riceviamo e pubblichiamo
Solidarietà dall’Internazionale di Federazioni Anarchiche
L’11 maggio, un appello allo sciopero generale è stato lanciato in Grecia. Da questo sono nate manifestazioni in tutto il paese, brutalmente represse ad Atene. Questo grave attacco poliziesco arriva in un clima di forte tensione: denunce di militanti, attacchi fascisti a spazi occupati e a migranti. Fin dall’inizio della manifestazione, che vedeva uniti decine di migliaia di partecipanti, la polizia ha attaccato violentemente lo spezzone libertario e quello dei sindacati di base. Molti sono stati i feriti e decine gli arrestati. Un manifestante è tra la vita e la morte per le percosse subite. Il governo greco è accusato dai manifestanti di tentativo di omicidio.
L’Internazionale di Federazioni Anarchiche sostiene i manifestanti, i movimenti sociali e i gruppi anarchici nelle lotte contro le misure di regressione sociale imposte dal governo greco e dal FMI.
Condanniamo la repressione poliziesca e la violenza dello Stato. Appoggiamo il movimento anarchico greco e le lotte popolari che, in Grecia come in altri paesi, quotidianamente costruiscono le nuove forme di resistenza e di alternativa sociale.
CRIFA di Reggio Emilia 22-5-2011
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By collettivo
– Maggio 26, 2011
Giovedì 26 maggio presso la Federazione Anarchica Livornese in Via dgli Asili 33, ultimo appuntamento per il cineforum organizzato dal Collettivo Anarchico Libertario
ore 20:30 Aperitivo con abbondante buffet!
ore 21:30 proiezione di “Carandiru” di Hector Babenco


Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
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By collettivo
– Maggio 25, 2011
La mattina del 19 maggio vicino Piazza Cavallotti, la Polizia Municipale ha compiuto l’ennesima retata contro i ragazzi senegalesi che lavorano nella zona del mercato, un ragazzo è finito in ospedale ed un altro è stato fermato e successivamente rilasciato grazie alla mobilitazione di decine di migranti, che hanno raggiunto in corteo il Municipio la mattina stessa, sarà processato giovedì 26. Già dal giorno seguente sono continuati i “controlli”. E’ chiara la volontà di esasperare la situazione dall’arroganza con cui vengono condotte tali operazioni, tanto che la Polizia Municipale ha intimato ai giornalisti di non fare foto o riprese video. Ormai da anni la Polizia Municipale viene impiegata per questi “controlli”, che non sono altro che operazioni repressive e persecutorie nei confronti di chi è solo colpevole di trovarsi in una condizione di sfruttamento e discriminazione. I controlli, le denunce, le requisizioni di merce, le minacce e le aggressioni nei confronti degli “abusivi” senegalesi così come lo sgombero e la devastazione dei campi “nomadi” rientrano in quella politica razzista condivisa dal PD e dal Governo. Una politica che non fa altro che peggiorare le condizioni dei più sfruttati ed emarginati, che mira a spezzare la solidarietà tra gli sfruttati e ad alimentare il razzismo stesso. Tutto questo si materializza nell’uso della violenza da parte dello stato. L’amministrazione comunale ha deciso qualche mese fa di armare ancora meglio la sua polizia, oltre alla pistola, saranno attrezzati con spray urticante e manganello. Questo risponde alla volontà di organizzare in senso sempre più autoritario e repressivo il governo della città. La mattina del 19 maggio però non sono riusciti a spezzare la solidarietà, decine e decine di persone hanno reagito difendendo un ragazzo senegalese aggredito fisicamente dalla Polizia Municipale che gli è letteralmente saltata addosso. Sono intervenuti la polizia di stato, i carabinieri, la DIGOS, ma ci sono voluti i pompieri istituzionali per provare a placare gli animi. La reazione della gente però non si è fermata ed un corteo ha raggiunto il Municipio per chiedere la liberazione del ragazzo senegalese fermato. E’ necessario che episodi di solidarietà come quello dimostrato dai passanti e dai migranti stessi, diventino la base di una pratica quotidiana, non solo per vigilare e reagire contro gli attacchi repressivi ma soprattutto per liberarsi da ogni forma di sfruttamento ed oppressione.
