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Sciopero generale!

volantino del Comitato per il diritto al lavoro, diffuso alla manifestazione dello sciopero di lunedì 12 dicembre

 

Sciopero generale!

Dopo le manifestazioni e le iniziative di lotta delle scorse settimane, dopo gli scioperi spontanei degli ultimi giorni, anche CGIL, CISL e UIL hanno indetto quattro ore di sciopero nel settore privato.

La manovra Monti è l’ennesima manovra antipopolare. Evidentemente le precedenti manovre sono fallite, se c’è bisogno di farne un’altra, ma anche questa, come le altre, si muove sulla stessa falsariga: aumento dell’IVA, tagli alle pensioni, stanziamenti per i militari, le banche e la Chiesa. E’ una strada che non porta da nessuna parte: le manovre precedenti sono fallite, ma Monti e il suo governo insistono. Eppure sarebbe tanto facile trovare i soldi se si cambiasse direzione: nell’ICI e nell’8 per mille troppo generosamente elargito alla chiesa, nelle spese militari. Basti pensare che il governo italiano è impegnato nell’acquisto di cacciabombardieri F35 per 29 miliardi, l’equivalente della manovra!

E’ importante che proseguano e si estendano le mobilitazioni fino ad un vero sciopero generale, non basta però lottare per avere un tavolo di trattativa col governo: l’IVA deve diminuire, le pensioni non devono essere toccate, i salari devono aumentare.

Aumenta l’IVA, aumentano i prezzi!

La manovra del Governo prevede l’aumento dell’IVA nel 2012 di due punti percentuali sia per l’aliquota ordinaria che su quella ridotta; in pratica l’IVA cresce di quasi il 10% per l’aliquota ordinaria (21%) e del 20% di quella ridotta (10%).

Secondo l’ISTAT l’inflazione a ottobre è pari al 3,4%, dato più alto da ottobre 2008. Sul rialzo mensile (0,6%) pesano anche gli effetti dell’incremento dell’IVA (dal 20% al 21% dell’aliquota ordinaria) , deciso con la manovra di agosto. Il nuovo aumento dell’IVA si ripercuoterà sui redditi di lavoratori e pensionati.

Le pensioni sono le prime a pagare

Il governo interviene sulle pensioni in quattro modi:

  • abolizione dell’indicizzazione per le pensioni superiori due volte al minimo;
  • superamento dei 40 anni di contribuzione per poter andare in pensione;
  • prolungamento dell’età lavorativa per le donne fino a 70 anni d’età (come per gli uomini);
  • abolizione delle pensioni d’anzianità.

E’ indubbiamente la parte centrale della manovra, e quella che più interessa al governo, ai “mercati” e all’Europa.

Dobbiamo ricordare che per ogni anno che viene lavorato in più da un anziano, un giovane ritarda di un anno le possibilità di occupazione: questo è il vero scontro generazionale!

Inoltre con le manovre precedenti, concordate con CGIL, CISL e UIL, l’INPS ha risparmiato sulle pensioni 141 miliardi di euro nei primi 10 anni del 2000, Dove sono andati a finire i soldi dei pensionati, i nostri soldi?

Salario o pensione, non basta più!

Non c’è stato bisogno della crisi né delle manovre dei governi per veder peggiorare i salari. Secondo studi sindacali, negli ultimi 10 anni le retribuzioni contrattuali hanno perso potere d’acquisto per più di 5.000 euro l’anno, per colpa della concertazione salariale e del mancato recupero del fiscal drag.

Non basta combattere la manovra Monti, bisogna rilanciare la lotta per il recupero salariale, al di là delle ridicole piattaforme contrattuali.

I lavoratori hanno prodotto tutta la ricchezza di questa società, ma nelle loro mani non ci rimane che una piccola parte, nonostante siano la maggioranza della popolazione. Il loro destino è nelle loro mani, non in quelle del Governo, dei politici o dei burocrati sindacali. Sperare nella benevolenza dei governanti, accettare i sacrifici con la speranza che siano gli ultimi, stimola solo la voracità dei nostri sfruttatori. Solo la lotta paga

Per un vero sciopero generale

Per battere la manovra Monti

Per la solidarietà fra gli sfruttati, per la solidarietà fra le generazioni

Uniti si vince

 

Comitato per il Diritto al Lavoro

Posted in Generale, Lavoro.

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