. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha però deciso come risposta di trasferire nella stessa AS2 de L’Aquila anche un’altra anarchica, Natascia.
È necessario rompere il silenzio e l’isolamento. Solidarietà e libertà per tutte e tutti!
Collettivo Anarchico Libertario
Livorno, 27 giugno 2019
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– Giugno 27, 2019
Ieri (23 giugno) abbiamo salutato Lorenzo Orsetti, Orso, Tekoşer. Molti erano presenti la mattina al trasporto da Careggi alla Società di Mutuo Soccorso di Rifredi, dove sono state presenti ancora più persone nel corso della giornata. Oltre ad amici ed amiche, familiari, fiorentini e abitanti del suo quartiere Rifredi, erano presenti con striscioni molte realtà di movimento da tutta Italia, erano presenti compagne e compagni di lotta di Lorenzo in Rojava, delegazioni da diversi paesi. Presenti compagne e compagni anarchici oltre che da tutta la Toscana anche da Milano, Roma, Reggio Emilia, da Cosenza, e da molte altre località. Tra i molti interventi, un compagno della Federazione Anarchica Livornese ha letto questo messaggio di saluto della FAI – Federazione Anarchica Italiana
“Saluto a Lorenzo Orsetti
L’aspirazione ad un mondo di libertà, uguaglianza e solidarietà hanno mosso le scelte di Lorenzo Orsetti, per questo la Federazione Anarchica Italiana è vicina ai familiari, alle amiche e agli amici, alle compagne e ai compagni.
Salutiamo Lorenzo come un partigiano, un internazionalista, un anarchico.
Nel suo impegno di combattente in Rojava e in Siria a sostegno di un processo rivoluzionario complesso, schiacciato tra le guerre degli stati, Lorenzo ha sempre rivendicato apertamente i propri ideali, fino a scegliere di unirsi negli ultimi mesi alla formazione anarchica Tekoşîna Anarşîst. Anche per questo, come molte e molti altri, Lorenzo non è morto per sostenere una causa lontana, ma per rendere possibile la rivoluzione, perché la vita cambiasse pure qui. Una vita e un mondo liberi dallo sfruttamento, dall’oppressione, dal patriarcato, che costruiremo anche per Lorenzo.
Le compagne e i compagni della Federazione Anarchica Italiana”
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– Giugno 25, 2019
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– Giugno 22, 2019
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– Giugno 5, 2019
Circa un mese fa ha preso il via in molte città l’operazione di chiusura di centri di accoglienza con conseguente deportazione delle persone che vi vivevano. Quella che segue è la testimonianza di Franco, coordinatore dell’associazione Africa Academy Calcio, che da alcuni anni lavora con giovani stranieri nel campo dello sport e del sociale, riguardo a quello che è avvenuto a Livorno il 29 aprile.
Livorno ha dimenticato la sua storia fatta di accoglienza e solidarietà
Dopo che molti Centri di accoglienza per richiedenti asilo gestiti da associazioni hanno chiuso i battenti per il Decreto Salvini, anche a Livorno, da lunedi 29 aprile, nell’indifferenza di tutte le forze politiche che in questo tempo di elezioni sbandierano il loro antifascismo, molti giovani migranti sono stati caricati su un pullman e deportati nella Val di Cornia.
Io ero presente in quell’occasione e ho visto scene che mai avrei pensato di vedere nel corso della mia vita. La sofferenza dei ragazzi con i loro bagagli e le loro poche cose mentre salire su un pullman con destinazione il niente per una vita d’inferno. Siamo tornati a quelle notti in cui gli ebrei venivano caricati sui camion tedeschi e deportati nei campi di concentramento e intorno, come ha detto sempre Primo Levi, non c’era nessuno a protestare. La polizia, come al solito, presenziava con aria minacciosa impedendo ai giovani migranti qualsiasi contatto con l’esterno.
Anche i militari tedeschi facevano così, tenevano a distanza gli “estranei” con metodi violenti. Dopo gli abbracci ai ragazzi, di cui due appartenevano ad Africa Academy Calcio, il pullman è partito. Non mi aspetto niente dalle forze politiche né dall’Amministrazione locale ma è stata una vergogna per una Livorno che si è sempre contraddistinta per il suo antifascismo non vedere nessuno a portare un po’ di solidarietà a quei ragazzi, un abbraccio, fargli vedere che comprendevamo il loro star male. La Livorno delle Livornine non esiste più, è stata abolita dall’indifferenza!!