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
http://collettivoanarchico.noblogs.org 21/05/2011
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By collettivo
– Maggio 21, 2011
da senza soste.it:
Momenti di tensione fra ambulanti senegalesi e vigili urbani in piazza Cavallotti davanti al Comune. Tutto è iniziato questa mattina verso le 10 quando i vigili hanno messo in atto l’ennesimo intervento per sequestrare il materiale di vendita ad un ragazzo senegalesi di piazza Cavallotti. Uno di loro scappando ha perso il materiale ma i vigili lo hanno raggiunto saltandogli addosso con veemenza e, secondo le testimonianze, anche con inutile violenza. Una scena che ha portato una reazione anche da parte dei numerosi passanti che hanno solidarizzato col gruppo di ambulanti che cercavano di liberare l’amico. Da lì sono nati momenti di tensione fra vigili e ambulanti senegalesi che allora hanno deciso di andare in corteo verso il Comune per protestatre contro il comportamento persecutorio dei vigili e per reclamare la liberazione dell’amico.
Sul posto sono giunte macchine della digos, dei carabinieri e della polizia oltre che alcuni operatori sociali e M’baie Diop (vicino a Arci e Pd) a fare da mediatore. 6 vigili, come loro consuetudine, si sono fatti refertare al pronto soccorso (solita manovra per scagionarsi e fare notizia, tanto paga l’Inail…).
Le tensioni fra vigili e ambulanti di piazza Cavallotti scoppiarono già almeno 3 anni fa senza che tuttavia si fossero mai riscontrati conflitti o situazioni particolari con gli altri ambulanti o i clienti del mercato. Poi negli ultimi 2 anni lo sceriffo Pucciarelli e i suoi vigili hanno deciso di intervenire in modo sempre più “spettacolare” e persecutorio nei confronti dei senegalesi. Una logica che rientra nella ristrutturazione del corpo dei vigili urbani sempre più impegnati nell’ordine pubblico e nella “difesa del decoro urbano”. Basta vedere che proprio questa “squadra” è diventata la più numerosa all’interno del corpo stesso. Nel puro stile dell’amministrazione livornese, forti con i deboli e deboli con i forti.
red. 19 maggio 2011
Questo pomeriggio, ironia della sorte, il Pd aveva organizzato un incontro sull’immigrazione alla circoscrizione 2. Ospiti Andrea Spini, docente dell’Università di Firenze, il sindaco Cosimi, il segretario toscano del Pd Manciulli e Diop M’baie, rappresentante della comunità senegalese giunta in massa all’incontro.
Dopo quello che era accaduto stamani la parte politica ha evitato di presentarsi lasciando al docente fiorentino l’onere e l’onore di parlare dei fenomeni migratori e del modello toscano. In mezzo ad una circoscrizione gremita non potevano tuttavia mancare gli accenni ai fatti della mattina. E dalle testimonianze è emerso un quadro inquietante (riportiamo in fondo all’articolo una testimonianza di chi ha seguito tutti gli avvenimenti della mattinata).
In particolare ha colpito la denuncia di Diop M’baie circa una lunga serie di perquisizioni avvenute negli ultimi mesi nelle case dei senegalesi a Livorno. Perquisizioni ordinate dalla Procura ed eseguite dai vigili urbani come metodi inquietanti. Dalle stesse parole di M’baie è merso infatti che i vigili si sono presentati spesso anche di notte, senza qualificarsi e mostrando il mandato di perquisizione solo al momento di andarsene. Una cosa vergognosa perquisire chi si arrangia per mangiare di fronte a un totale lassismo verso tutte quelle forme di sfruttamento che nessun vigile o altra autorità si sogna mai di monitorare: a partire dagli affitti-strozzinaggio agli immigrati (e non solo) ammassati nelle case fino ai cantieri dove gli immigrati (e non solo) sono carne da macello.
