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Grecia: due giorni di sciopero generale

da: Umanità Nova, n. 30 del 30 ottobre 2011

 

Il 19 e 20 ottobre era stato proclamato lo sciopero generale al quale hanno aderito tutte le organizzazioni sindacali dei lavoratori salariati del settore pubblico, gli impiegati statali e anche i proprietari di imprese e negozi di piccola e media grandezza. Solo i lavoratori del trasporto pubblico non hanno incrociato le braccia, proprio per facilitare la partecipazione alle manifestazioni di piazza, previste in tutte le città della Grecia.
Tali manifestazioni, soprattutto nel primo giorno di sciopero, hanno avuto una partecipazione mai vista prima. Il 19 ottobre solo ad Atene sono scese in strada più di 200.000 persone, 50.000 dei quali hanno preso parte al corteo del PAME, organizzazione sindacale del partito comunista (KKE).
Le prime tensioni sono iniziate davanti alla barriera di plexiglas che la polizia posiziona davanti al parlamento per ogni manifestazione importante. Lancio di pietre, molotov e bombe carta contro i MAT, i reparti della polizia antisommossa: la rabbia dei manifestanti è esplosa e sono iniziati scontri violenti con la polizia prima in piazza Syntagma e dopo in tutta la zona circostante per più di quattro ore. Durante gli scontri anche i manifestanti che non partecipavano attivamente alla battaglia erano comunque partecipi, rimanevano lì e rispondevano ad ogni mossa della polizia con cori di insulti. Questo è stato un chiaro messaggio per i mass media e  tutti i partiti politici: nessuno è più in grado di controllare il popolo indignato e pieno di rabbia.
Il giorno dopo si è tenuta un’altra manifestazione di fronte al parlamento, in occasione  della votazione delle nuove misure di austerità. Era chiaro che non c’era alcun modo  per placare la rabbia dei manifestanti, una rabbia sempre più incontrollabile, pronta a esplodere anche tramite quelle azioni degli anarchici che funzionano da detonatore, e quindi è stato messo in moto il “meccanismo di emergenza” per provare a garantire il buon funzionamento del parlamento durante la votazione. Gruppi di membri del KKE, armati di bastoni e caschi da motociclista, si sono schierati davanti al parlamento, con le spalle ai MAT e la faccia rivolta agli altri manifestati, bloccando loro il passo e formando così un cordone di protezione di fronte all’edificio.
Naturalmente tutto ciò ha provocato diversi battibecchi e in tutta risposta i militanti  del KKE hanno caricato i manifestanti in un punto dove la strada è sopraelevata da un lato, facendo molti feriti, trai quali un pensionato che si è ferito gravemente cadendo da più di tre metri di altezza. Questo è stato l’inizio di scontri durati molte ore tra manifestanti (in grande parte anarchici) da una parte, e le forze del KKE dall’altra. Quando è stato chiaro che il KKE da solo non ce l’avrebbe fatta, sono intervenuti i MAT, che hanno anch’essi caricato i manifestanti, coadiuvati dalla polizia in motocicletta. Di fatto però il KKE non è riuscito a fare altro che a far rischiare la vita a migliaia di manifestanti, provocando la morte di un loro militante, rimasto ucciso, secondo il comunicato medico, in seguito all’inalazione di gas nocivi lanciati dalla polizia che gli hanno fatto mancare il respiro.
Questo fatto ha offerto il destro al partito comunista per dare inizio ad una campagna di diffamazione nei confronti dei manifestanti che hanno risposto chiamando i militanti del KKE con loro nome: “agenti provocatori della polizia” e “fascisti”. Allo stesso tempo tutti i partiti parlamentari, dall’estrema destra alla sinistra, si complimentavano pubblicamente con il KKE per l’azione svolta. Alla campagna hanno aderito tutti i partiti della sinistra, anche quelli extraparlamentari, che cercano di guadagnarsi un posto al tavolo della grande sinistra dove si illudono di poter sedere leccando i piedi del KKE.
La spiegazione è semplice: tutti questi comunisti da salotto, che fanno campare i propri partiti con i soldi dello stato, vedono che nessuno dà loro più alcuna importanza e che invece il pensiero e il modo d’azione di noi libertari sono presi ad esempio da un numero sempre crescente di persone, che stima gli anarchici perché li vede lottare al proprio fianco da anni e perché sa che noi non siamo interessati ad avere un seggio in parlamento o in qualche amministrazione.

Gruppo dei comunisti libertari

http://www.youtube.com/watch?v=CKyiYIo-FWM&feature=player_embedded#!
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1343793
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1343835
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=1343855

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