Dal 29 aprile il disinteresse e la mancanza di umanità hanno trionfato per la gioia di leghisti e fascisti. Sarebbe stata anche una testimonianza per coloro che vedono nella migrazione il problema dei problemi ben sapendo di fingere alla grande, perché sanno benissimo quale sarà il destino di questi di questi giovani.
Infatti molti di loro sono stati deportati alla Franciana, vecchia scuola adibita a Centro di Prima Accoglienza per rifugiati politici situata tra Piombino e Venturina.
Sono stato alla Franciana in quanto ho portato documenti sanitari ai ragazzi della Africa Academy Calcio e vestiti a tutti quanti. La cosa incredibile è che questa scuola è situata in mezzo alla campagna, isolata da tutto e da tutti.
Le aule sono state trasformate in camere dove sono stati sistemati 10 letti in cui i ragazzi dormono e mettono le loro cose in armadietti fatiscenti. La noia e la malinconia sono le condizioni con cui hanno a che fare. Privacy zero quando sono tutti in camerata. Leggere, meditare, pregare diventa veramente difficile causa il sovraffollamento.
Quando escono lo possono fare solo nelle vicinanze, non perché non possono uscire ma perché non sanno dove andare. Piombino dista 17 km e Venturina 6. Gli addetti della Croce Rossa che hanno la gestione della struttura vanno a pulire le stanze ciclicamente e il mangiare viene portato da una cooperativa di Piombino.
Il responsabile è talmente ligio al diktat della Prefettura che non lascia entrare nessuno nemmeno per una parola di conforto o la distribuzione di indumenti. Perché la paura della perdita del posto di lavoro è più forte dell’umanità che si può provare per questi ragazzi.
Davanti al cancello scorre un fosso colmo di acqua putrida e puzzolente piena anche di plastica e scartoffie. Non mi meraviglierebbe che prossimamente venisse bonificato dai ragazzi a costo zero.
D’estate le zanzare abbonderanno e saranno fastidiose. Quale speranza dunque per questi ragazzi?
Le associazioni livornesi che li ospitavano hanno detto che sono state scelte le migliori soluzioni per la loro vita.
La Franciana è una struttura deficitaria sia dal punto di vista strutturale sia perché non offre niente ai ragazzi, solo noia e abbattimento morale. I ragazzi della Africa Academy infatti dopo una settimana di permanenza in questa struttura hanno palesato problemi psicologici notevoli, perché passare da una vita fatta d’impegni ad una vita fatta di niente è drammatico.
La legge Salvini ha vanificato anche tutti gli sforzi che sono stati fatti per ricreare una armonia nella psiche di questi ragazzi che presentavano segni di problematiche dovute ai bombardamenti visti e vissuti nei luoghi di provenienza, agli stupri, agli annegamenti, alle percosse in Libia e sul nostro territorio. Riportarli in una condizione di smarrimento totale in un ambiente come la Franciana, con l’ombra minacciosa del caporalato, può portarli a peggiorare di nuovo, ben sapendo che l’abbattimento ha portato in altre realtà anche al suicidio.
Quando sono andato alla Franciana sono stato inizialmente scambiato per un caporale da alcuni che vivono là da diverso tempo, e ho pensato a quanti caporali si presenteranno o si sono già presentati in questa struttura per portare i ragazzi a lavorare nella Val di Cornia.
Il territorio agro alimentare della zona è vastissimo e penso che l’intento della Prefettura di Livorno sia stato proprio quello di mandare questi ragazzi ad alimentare la forza lavoro degli imprenditori locali che pur di realizzare il loro profitto pagheranno pochi spiccioli ai ragazzi.
È la manodopera di riserva, quella che serve ai padroni per realizzare una rete capillare di profitto di cui anche il caporalato fa parte.
La pace per questi ragazzi è davvero dura !!
Franco Marrucci
(questo articolo sarà pubblicato su Umanità Nova)
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– Maggio 30, 2019