Ma d’altra parte cosa ci si deve aspettare da un corpo come i vigili urbani, ristrutturato dallo sceriffetto Pucciarelli, con il benestare di Cosimi, con il gruppo più numeroso di vigili affidato alla mansione dell’ordine pubblico e della lotta al degrado sotto la guida del vigile Cenerini che imperversa con le proprie squadracce.
La questione piazza Cavallotti rimane irrisolta. Dall’incontro di oggi nessuna proposta, nemmeno quella più semplice di iniziare un percorso per adibire uno spazio riservato a mercatino come hanno fatto molte città in Italia. E da domani si riparte, con i vigili in prima linea e gli ambulanti senegalesi a scappare. Meno male che questa volta anche i cittadini che hanno assistito alla scena si sono rivoltati di fronte a queste sceneggiate. Probabilmente in molti si stanno accorgendo che la reotrica della legalità è ormai esaurita. In un paese fatto di economia sommersa, democrazia negata, inciuci, banche delinquenti e aziende rapaci, la legalità a senso unico e verso il basso è diventata una barzelletta. red. 19 maggio 2011 (nella foto le macchine di vigili e carabinieri che presidiano la protesta sotto il Comune)
Ecco un riassunto della mattinata fra Piazza Cavallotti e Comune
Da parte del Sindaco Alessandro Cosimi finalmente una parola chiara, sulla legalità tolleranza zero. In pratica questo è il succo della dichiarazione del primo cittadino subito dopo aver partecipato a un incontro con un gruppo di senegalesi, il loro rappresentante Diop, alla presenza del comandante dei Vigili Urbani Pucciarelli. Motivo dell’incontro urgente è quanto accaduto in Piazza Cavallotti questa mattina dove un giovane africano venditore ambulante è stato arrestato, picchiato e trascinato per strada dai vigili urbani livornesi accorsi in aiuto (così sostengono) di alcune vigilesse strattonate dal senegalese che tentava di riavere la merce che gli era stata sequestrata. Una scena, di violenza inutile, hanno detto i cittadini e gli esercenti del mercato che hanno assistito all’azione dei “rambo” modello livornese. Una reazione immediata a favore dei senegalesi che la dice lunga sul metodo, e sul merito di quanto fatto dai vigili urbani.
Da quanto si è potuto appurare, dal racconto degli stessi ragazzi senegalesi che si sono riversati sotto il comune per chiedere l’immediato rilascio del loro compagno che nel frattempo era stato fermato, 3 uomini e una donna in borghese si sono presentati al venditore e gli hanno contestato alcune irregolarità. Sostengono che nessuno si è qualificato come vigile urbano e non hanno neppure chiesto se il giovane fosse in possesso o meno di licenza. Pare infatti che il giovane, il cui unico guaio, forse, è quello di essere colorato, sia in possesso di regolare licenza di vendita e che non commerciasse affatto con prodotti taroccati o falsi d’autore. C’è anche da riferire, sempre a detta dei giovani senegalesi, che negli ultimi tempi vi sarebbe stato un progressivo aumento dei controlli, addirittura con vere e proprie perquisizioni nelle abitazioni dei giovani. Alla domanda se i vigili urbani avessero mostrato un permesso di perquisizione degli alloggi, i ragazzi hanno dichiarato che non è stato mostrato loro nessun documento e in alcuni casi sono stati sequestrati materiale e soldi senza che fosse rilasciata nessuna ricevuta. Come sempre accade, in questi casi, ben 5 vigili urbani si sono fatti refertare in ospedale per le presunte violenze subite, mentre sembra che il ragazzo senegalese sia stato, colpito a pedate anche quando si trovava a terra.
