La disoccupazione aumenta
ogni giorno nella nostra città; oltre alle aziende che chiudono e ai lavoratori
in cassa integrazione, ci sono i lavoratori a tempo determinato a cui non viene
rinnovato il contratto, ci sono i tagli nella scuola, veri e propri
licenziamenti mascherati.
Non arrivare alla fine del mese è un incubo sempre
più diffuso, tanti lavoratori non riscuotono la cassa integrazione per mancanza
di fondi, o devono anticipare il TFR, mancano i soldi per le varie forme di
integrazione del reddito per i più bisognosi, mentre sempre per mancanza di
fondi vengono tagliati i servizi sociali.
Gli sfratti sono un’altra minaccia:
è partita una campagna contro la morosità, che si aggiunge alla minaccia
incombente su chi ha sempre più problemi con le rate del mutuo.
La situazione
è chiara: il Governo non tirerà fuori un euro per nuovi investimenti, per i
serviizi sociali, per detassare le tredicesime.
Per le missioni militari
all’estero, per i piani di guerra, per le nuove armi e le ronde volute da Bossi
i soldi ci sono sempre.
I militari che torneranno sabato dall’Afghanistan si
portano dietro un bel gruzzolo, si dice 10.000 (diecimila) euro al mese di base,
per i graduati e gli ufficiali sicuramente di più in proporzione, oltre a tutto
quello che costano come armi, logistica ecc.
Ecco allora che il cerchio si
chiude: ecco dove vanno a finire i soldi delle tasse, ecco la causa del deficit
pubblico, ecco per che cosa facciamo i sacrifici.
Facciamo i sacrifici
affinché i governanti italiani possano sedersi al tavolo della spartizione
dell’Afghanistan, lucrare sui traffici e sulla ricostruzione. Facciamo i
sacrifici per permettere all’imperialismo italiano di opprimere un altro popolo,
un popolo indomito e geloso della propria libertà, che ha già sconfitto la
Russia, la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica-
Il nostro lavoro, i nostri
salari, i nostri servizi sociali spariscono nell’abisso senza fondo della
guerra.
Le autorità locali, dopo un’estate passata a farsi vedere a fianco
dei lavoratori in lotta, vanno ad accogliere questi eroi del saccheggio del
pubblico denaro.
Il 14 novembre è una giornata internazionale di lotta, il
Day of Action, indetta dall’Internazionale delle Federazioni Anarchiche, contro
i centri di detenzione per i migranti; la Federazione Anarchica Livornese sarà
in piazza per protestare contro la guerra e il militarismo.
Libertà per
l’Afghanistan vuol dire, anche, lavoro e reddito, anche per
Livorno.
L’appuntamento è per le 10,00 alla Pinetina – Viale della
Libertà.
Per la Commissione di Corrispondenza
della Federazione
Anarchica Livornese
Tiziano Antonelli