da: http://www.senzasoste.it/interventi/scuola-con-i-tagli-si-risparmia-sulla-sicurezza-e-all-enriques-spunta-l-aminato
Unicobas scuola fa il punto della situazione delle scuole livornesi dopo i tagli di personale e di sicurezza voluti dal governo. Topi, amianto, radon e situazioni strutturali al limite hanno caratterizzato queste ultime stagioni. E ogni anno è sempre peggio.
Pubblichiamo un breve rapporto stilato dal sindacato Unicobas Scuola di Livorno
A quasi un mese dall’inizio dell’anno scolastico, la scuola non cessa di registrare quotidianamente problemi difficoltà e disagi. Gli effetti dei tagli che hanno abbattuto oltre 150.000 posti di lavoro docente e Ata negli ultimi quattro anni, si vanno a saldare con la spending review promossa dall’attuale governo e con un’ulteriore manovra di restrizioni.
A farne le spese, oltre all’occupazione, alla qualità dell’istruzione, al diritto allo studio dei disabili, anche la sicurezza, che, come si può ben capire, richiede investimenti costanti. Sicurezza che invece non è garantita per vari motivi. La riduzione del personale docente e l’aumento del numero di alunni per classe, ben oltre i parametri previsti, costringe alla insicurezza delle “classi pollaio”; la riduzione del personale ATA mette seriamente in discussione l’attività essenziale della vigilanza negli spazi esterni all’aula; il taglio degli assistenti tecnici, soprattutto degli istituti tecnici e professionali, non garantisce una sicura gestione dei laboratori, dei macchinari e delle sostanze in uso. A questa generale mancanza di sicurezza si aggiungono “emergenze”, non spuntate dal nulla, ma generate da mancanza di investimenti sulla manutenzione degli edifici scolastici che, a vari livelli, si traduce comunque in una situazione di degrado e di rischio.
La cronaca recente ha messo in evidenza la presenza di topi alle scuole elementari Natali e Gramsci; ma va segnalata anche la presenza di amianto al Liceo scientifico Enriques, dove è stata effettuata nei mesi estivi una bonifica della pavimentazione; né va dimenticata la dispersione di radon al Liceo Cecioni, verificatasi nella scorsa primavera; per non parlare dei consistenti scarti di amianto ritrovati qualche mese fa nel cortile della scuola d’infanzia di Nibbiaia.
E la situazione delle altre scuole? Dovrebbe essere noto, alla ASL come agli enti locali, che edifici costruiti in determinate epoche prevedevano l’impiego di materiali di cui è stata poi accertata la nocività. Come è possibile che l’ASL, nei suoi costanti monitoraggi, non abbia denunciato le situazioni di rischio e imposto le bonifiche? Come è possibile che ogni anno i Dirigenti scolastici licenzino senza fare una piega il documento di valutazione dei rischi? Su queste vicende deve essere fatta la massima chiarezza: la trasparenza d’informazione e la rimozione delle situazioni a rischio sicurezza rappresentano un dovere specifico sia per gli enti locali che gestiscono gli interventi strutturali sugli edifici scolastici, sia per i Dirigenti scolastici, responsabili al massimo livello dell’attuazione della normativa della sicurezza nelle scuole. E’ un dovere ineludibile; è un dovere che, se disatteso, configura reato. Ma soprattutto è un dovere verso chi nella scuola studia e lavora.
Per la Segreteria Unicobas Scuola – Livorno
Claudio Galatolo
da “Il Tirreno”
Morti due studenti dell’Enriques,
c’è l’ombra dell’amianto
Dopo il decesso di Lorenzo e Gianluca e una denuncia anonima la Procura ha aperto un’indagine. Al centro degli accertamenti il materiale con il quale sono incollati i pavimenti dell’Istituto
LIVORNO. Lorenzo Fornaciari aveva 15 anni, Gianluca Raglianti due in più. Sono morti a quarantanove giorni di distanza l’uno dall’altro, tra il dicembre e il febbraio scorso per colpa di una forma molto aggressiva di tumore. Ma ora sulla loro scomparsa c’è l’ombra dell’amianto in classe. In comune, infatti, questi due adolescenti avevano tre cose: erano bravi a scuola, appassionati di sport ed entrambi frequentavano il liceo scientifico Federico Enriques: 1019 iscritti divisi sui tre piani di una struttura pensata per essere una caserma dei vigili del fuoco e che, invece, negli ultimi 40 anni, ha formato e sfornato generazioni di ragazzi.
È su quest’ultima analogia che una denuncia anonima arrivata alla Procura della Repubblica all’inizio di aprile ha messo l’attenzione. Nel documento si farebbe riferimento, in particolare, alle conseguenze che il polivinil- amianto, materiale con il quale il linoleum che tappezza corridoi e aule del liceo è incollato al pavimento, possa avere sulla salute di chi vi entra in contatto. Soprattutto perché, nel tempo, la pavimentazione dell’Enriques si è usurata, tanto da cedere e formare delle bolle che da un lato rischiano di diventare trappole e dall’altro di disperdere le polveri nell’aria.
Una segnalazione tanto dettagliata da convincere il procuratore capo Francesco De Leo a disporre degli accertamenti per verificarne le eventuali conseguenze. Possibile – è la domanda chiave – che un’esposizione anche minima del tempo possa aver avuto conseguenze tanto gravi. Per rispondere la Procura ha lavorato dietro le quinte con Asl, Arpat e Provincia per sei mesi. Da un lato sono state acquisite le cartelle cliniche dei ragazzi, in seguito è stata chiesta una consulenza al centro oncologico di Firenze e infine sono stati anche ascoltati i loro genitori.
Ora la Procura sta aspettando la relazione dell’Asl sulla salubrità dell’edificio. Anche se l’incaricata dell’Asl ha già spiegato come le patologie dei ragazzi non sarebbero legate all’esposizione a fibre di amianto. Solo allora il pubblico ministero deciderà se e come procedere per togliere di mezzo quelle ombre che hanno già messo in allarme i genitori di alcuni alunni.