Insomma ancora una brutta storia di quella che viene definita città ospitale e tollerante, dove si fanno convegni e incontri (magari con il sindaco Tosi anche lui per la tolleranza zero) o come quella prevista nel pomeriggio organizzata dal PD. Ma da anni, nessuno che abbia il coraggio di affrontare la questione della comunità senegalese per quello che è, una realtà di giovani che cercano di far campare le loro famiglie facendo quello che trovano da fare, senza rubare o spacciare droga. Il tutto, magari, pagando svariate centinaia di euro per affittare stanze dai soliti cittadini che votano per Cosimi Sindaco, che guarda si alla legalità, ma solo a senso unico.
Ancora una mattinata di tensioni in zona Piazza Cavallotti
Le squadracce dello sceriffetto Pucciarelli hanno deliberatamente creato tensione come rappresaglia per i fatti di ieri mattina. I vigili infatti hanno fermato un senegalese e ispezionato la sacca per controllare il contenuto. A questa provocazione hanno subito risposto gli amici del ragazzo che hanno circondato la macchina dei vigili. A ciò è seguita la richiesta di documenti ai presenti, compresi i giornalisti a cui è stato intimato di non scattare foto e fare video.
Sembra davvero arrivato il momento di convocare in zona mercato tutta la cittadinanza che ritiene questi comportamenti da Far West o da ventennio, per attuare una vigilanza democratica nella nostra città.
20maggio
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– Maggio 20, 2011
Venerdì 20 maggio. Doveva essere l’ultima udienza del processo che vede
alla sbarra due anarchici accusati di aver dato del fascista ad un
fascista. A sorpresa la giudice ha richiesto altre testimonianze ed ha
rimandato le arringhe e la sentanza a lunedì 10 ottobre.
In aula c’era un folto gruppo di solidali, mentre all’esterno i compagni
di Food not Bombs hanno allestito una colazione solidale sotto lo
striscione “l’antifascismo non si arresta”.
Ricordiamo brevemente i fatti.
Alla vigilia del 25 aprile 2009 davanti alla sede provinciale della Lega
in via Poggio apparve un fantoccio con la faccia di Borghezio appeso a
testa in giù, come Mussolini a piazzale Loreto. Manifesti analoghi furono
affissi in città. Un gesto simbolico per mostrare che il fascismo è al
governo e in parlamento.
Borghezio è uno dei volti del fascismo di oggi.
Nel 1993 viene condannato ad una multa di 750.000 lire per aver picchiato
un bambino marocchino.
Nel 2000, a capo di un manipolo di camicie verdi, sull’intercity Torino
Milano, fa partire una vera “pulizia etnica” contro un gruppo di ragazze
nigeriane spruzzando i sedili e le malcapitate con il “flit”, il
disinfettante.
Il primo luglio dello stesso anno appicca il fuoco al ricovero di alcuni
immigrati rumeni sotto un ponte. Per un pelo non ci scappa il morto. Dopo
un’iniziale condanna a 8 mesi se la caverà in Cassazione con una multa.
Lo scorso anno in Francia, ad un convegno dell’estrema destra, credendosi
a microfoni spenti, Borghezio dava consigli ai suoi camerati per “non
essere considerati immediatamente fascisti nostalgici, bensì come una
nuova forza regionalista, cattolica, eccetera … ma, dietro tutto ciò,
siamo sempre gli stessi”.
I fascisti sono al governo nel nostro paese. Stanno chiudendo ogni spazio
al dissenso alla contestazione politica e sociale.
I nostri due compagni sono accusati aver detto e scritto che Borghezio è
un fascista ed un razzista.
Sono accusati di aver voluto ricordare, alla vigilia del 25 aprile, che la
Lega Nord è il fascismo che torna.
Oggi il fascismo colpisce ogni giorno.
I CIE, centri per immigrati senza carte, sono i lager del nuovo secolo.
Uomini e donne vi assaggiano processi lampo, soprusi, pestaggi,
umiliazioni, stupri.
Il diritto legale di vivere nel nostro paese è riservato solo a chi ha un
contratto di lavoro, a chi accetta di lavorare come qui nessuno più era
obbligato a fare. Oggi i migranti, con permesso o in nero, sono i nuovi
schiavi di quest’Europa fatta di confini e filo spinato. Gente la cui vita
vale poco o nulla.
