da senzasoste.it
Alla fine il sindaco Cosimi non ne ha potuto fare a meno. Visti i continui black-out della sua amministrazione sul fronte del lavoro, della viabilità urbana, dell’emergenza casa e dei rifiuti, ha visto bene di dedicarsi un po’ al tema molto elettorale della sicurezza organizzando un bel dibattito pubblico col sindaco leghista di Verona. Quello che mise un fascista a dirigere l’Istituto veronese per la Resistenza e che insieme ai neonazisti del Fronte Veneto Skin, dell’Hellas Verona e di Fiamma Tricolore ci ha fatto una campagna elettorale in una città omofoba dove sono all’ordine del giorno aggressioni a gay o lesbiche.
Il sindaco di Verona sarebbe dovuto scendere a Livorno insieme a tutti i dirigenti toscani della Lega lo scorso 28 gennaio, giorno dello sciopero metalmeccanici e del sindacalismo di base. Il sindaco Cosimi in quella giornata aveva probabilmente ritenuto più vantaggioso dal punto di vista elettorale parlare di sicurezza con Tosi rispetto che dei problemi degli operai chiusi in mezzo all’attacco di Marchionne al contratto nazionale. Ma in seguito a una forte campagna degli antifascisti livornesi il sindaco decise di disdire l’appuntamento
Questo pomeriggio invece Tosi sarà a Livorno alle 18 nella sala della Provincia a parlare con Cosimi degli strumenti normativi in materia di sicurezza che hanno a disposizione i sindaci. A differenza dello scorso gennaio però questa volta il sindaco di Verona è stato nascosto da Pd, stampa e dalla Lega stessa come i tarponi. Ieri solo poche righe sulla Nazione, oggi solo un piccolo box con foto sul Tirreno. Nessun comunicato stampa e nessuna pubblicità da parte del suo partito. Finchè si nascondono per conto loro va bene per tutti.
Moderatore del dibattito non poteva che essere un giornalista del Tirreno. Il giornale di viale Alfieri, infatti, in quanto foglio estremamente provinciale è il vero alfiere del leghismo culturale in questa città. Per vendere qualche copia in più o distogliere l’attenzione dalle deficienze o dai privilegi della classe dirigente, gioca quotidianamente su paure e insicurezze della cittadinanza con titoli ad effetto e continui focus su criminalità e territorio. Naturalmente la criminalità da cortile perchè per avere una mappa della vera criminalità servirebbero inchieste serie. Ma dal punto di vista delle vendite per il Tirreno e del ritorno elettorale per Cosimi, paura e insicurezza sono remunerative.
Il problema tuttavia non è Tosi o la Lega che ricordiamo che a Livorno esiste in consiglio comunale solo per il trasformismo di un ex An iscritto al circolo Patria ed Identità, confluito poi nel PdL e infine convertitosi alla Lega. Il problema è il Pd che dalla sciagurata intervista di Bersani alla Padania in cui tesseva le lodi degli sciacalli verdi, ha iniziato un processo di dialogo e legittimazione con la Lega che porterà solo danni politici per tutti. Basta vedere proprio in questi giorni la discesa a Lampedusa del duo Borghezio-LePen. La Lega, specialmente laddove non governa ma vuole sfondare nel malcontento, è un elemento di disgregazione sociale, di odio e di strumentalizzazione per il territorio. E di questo prima o poi il Pd dovrà darne conto.
Link: Quegli strani intrecci tra la Lega e i gruppi dell’estrema destra europea
Link: Lo zelig di Cosimi, prima commemora Barontini poi incontra il fascista Tosi
Link: Quel bacio della morte fra Cosimi e Tosi
red. 15 marzo 2011