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Livorno 22 ottobre: Ribelliamoci alla guerra!

Circa un migliaio di persone hanno partecipato a Livorno, sabato 22 ottobre, alla manifestazione di protesta contro la celebrazione della battaglia di El Alamein, combattuta dall’Italia fascista alleata della Germania nazista nel 1942, contro l’esercito britannico.

Quest’anno la manifestazione si è svolta in coda a una serie di mobilitazioni, fra cui la manifestazione nazionale di Roma, e in un clima in cui Governo e gli organi di stampa, assecondati dall’opposizione parlamentare, cercano di criminalizzare ogni forma di dissenso, oscurando le ragioni della protesta dietro alla polemica sui “violenti”.

Questo clima si è visto anche a Livorno sabato: imponente schieramento di forze dell’ordine, con i carabinieri del battaglione mobile in prima fila a difendere la Banca d’Italia dal pericolosissimo attacco di uno striscione.

Il corteo, organizzato dal comitato 22 ottobre, si è snodato per le vie del centro cittadino accompagnando alle tematiche dell’antimilitarismo e dell’antifascismo la lotta contro la crisi e il debito. Sono stati affissi due striscioni, uno davanti alla Banca d’Italia, che recava scritto “i nostri diritti valgono più dei vostri profitti”, l’altro davanti ad Equitalia, con la scritta “diritto all’insolvenza! Che paghi la Folgore” . Le banche che si trovavano sul percorso sono state contestate, così come un negozio che esponeva un manichino in divisa. Anche davanti al punto vendita collegato è stata manifestata la solidarietà con le lavoratrici della OMSA, in lotta contro la delocalizzazione della loro attività.

Da segnalare la sceneggiata orchestrata dai carabinieri nella centrale Piazza Cavour, affollata dai cittadini per il passeggio del sabato pomeriggio. All’arrivo del corteo i carabinieri si sono schierati all’imbocco della piazza in tenuta antisommossa in modo provocatorio, e si sono poi rapidamente ritirati, salendo sui mezzi che si sono allontanati a forte velocità. Esibizione di forza assolutamente inutile, visto il carattere comunicativo del corteo, di cui è responsabile chi gestisce l’ordine pubblico.

Il corteo si è concluso in Piazza XX settembre, con l’intervento di un compagno della Federazione Anarchica Livornese che ha rivendicato il diritto a manifestare a fronte di ogni provocazione e la solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione.

Gli anarchici livornesi si sono impegnati a fondo nell’organizzazione del corteo, e per la sua riuscita. Lo spezzone rosso e nero, aperto dallo striscione “Ribelliamoci alla guerra, allo stato e al capitale”, ha visto la partecipazione di alcune decine di compagni provenienti da varie località della Toscana.

La cerimonia ufficiale, che prevedeva il saluto alle truppe di ritorno dall’Afghanistan e l’avvicendamento al comando della Brigata, ha visto la presenza di La Russa e delle autorità locali. Visto le contestazioni degli anni precedenti, la cerimonia si è svolta sotto tono e non sembra sia stato nemmeno tentato il coinvolgimento delle scolaresche, come tentato altre volte.

Posted in Antifascismo, Antimilitarismo, Generale, Iniziative, Internazionale, Lavoro, Repressione.

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