È scritto nelle leggi. Leggi razziste.
Ogni giorno, ogni ora, qualcuno muore in mare, inghiottito dalle norme che
impediscono la libera circolazione degli individui. Hanno detto di voler
fermare “l’invasione”: hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero.
Campi di concentramento e deportazioni non sono ricordo di un infame
passato ma sono nelle nostre città, a pochi metri dai giardinetti dove
giocano i nostri figli.
Contro il razzismo di Stato non basta la testimonianza, non basta
l’indignazione. Bisogna mettersi in mezzo: contrastare retate e
deportazioni, rifiutare ronde e militari in strada, sostenere chi lotta
nei CIE, chi sciopera contro la schiavitù legale, chi cerca di scavalcare
i muri e buttare giù le barriere.
Ribellarsi è giusto, l’indifferenza è complicità.
L’Italia è in guerra.
Come ai tempi di Mussolini. Quelli come Bossi, Maroni, Borghezio sono
fatti della stessa pasta.
E gli anarchici, oggi come allora, finiscono in tribunale.
Se non si può dire che Borghezio è un fascista e un razzista, se per
questo si rischia una condanna, se ne va quel che resta della libertà di
dire e di fare.
È in gioco sin la possibilità di criticare l’ordine costituito. È in gioco
libertà di tutti.
Per info e contatti:
Federazione Anarchica Torinese – FAI
Corso Palermo 46 – riunioni ogni giovedì dalle 21
fai_to@inrete.it – 338 6594361
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By collettivo
– Maggio 20, 2011
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By collettivo
– Maggio 18, 2011
Come Collettivo Anarchico Libertario abbiamo pensato che fosse importante creare un momento di confronto sull’operazione repressiva che il 4 maggio ha colpito a Firenze decine di compagne e compagni.
5 compagni agli arresti domiciliari, 17 a cui è stato imposto l’obbligo di firma, 22 perquisiti, 78 gli indagati. Un’indagine colossale architettata da Digos, Ucigos e servizi segreti interni (AISI).
Un’ondata repressiva su vasta scala che colpisce con violenza il movimento studentesco fiorentino in tutte le sue componenti.
Si è quindi deciso, in accordo anche con altri soggetti, di convocare una riunione sulla questione per martedì 17 alle ore 18 presso la FAL in via degli Asili 33, vista anche la necessità di organizzare anche a Livorno iniziative di solidarietà.
Tutte le realtà ed i singoli sono invitati a partecipare.
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– Maggio 17, 2011
IL MOVIMENTO NON SI PROCESSA!
ESTENDERE LA SOLIDARIETA’, RILANCIARE LA LOTTA!
Nessuna associazione a delinquere ma solo protagonismo nelle lotte a difesa della scuola e dell’università pubblica, dei beni comuni, dei diritti sul lavoro, contro i CIE e del diritto alla casa.
Sabato 21 maggio
CORTEO con appuntamento in Piazza S.Marco alle ore 15.30
PER L’IMMEDIATA REVOCA DI DOMICILIARI E OBBLIGHI DI FIRMA!
VITTORIO, DANI, MASSI, LUCA, PIETRO LIBERI! TUTTI LIBERI!
Il 4 maggio 2011, 22 studenti sono stati svegliati da uomini in divisa che, ordinanze alla mano, dopo aver perquisito le loro case, hanno provveduto a schedarli e ad imporre 5 arresti domiciliari e 17 obblighi di firma.
Se questo non bastasse, i media hanno sbattuto sulle prime pagine, anche nazionali, la notizia dell’arresto per associazione a delinquere di pericolosissimi criminali, presentando l’operazione come grande successo della collaborazione tra polizia e servizi segreti. Gli zelanti giornalisti non hanno, però, voluto farci sapere che i 22 “pericolosi studenti” sono rei di aver partecipato attivamente ai movimenti studenteschi del 2009-2010 contro la devastazione della scuola e dell’università, contro l’apertura di Casapound, contro la costruzione di un CIE in Toscana e contro la presenza dell’On. Santanché al Polo di Novoli.
