da: http://www.radiondadurto.org
Notizia scritta il 19/03/11 alle 12:12. Ultimo aggiornamento: 19/03/11 alle: 18:36
LIBIA: SCONTRI A BENGASI E ZENTEN, GLI AEREI OCCIDENTALI SULLA LIBIA. QUELLI ITALIANI PARTITI (ANCHE) DA GHEDI.
Ore 18 – I caccia francesi hanno sganciato i primi missili su un imprecisato “veicolo militare libico”. A dirlo il Ministero della Difesa di Parigi. E’ di fatto il primo atto conosciuto di questa nuova guerra. A terra, intanto, proseguono gli scontri. Secondo gli insorti sarebbero stati respinti gli attacchi lealisti a Bengasi, Misurata e Zenten. Decine i morti. Secondo Al Arabya, ma manca conferma al riguardo, pure gli aerei italiani avrebbero sorvolato la Libia. Intanto a Torino, Milano e Brescia primi presidi spontanei contro la guerra e a favore delle rivolte popolari arabe. A Brescia il presidio, inizialmente convocato per contestare la fiera armiera Exa attesa dal 9 al 12 aprile nel capoluogo, si è riformato nel tardo pomeriggio unendo la contestazione alla filiera armiera bresciana a quella verso l’ennesimo intervento occidentale in nome di “pace” e “diritti umani”. Momenti di tensione in piazza con le forze dell’ordine, come ci racconta Sauro, nostro collaboratore in piazza questo pomeriggio a Brescia.
Ore 17 – Ghedi e la provincia di Brescia, quindi, sono ancora tristemente in prima fila anche in quest’ennesima “guerra umanitaria”. Sul ruolo della base Nato a sud di Brescia, e più in generale della filiera armiera della nostra provincia abbiamo sentito Sauro, nostro collaboratore presente questo pomeriggio al presidio contro la fiera armiera “Exa” prevista fra poco a Brescia.
Ascolta l’intervista a Sauro cliccando qui.
Ore 16 – Terminato il vertice di Parigi, Sarkozy ha dato via libera alle azioni militari in Libia dicendo che i caccia occidentali “starebbero già impedendo i raid aerei di Gheddafi su Bengasi”, dove comunque si combatte aspramente come a Misurata.
Sono stati rischierati intanto a Trapani i caccia Tornado dell’Aeronautica militare che potrebbero essere impiegati sulla Libia: si tratta dei Tornado ECR di Piacenza, specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, e dei Tornado EDS del sesto stormo di Ghedi (Brescia), con capacità di attacco. Insieme ai Tornado, sono stati schierati nella stessa base anche i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto, assieme a F-16,
Awacs e aerei di rifornimento della Nato.
Ore 13 – Scontri e bombardamenti si registrano questa mattina, sabato 19 marzo 2011, a Bengasi dopo l’entrata in città delle forze pro-Gheddafi. Al Jazira, che ha diffuso la notizia, afferma che colpi di artiglieria sono esplosi sia dalla costa che da sud anche nella centrale Gamal Abdel Nasser Street. Abbattuto un aereo militarie degli insorti. Attraverso l’agenzia ufficiale Jana la risposta del governo libico: “le bande di al Qaida hanno attaccato le unita’ delle forze armate libiche ferme a ovest di Bengasi, hanno usato un elicottero e un aereo da combattimento per bombardarci, in flagrante violazione della no-fly zone imposta dall’Onu, abbiamo risposto per autodifesa”. Bombe ed esplosioni anche sulla città occidentale di Zenten. Oggi pomeriggio, a Parigi, un vertice internazionale potrebbe dare il via libera agli aerei occidentali, in partenza pure dalle base del nostro Paese.
La situazione, quindi, sembra essere ormai sull’orlo del precipizio: come in un film terribilmente già visto, tornano nelle bocche dei politici occidentali parole come “interventi mirati”, “bombardamenti chirurgici” e altro ancora, con il tradizionale e sanguinoso corollario di “effetti collaterali”. E’ tutto già scritto, quindi? Sentiamo l’analisi di Manlio Dinucci, analista di questioni geopolitiche