La settimana appena passata è stata caratterizzata a Livorno, come in molte altre città, da numerose iniziative unitarie di solidarietà con il movimento NO TAV.
Lunedì 27 febbraio, appena giunte dalla Val di Susa le notizie dell’occupazione militare e violenta dei terreni in Val Clarea e del grave ferimento dell’attivista NO TAV Luca Abbà, è stato convocato un presidio sotto la prefettura per le 18. Circa 50 persone hanno partecipato al presidio di solidarietà. Dopo aver appeso uno striscione ai cancelli della prefettura, è partito un corteo che ha attraversato le vie del centro per fermarsi in Piazza Grande. Prima di concludere la manifestazione sono stati fatti interventi al megafono ed è stato distribuito un volantino unitario che riportava i gravi fatti della mattina.
Giovedì 1 marzo, dopo le violenze della polizia che la notte precedente aveva sgomberato il presidio NO TAV che a Chianocco bloccava l’autostrada A32, è stato organizzato in pochissime ore un presidio di solidarietà in Piazza Grande. Il presidio ha visto la partecipazione di alcune decine di persone. In piazza si sono susseguiti interventi a sostegno del movimento NO TAV.
Sabato 3 marzo un altro presidio unitario convocato per le 16 all’incrocio tra Viale Carducci e l’Aurelia, ha visto la presenza di un centinaio di persone. Vista l’alta partecipazione è partito un corteo spontaneo che ha raggiunto la Stazione Centrale di Livorno. Alla stazione sono stati occupati i binari 3 e 4 per circa mezz’ora, bloccando l’arrivo del treno Frecciabianca Milano-Roma, che ha ritardato di 25 minuti. Intanto con interventi al megafono e volantinaggi sono stati informati i viaggiatori presenti sulle banchine, in molti interessati e solidali con la protesta.
Il corteo è poi ripartito bloccando l’Aurelia e raggiungendo la sede del quotidiano locale “Il Tirreno” del gruppo “L’Espresso”. Dopo aver appeso uno striscione sulla porta dell’edificio, un membro della redazione del giornale è sceso al presidio per un confronto. I manifestanti hanno espresso solidarietà alla lotta del movimento NO TAV, che non può essere considerata una lotta locale o periferica. E’ stato anche chiarito che la scelta di portare la protesta sotto alla sede del giornale è stata presa per contestare la linea editoriale de “Il Tirreno” che, come “La Repubblica” e gli altri giornali del gruppo “L’Espresso”, ha un ruolo decisivo nella criminalizzazione del movimento NO TAV e nella disinformazione in atto su quanto sta succedendo in Val di Susa.
Conclusa la settimana l’attenzione resta alta in città, le iniziative di questi giorni sono servite certamente a portare l’attenzione sulla questione a livello locale e a costruire un percorso unitario di solidarietà al movimento NO TAV che sicuramente porterà avanti nuove iniziative.