Questi studenti sono inquisiti perché lottano insieme, riuscendo a tessere legami ed essendo parte attiva nelle lotte politiche e sociali che attraversano questa città: da quelle sui posti di lavoro a quelle contro i Centri di Identificazione ed Espulsione, dalle lotte contro per la difesa della scuola e dell’università pubblica fino alle lotte per il diritto all’abitare.
Per questo, al fianco dei 22 studenti, tra gli altri 78 indagati, troviamo molti compagni che hanno condiviso le mobilitazioni dell’ultimo anno, indipendentemente dall’appartenenza al mondo universitario.
E’ però chiaro, al di là dei nomi che compaiono nei fascicoli dell’indagine, che ad essere sotto processo sono le pratiche quotidiane e comuni a tutti quei movimenti che cercano realmente di incidere sul proprio territorio: manifestazioni spontanee, occupazioni e blocchi del traffico.
Se da un lato vediamo sempre più attaccati i diritti collettivi, dall’altro chiunque provi a lottare e organizzarsi insieme contro questo stato di cose viene colpito dalla repressione che è proprio lo strumento che lo Stato utilizza per ridurre gli spazi di azione e agibilità politica a chi pratica il conflitto.
Quest’inchiesta non può e non deve essere un problema solo di coloro che oggi sono costretti ai domiciliari o sottoposti all’obbligo di firma e neanche degli indagati o delle realtà di cui fanno parte.
Deve essere un problema di tutti coloro che, in questi mesi, hanno sostenuto o partecipato alle lotte degli studenti, dei lavoratori, degli immigrati e per il diritto alla casa sviluppatesi in lungo e in largo in questo paese.
Deve essere un problema di tutti coloro che ritengono che le libertà che pensavano acquisite e che in questo momento vengono rimesse in discussione, vadano difese con un’azione comune.Questi sono i motivi che ci spingono a invitare tutti a manifestare
SABATO 21 MAGGIO
ALLE ORE 15.30 IN PIAZZA S.MARCO PER L’IMMEDIATA REVOCA DI DOMICILIARI E OBBLIGHI DI FIRMA!
VITTORIO, DANI, MASSI, LUCA, PIETRO LIBERI! TUTTI LIBERI!
Assemblea cittadina contro la Repressione
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By collettivo
– Maggio 17, 2011
Martedì 17
Presso la Federazione Anarchica Livornese, Via degli Asili 33
-ORE 20:30 APERITIVO CON ABBONDANTE BUFFET!
-ORE 21:30 PROIEZIONE
“Riff Raff” di Ken Loach
Prossimi appuntamenti del cineforum:
-giovedì 26 maggio ore 21:
“Carandiru” di Hector Babenco
Collettivo Anarchico Libertario
collettivoanarchico@hotmail.it
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By collettivo
– Maggio 17, 2011

Quarto appuntamento per il cineforum organizzato dal Collettivo Anarchico Libertario.
-ORE 20:30 APERITIVO CON ABBONDANTE BUFFET!
-ORE 21:30 PROIEZIONE
del film “Come un uomo sulla terra” di Riccardo Biadene, Andrea Segre e Dagmawi Yimer
Documentario del 2008 che attraverso interviste racconta le modalità disumane con cui la Libia gestisce e controlla i flussi migratori dall’Africa per conto dell’Unione Europea.
Situazione ora ulteriormente peggiorata a causa dei “respingimenti” dall’italia, delle leggi razziste italiane contenute nei pacchetti sicurezza degli ultimi anni, ed ora anche a causa della guerra in Libia che vede impegnati in prima fila anche gli aerei da guerra italiani.
segue dibattito
Prossimi appuntamenti del cineforum:
-martedì 17 maggio ore 21:
“Riff Raff” di Ken Loach
-giovedì 26 maggio ore 21:
“Carandiru” di Hector Babenco
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– Maggio 10, 2011